Manunzio

Awagami Factory




Cartiera artigiana made in Japan. Vi arrivo tramite la Rete nel tentativo di trovare una carta da stampa (inkjet) come Iddio comanda. Sì perché c’è stato un tempo (che riprenderemo appena possibile) della stampa fatta in “casa” senza nulla togliere ai vari service utilizzati che ne producono di buone stampe, come è accaduto con un noto stampatore in Milano cui ho chiesto due sampler da file inviatogli. Ma. E per chi viene dalla stampa bianconero…intelligenti pauca verba.
Quindi stampa domestica, va. E alla Awagami chiedo pago e ricevo per posta (!) un sacchetto verde che uno dice ci azzecca McLuhan, nel momento in cui già il media scelto…eh.
Insomma un bel giorno arriva sto pacchetto in formato a quattro più o meno, scartocciato già una bella sensazione nel toccare la carta, un po’ come “tastare” ‘na bella guagliona, va pure questa. Anche il tatto (!?) vuole sua. Siché uno dopo l’altro i fogli Awagami entrano ed escono dalla stampante HP 1220 C.
Pausa, ho capito. La stampante” ad acqua” è una di quelle rarissime che han superato gli anni, una decina e più sotto sistemi operativi diversi di Windows: una rarità o miracolo fate vobis. Sia come sia una stampante all’epoca accreditata com’anche possibile di prove colore nella versione Postscript, accessorio.
Quando poi è finita, la stampante, collegata al blasé Mac, questi l’ha vista come “fax”: che dire? E’ Mac, no. No.
Ma collegata a Windows che si è prodotto una serie di prove “colore” e su carta non appositamente “trattata” per inkjet, come il pacco carta direttamente dalla “Cermania” via fratello: Hahnemuhle Rag de facto lo standard dell’odierna e cosiddetta e spacciata “Fine art” smooth smooth come uso dire dei benedetti angli+sassoni riciclatori ottimi di parole e culture altrui.
Sia come sia le carte Awagami per il loro tatto, feeling, e per struttura reggono molto bene la “fine art photography” e pure la pennellata colore (anche questo si è sperimentato mischiando diavolo&acquasanta, pitturazione e fotografia). Una meraviglia che non ha pari.
Certo avremmo voluto provare la Awagami preparata ad hoc per le stampanti inkjet, ma la mia HP Photosmart Pro B9180 delle meraviglie aveva bisogno di serbatoi colore a pigmenti non più facilmente reperibili a mercato

Man

Awagami
HP Photosmart Pro B9180



Ps. Nelle prove colore di carte sottoposte a test anche un pacco di Moab l’americano supporto “trattato” ad hoc, oltre naturalmente alla Fabriano d’uso comune in formato A3+ d’una sciccheria unica, cui prossimamente ne parliamo

Pss. Awagami ha a catalogo apposite carte (credo con solfuro di bario incorporato) per le odierne stampanti a base pigmenti. E però si sente al tatto un gap: non trasmette quasi niente delle “sensazioni tattili” ricavabili da quelle non trattate, limite questo di tutte le “stracciarole” o rag che dir si voglia. Un vero peccato
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