Manunzio



Tampon Tax
(Immagine Donna)

Compagni dai campiii e dalle officineee è un ingiustizia! E se a parlarne sono, appunto, i compagni di partito (per dove?) c’è da ascoltarli, volendo e se non sia niente da far meglio. Comunque sia l'ingiustizia c’è ed è inutile negarlo. Vabbene ma di cosa? Il pannolino della Dea Madre...ahh ecco. Troppo costoso via, ecco, serve a questo, via, appunto calembour o men che sia. Ora è gravoso per la Dea Madre sborsare una tampon-tax, sempreché esista ancora il ciclo. E già se andate per siti della richiamata Dea, v’accorgente, ohibò, che alcune ancelle di quella lamentano la scomparsa in età molto ma molto giovanile del ciclo catameniale (uso scientifico, no?). Disperate? Eh pare proprio di sì, poverine ché pensavano solo alla sterilità del “maschio represso masturbati nel cesso” d’antan : vero Bonino & Sodali? E mo’ che il fatto tocca esse (ci frega poco la grammatica) strillano: chi va p’ sti mari sti pesci piglia, sì, ma non producono più frutto (gravidanza come certi spot con controllo test ad hoc) certo a volerlo si capisce.
Le vedessi esse (sempre frega meno la grammatica tanto bestie sono e il pronome* ci sta giusto) in vesti colorate arcobaleno LGBT+ o vestite di (jattura) Viola contro la guerra, qui ed ora, in Palestina? Macché a telecomando le si ricorda contro Berlusconi “Se non ora quando” manifestazioni cui immagini abbiamo ad archivio, reportage qui da questa landa, come a telecomando per il Belpaese (territorio mica formaggio, forse) portarono in piazza dissero Stampa & Regime catodizzata pure un fiume donnesco : meglio sarebbe stato e tutt’ora a cert’ora del giorno: su e giù. Lato traslato e fate come vi pare, calembour o men che sia, forse.
Immagine, dunque, al fin della tenzone. Sangue a dir vero: rosso quando il giorno prima una pipetta di spot lo marcava, il pannolino, di blu o meglio “celestiale”. Senza ricordare il sangue gocciolante (!) della cicciona americana passata per le Televisioni in spot. Naturalmente con le ali, sempre i pannolini, ma senza carrello, infatti, dopo breve volo liberatorio le donzelle si fracassavano al suolo. Altre per strada (vedente voi, Manunzio, eh?) con sorriso ché basta un pannolino et voilà rien ne va plus. Dea Madre, sangue, zolfo, seduzione (era d’uso un tempo non lontano, se ne trova traccia in Letteratura del 900, che il sangue catameniale messo in bevande tout court dalle donne era “filtro d’amore” di attaccamento al beneamato. Incanto, sviamento odierno di massa: Potere della Dea Madre, si capisce


*Esso, essa, pronomi di terza persona singolare per animali e cose, seppur presenti nelle regole grammaticali, sono orami superati nell'uso. Diciamo pure lui, lei. E così nel plurale, anziché essi, esse, l'uso ci dà licenza di dire loro.
Franza Spagana purché se magna. Cesare portace arto vino che noi lo bevemo...e poi gli arisponnemoooo...ma che ce frega ma che ce ‘mporta se l’oste ci ha messo l’acquaaaae noi je dimo, e noi je famo, ci hai messo l'aqua e nun te pagamo, ma però: noi semo quelli che j'arrisponnemo 'n coro, è mejo er vino de li Castelli, e de 'sta zozza societaaa.

(Non mettiamo conto se sparisce il sottostante link, tanto tutti “spariamo” per tanto conviene leggere l'allegato Pdf)

https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01/13/pippo-civati-la-proposta-di-possibile-iva-al-4-per-gli-assorbenti-femminili-e-una-questione-politica-e-sanitaria/2371255/

Link Fatto Quotidiano/Civati


Ps1 In allegato il Pdf che si è preso dal Fatto Quotidiano, avessi visto che per legge dell’oblio “internettico” sparisce e buona notte ai suonatori: immaginate lo storico (!?) futuro in cerca di pompinosamente dette “fonti storiche” che se non scritte ma solo virtuali, sta mazza. Avanti alla cassa

Ps2 Possibile, movimento, di Civati, la “colazione” sociale del ex Fiom tirato su a braciole e Sangiovese odierno Ras della CGIL Landini; i Ruotolo giornalisti con giudice Ingronia, prima con Mossa del Cavallo, poi Lista del Popolo per la Costituzione, infine, Rivoluzione Civile da ossimoro perfetto, tutti disturbatori prezzolati, qui ed ora. A risalire indietro troppo lungo e a nessuno frega niente (che ci guadagno, cash, direbbe un minchiapixellisti fatto nelle vene?) i vari grupparielli di compagni e compagnucci della parocchietta famigerati catto-comunisti o una Chiesa al quadrato: compagni duri e puri, eh, Manunzio che c’era!

Ps3 E vi par poco che la “rossa” (contrapposta ai bianchi dell’allora DC) Coop romagnola nata proponga referendum sulla tampon-tax? Metti che vince: allè alla cassa che gli assorbenti, per igiene, si cambiano lesto lesto. E pecunia (catameniale) non olet!


La meglio gioventù




Sessantotto e dintorni. Il cine teatro ha il suo proscenio dove si esibiscono di volta in volta artisti d’ogni repertorio, come quella volta che arrivò a queste lande la PFM, o premiata Forneria Marconi e fu ‘na bella “infornata” e di brani cui si conservano fotogrammi accidentati di sviluppo. Ma ci sono.
Proscenio e non si capisce perché non utilizzare lo Stabile cittadino, un San Carlo teatro in miniatura e suo loggiato, rimesso in auge (politica per voti che cosa non si fa) solo trent’anni fa.
Cine teatro, quindi, dove era di “moda” assistere anche a improvvisate Jam session, e di un casino infernale: ma a vent’anni…
Restano i fotogrammi di mezzo secolo fa; Gianni Anastasi che sta alla batteria pare lì ancora oggi. Gianni che una volta in Inghilterra poi pare in Spagna e non si sa dove tira la sua esistenza: olè

Man

Ps. Come ogni guerra che si rispetti, compreso il Sessantotto che questo fu, dopo c’è il ritorno a casa o come direbbero i nordici “a baita”, qui no: una generazione dispersa compreso un amico finito in Ucraina, e forse da lì ritornò il padre in Italiana reduce di Russia, ogni dove della Terra. Sfasciata genia come la cifra corrente del Nuovo (dis)Ordine Mondiale vuole, e pare riuscirvi bene

Pss. La luce in scena è sufficiente all’utilizzo della Ilford HP4, in seguito prenderà il cinque, forse alla sensibilità nominale di 400 Asa/Iso o tirata ad 800: e chi lo ricorda più (vero che si conserva da qualche parte il quaderno di camera oscura, però…) così lo sviluppo tra Rodinal Agfa, e più Microphen della stessa Ilford. Buio ancora su la macchina utilizzata, siamo in era analogica, verosimilmente la Yashica Electro X a telemetro che ancora funziona cinquant’anni dopo l’evento, quanto una odierna digitale…che tuttavia è impareggiabile nella riproduzione al posto del “classico” scanner da passarci le notti: Olympus E1 e ottica macro, il resto è di quei miracoli che solo il digitale consente oltre a regolazioni via Lightroom/Pshop impensabili su l’analogico
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