Duje viecch' prufessor' e cuncertin nu juorn' nun sapeven' che fa...
Il titolo certo. Viene da un remoto interno, bolla da porta laterale del cuore. Ancora delle volte è come un motivetto (Dduje Paravise tradizione canora repertorio napoletano) andato o na mosca ‘zeccusa ti si attacca e hai voglia a scacciare, ritorna sempre fino a sfinimento di c…
Sapete di come ami Leica, no? Ebbene ogni volta cerco di non pensarci a questa immagini + fica camera: non mi ha mai detto niente. Sarà la Ferrari della Fotografia, il Mito per antonomasia ma non ci scalda il cuore. Chi disprezza vuol comprare? Avrei potuto averne una in “comodato d’uso” da un amico, una M6, che si cambia (come si fa con abiti ma griffati) ogni settimana una macchina (!) poi stufo del giocattolo passa ad altro, come quella volta la splendida 645 di Pentax, pellicola in formato 4,5x6. Eccezionale per ottiche, mitiche Takumar, e costruzione da impallidire Oskar Barnack Boss delle Leica senz’altro dire. Naturalmente provammo per un po’ anche questa e i fotogrammi va tu a sapé che fine han fatto. E’ passato di tempo.
E qui il sempiterno dilemma: street, sebbene siamo su le rive del sacro Gange inquinato da non dirsi, o vetusto reportage? Vexata quaestio sebbene propendiamo per l’ultima, il reportage che è racconto “fermo” giacché lo street clicchete clicchete stesso luogo, stessa ora, stessi imbecilli pascolanti davanti e dietro l’obiettivo: vero Munari?
Mo’ come continuare? Semplice con il ricordare che
certi “santoni” belli e foto-igienici si fittano, come puttane. Il resto è retorica raccapricciante. Ah certo, si: come mai sti figli del pensiero Occidentale detto “razionalista” che basa esistenza sul Pensiero Unico della Proprietà Privata-denaro poi van Leica alla mano in India? Sanscrite cose, sans + ecriver indo-europea?
Qui, infine, due fotografi cui uno di nome Shakespeare: cos’è la reincarnazione fotografica e non più di penna?
Streets of Varanasi
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