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E’ qui la festa? Oddio….(anche) Keith Cooper di Northlight!

Non collegato in alcun modo a Stampa&Regime, il gioco è facile per Manunzio, che si è costruito, lottando come leone per più di cinquant’anni, il mestiere di fotografo; inscritto nel Dna. Essere, quindi, non avere. E seguite la cosa.
Breve Canon presenta dopo mormorii e riflessi l’update della gloriosa e molto meritata Pro 1000, che per un soffio non si è acquistata preferendovi, a ragione di anni sperimentati, la Pro 200 printer molto solida e robusta.
Canon 1100 delle mirabilia l'update, quindi? No operazione di squallido marketing. E spiace che a questo si è piegato a novanta gradi uno stimato professionista a nome Keith Cooper di Northlight. com. Veramente dispiacere ma si vede che pecunia no olet.
La cifra non solo e soltanto di vil metallo quasi identico dell’allora Pro 1000 l’odierno, un’altra volta update: cazzate che giustificano e meritano una stroncatura come plotone di esecuzione, senza se e senza ma.
Ora a parte l’invarianza dello chassis Pro 1000 e aggiornato 1100 corrente, tutto è fuffa & ammuina. I colori, serbatoi, aumentati di millilitro: servono? No ché precedenti tank bastavano riferito, metti, caso agli Epson/printer di pari livelli diciamo così, s’aggiravano su un terzo di meno. Dodici colori della Pro 1000 bastanti e basta. Viceversa la strombazzata Pro 1100 vanta “aggiustamenti” colori nei blu et simila se si guarda l’orrida réclame su Youtube della surfista orientale e/o cinese cavalcare da donna (!) l’onda in mezzo al mare: che dire? Immagini riprese da un pari acquatico fotografo con sua attrezzatura Canon va da sé. Niente da ridire. Ottime immagini, se ci riferiamo al fotografo & surfista, a tratti amniotiche suggestioni blu cobalto e sue declinazioni. Vabbene.
Ma come si fa Canon a imprusutà (mettere prosciutto a fette su gli occhi, truffare) il cretino/fotografo di turno? Domanda da chiedere al Cooper *di tre cotte che sapeva già dall’inizio dell’avventura, mesi precedenti ma che per “agreement” e perché tiene famiglia nelle sue “conversation” via Youtube fa il pesce in barile, in ossequio a le marine immagini della réclame. Male molto male malissimo. A latere e si riporta in link un altro baldo giovine tester* che parla della Pro 1100.
Sia come sia qui il nostro First Man Photography (ex poliziotto-Bobby inglese) mette a confronto due stampe 1000 vs. 1100: che dire? Fuffa pure qua ché se uno gioca con saturazione e...alla fine solo i palati di “menti finissime” riesce a trovare il classico pelo nell’uovo. Ma malissimo molto male.
E del carrello porta rotolo per stampe continue formato A2, tipo versione Epson pur da pagare a parte? Niente di niente, ma guardate sti ingegneri Canon dire: ma puoi stampare in lungo sino a 3 metri ed oltre. E cos’è na battuta Toy Story? Vi rendete conto: prendi il rotolo lo passi in taglierina (sempre che la carta non subisca danni!) e con sto lenzuolo di 3 metri in mano che fai? Stampi dal retro (!) si lo stesso sportello che usiamo normalmente su la nostra Canon Pro 200. Acrobazia così link ma del precedente (si fermava a circa 1.5 metri) modello Canon 1000? E con tanto di attenzione ché il “lenzuolo” lo devi controllare centimetro per centimetro*** sino all’uscita frontale finale, stress a parte e inchiostro e soldi! Dannatamente male malissimo Cooper, non è così che si recensisce, famiglia o men che uno tiene. Malissimo.
Finale? E che ne parliamo a fa, dopo aver visto ste messinscena della “nuova” Canon Pro 1100. Per quanto ci riguarda attendiamo il calo della “vecchia” Pro 1000, sebbene Manunzio ha adocchiato un plotter Canon per tutto fare tranne fotografie, ma se leggete non Ezechiel(!)… alla prossima con plotter statene sicuri ché costa pure meno della millecento, Canon non Fiat d’antan!

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*New Canon 17” printer
https://www.youtube-nocookie.com/embed/LE4APFMUILM

**Canon Pro 1100 Printer Hands-On
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***Finaly got a photo printer
https://www.youtube-nocookie.com/embed/p0o_SCuStvw

Canon Pro-1000 - Worth the Investment?
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Ps. Se il buon giorno si vede dal mattino, prova o non prova fisica prezzolata, i limiti della new 1100 dimostra lo splendore ben evidenziata ne: "il re è nudo"

Pss. Noi non le mandiamo a dire a certi funghetti con famiglia visto, purtroppo, su Youtube
“Propaganda pure marketing operation that adds nothing to the previous model Canon Pro 1000; inks persistent not fade more 200 years? Nonsense not demonstrable. No paper roll added for continuous printing! But you can print to do it by hand over three meters, though. Canon mocks us. The rest is smoke






Munari guardi che errare humanum est, perseverare autem diabolik (fumetto)


Quando Manunzio nomina Munari, senza alcun gesto apotropaico, lo fa esclusivamente quand’essa e latore (latrice?) di notizie dette fotografiche, sebbene come chi scrive fa notare che l’odierno è un raddoppio consonantico: fottografia, infatti. Infatti a leggere nota/mail List la Munari, che non ha altro da fare e pensare già un problema con sto caldo, oggi in casella di posta le “fottografie più costose". Uno stacco necessario. Un conoscente di nulla cultura materiale, figurasi intellettiva & conoscitiva, dinanzi ad un manufatto altro non ebbe e dire ”Ma costa assai?”. E fosse solo questo. Il costo, vil metallo era ed è, come la Munari del caso dice, elemento valutativo esiziale, ecco. Esistenziale.
Torniamo ai fatti, Costoro & Munari padroni della narrativa, pretendono manu militari di conformare le teste, notoriamente vuote, del popolino del “costa assai”. E fosse sola + mente questo, transeat. No, il dramma è che anche chi è, forse soprattutto, acculturato, zombie metropolitano, casomai pure “progressista & di sinistra” Lgbt+ scambia lucciole per lanterne. Sì, lucciole notorie e notturne a pagamento.
In media res, via. Delle tre immagini "costose", americanate guarda tu il caso, per chi ha qualche anno e una nutrita biblioteca, lo stagno di Edvard Steichen è d’un pittorialismo stucchevole oltre misura, con o senza “gomme arabiche" stese su supporto very fine 100 x 100 cotone, rag all’odierno. De gustibus. La seconda proposta dalla Munari, che Iddio ce la conservi per 100 e 100 giorni ancora, è quello che dicevamo: una passeggiatrice che attende il passeggiatore inquartato (arrapato) con tanto di flashata che è tutto un piacere: non si conosce la tariffa richiesta della donna vutat’ d’ cuozz’, girata di spalle a darla nuca: e che avete capito. Forse. Bianconero un tot a kilogrammo o misuramento, stradale vista la scena.
Terza, finalmente arrivano i nostri in “Ombre rosse” (Stagecoach film di John Ford) comunque na squallida americanata, ancora e ancora. E non è caso andare oltre.
Drum roll “Chicago Board of Trade II” d’una boiata pazzesca di Fantozzi memoria. Squallida cartolina passata, però, ad arte con tanto di vorticosità bancaria et assimilata, di broker come tanti ragnetti alle prese (fondello?) con l’One Dollar quello dell’occhio triangolare veggente: Anuit coeptis, no? Come no! Un mosso manco paragonabile, per altre vie, a quelle d’un Ernst Haas: molto intriganti immagini e della New York Amerika (k as killer) way of life.
Quanto al resto il NULLA spande sovrano su i loculi scambiati per civili abitazioni.“Fottogrammi” cui si pasce anche la Munari che, tapina idda, vuol darsi patina di non so che cosa: suvvia le sue aberranti orazioni (funebri?) le tenga per i suoi workshop. Vabbene che Pecunia non olet di marchetta, ma non abusi della nostra pazienza e sensibilità...a descriver lor forme più non spargo / rime, lettor; ch'altra spesa mi strigne/ tanto ch'a questa non posso esser largo/ ma leggi Ezechiel...Eh Munari ha mai letto Ezechiele lei che è così "cosmica" di Nasa (Never Space Agency)? E ricordando il sempiterno Prof. Sartori e sua lapidaria “So’ cazzate”. Ipse dixit!
Storia di “Merda d'Artista”, 'artista italiano Piero Manzoni nel 1961, creò un'opera d'arte che avrebbe cambiato per sempre il modo in cui pensiamo all'arte. Quest'opera, intitolata “Merda d'Artista” consisteva in 90 scatole di latta, ciascuna contenente 30 grammi di feci umane


https://saramunari.blog/2024/07/09/le-foto-piu-costose-al-mondo/

Ps. Se tanto mi dà tanto riuscissi a trovarne di scatolette “merda d’artista” vivrei felice fesso e contento di appartenere ai soliti grembiulini (macchiati di sangue d’omicidi rituale da ultimo Gaza)

Pss. Lei Munari scrive "Non arrabbiatevi! Il mercato fa le sue scelte e devono essere ripsettate" (refuso munariano si capisce, forse). Signor "mercato" chi? Rispettare i Davos Boy, i Bill Gates già Covid facitore & BigPharma; il complesso militar-industrial Cia-Mossad-Pentagono quelli dell'Allunaggio Kubrick/Capricorn One/Hollywood; JFK in Dallas; l'abborracciato 3D formato Undici Settembre?







E io non ti faccio amico mio...


Capitava di sentir dire così da bambini che sino al momento prima si divertivano insieme, mentre poi il capriccio (egotico sin da piccoli e mai passato da grandi, eh Sigmund troppo attaccato a u pilu) e “sentenza”. E c'entra questo? Altroché perbacco. E parliamo qui di fotografia, alcuni conviene ricordarlo l'han trasmutata alchemicamente via soliti grembiulini, in raddoppio consonantico corrente e pare molto remunerato: pecunia non olet. E questo ci offre, uso dire, il destro ma pure mancina.
Dunque altre le bombe in guerra, qui Ukraina, le fake o chiamatele come vi pare che più di tanto non cambia la sostanza, ebbene, la Propaganda a dirla tutta imbonisce le cellule neuronali dei cretini dinanzi il tubo: catodico un tempo, Lcd o come vi pare al contempo sino ai “social” a schemettino cellulare freddo. E tutto qua? Si, certo ma immagine che uccide più della spada-bomba-mitragliata: prima direttori d'orchestra o orchestrali tout court, nientemeno bruciare libri (nazi uber alles e Is-ra-el si adegua di suo con guerra per procura, benedetto Amelek biblico) di questo o quel autore mondiale metti caso Tolstoj. Perché? War is money e...non ti faccio amico mio che le regole non ci rispetti dell'Onorata Società (Mafie per chi è tardo a telecomando)

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Ukrainian Photographers Demand Removal of Russian Judge From World Press Photo Jury
https://petapixel.com/2024/01/17/ukrainian-photographers-demand-removal-of-russian-judge-from-world-press-photo-jury/



Il fascino discreto del banco ottico
(disciplina e forma mentis essenziale)



Quando venivano (clienti) per fototessere...sì, interno lo Scalo Inferiore ex Ferrovie (reali) dello Stato, qui in questa umida landa di lampi e tuoni mentre scriviamo, uno scatolone consentiva già d’ auto-fotografarsi, e dopo pochi minuti (tre) la striscia di quattro (1+3 per i grembiulini all’ascolto pruriginoso) pronte tessere per documenti d’identità. Certo dal fotografo avevi un lavoro fatto a mestiere (arte) più “levigato” di matite e mattolina.
Sia come sia era la piroettante 6 x 9 Fatif su colonna, appunto, per fototessere. Colonna con saliscendi a filo via pomello, cui asse orizzontale era la fotocamera, tutt’altro semplice da usare. L’immagine, infatti, come da camera oscura scolastica (sottosopra per leggi fisiche per ovviarvi in uso e negli studi à la page di Milano un visore a specchio, quarantacinque gradi, capovolgeva la scena pur con lati invertit sinistra destra) bisognava d’essere mossa, su ruote sottostanti colonna, focheggiata (senza autofocus) e sul vetro smerigliato (niente mirroless FF o trequarti e na gazzosa) quadrettato per guida, in basso a capa sott’ (in giù) vi avevamo disegnato apposta la sagoma per “inquadrare” il soggettone uso dire, un dì, per cliente. Poi? Beh si caricava lo châssis al buio completo; una tacca su pellicola Ilford, Ferrania o Agfapan a sto punto non ricordiamo più, per i bordi si lasciava scivolare in scanalatura ad hoc, mentre in luce il resto della ripresa.
Vero al buio tutto è difficile e gli “occhi” sono le mani/tatto. Senonché un nostro amico, fotografo dell’Antichità sottostazione, così detta l’allora, Ministero della Pubblica Istruzione ché I Beni Culturali o pomposamente al corrente della Cultura (!?) senza mitico oltralpe Jack Lang verrà, ad opera del Senatore Spadolini nel millenocentosettantaquattro, il distacco definitivo dalla Pubblica Istruzione, e trasmutato in Beni Culturali tout court.
Ebbene il nostro veniva a trovarci, armato di Leicaflex ché la classe n'est pas de l'eau (!) il flash monotorcia grigio lieve Rollei, e rare volte con Rolleiflex. Viceversa chez-lui ministeriale Hasselblad e luci elettriche; i flash Bowens chiesti con insistenza dal suo assistente arriveranno agli inizi degli Ottanta, fra rimostranze di Pippo, questo era il suo nome, che guardava come “americanate” il tutto, sebbene funzionassero e bene.
Dunque, Pippo qualche volta si prestava a la posa, d’altronde era di casa o liaison con FotoBaffo, alias Rocco Abriola alias FotoLampo già ricordato altrove, simil Publifoto di Carrese memoria in Milano. Pippo, allora, entrava in camera oscura e ci stava tempo, tanto quanto a smontare alla lettera lo châssis, pezzo a pezzo, caricare la pellicola e, finalmente, novello Lazzaro venire di nuovo alla luce. Oh l'avessimo provato a fare noi “ragazzi di bottega” si sarebbero sentite le campane della circonvicina Chiesa S. Michele on main-street a coprire la “litania” di rimbrotti, termine pulitissimo e in lingua ‘taliana, lontana miglia e miglia...
Banco ottico e non solo per fototessere, l’usavamo anche, visto il soffietto estensibile oltre misura, per riproduzioni in un angolo dello studio su bacheca. Sicché l’ incombenza spettava a chi scrive e non altri, ché avevamo fatto callo e occhio, allo sviluppo negativo in base a matrimonio, ritratto eccetera. E di sti tempi con pioggia gelo e freddo il “bagno” (please not translate toilette or wc) di Dk-50 Kodak in vasche verticali di famigerati trentacinque litri (rigenero una volta ogni tanto aggiungendovi altro bagno più contrastato, Dekotol per carta fotografica, però) standard dell’epoca. Vasconi in bachelite rinforzata. Tempo di sviluppo s’aggirava per un ora causa freddo anzidetto (niente termostato se non...un’altra volta). E infine l’unico dello studio “abilitato” nel frattempo ad andarmene (la moglie brutta ed arcigna del Baffo, l’aveva sposata per la ricchissima dote, ma riempita di corne, ci provava, querula, a trattenermi) in giro per il centro cittadino. Scaduta infine l’ora, altri “canonici” quindici minuti di fissaggio senza bagno intermedio d’acqua e/o acido acetico, usato solo e soltanto durante la stampa; puzzo insopportabile di aceto!
E di banco ottico un po’ strano venne la Technika Linhof trediciperdiciotto a fotografare, tra l’altro, i “lucidi” disegni tecnici piante edifici e sezioni per conto, all’epoca, Soprintendenza Beni Paesaggistici e Architettonici in loco.
Infine, Cambo acquisto personale, formato novedodici. Tutto questa lunga promenade, ecco, mentre in giro per il web delle mirabilia si vedono e leggono di “triadi espositive” rumore “grana” che cacciata dalla porta rientra dalla finestra di plug-in emulazione della grana (!) che “gradiscono” i gallerioti con benda su occhio, non quello di Horus sinistro, gamba di legno di filibusteria e LGBT+ a corredo: culattoni come curatori.
E dinamismo di gamma, no? E “taglio” lenti ma che non devono tagliare alcunché se si gira, emulando, la pellicola analogica. Fotografia è una cosa, cine-video altra, quando si usavano i Cooke lens.
A noi vien da sorridere, dall’altro l’inverso a vedere, questo sì, il pollaio di parvenu si raccomanda certi pontefici napulitani e street photography oi né che scrivono baggianate a man salva, su “forum” o quelle cose che bisognano di “campanelle” per essere avvisati di altre baggianate; like sennò a sti pover’ marann’ finti benché imbonitori de facto così campan’ e tengono famiglia. Consigli per gli acquisti...va!

NB. Americani, pensa che ti ripensa, trovano il tempo (vedi link sottostante) di costruire cose fuori tempo: camere (convertibili pure ingranditori!) da banco o fascino e réclame della Giostra, che gli frega di trovarsi in Era digital, del bianconero e camera oscura...E pecunia non olet! Degno di nota l’ibridazione “plastica” via stampa 3D di banchi ottici di sti guagliune

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https://intrepidcamera.co.uk/collections/camera?syclid=clgqhtu5ji7s738d9ukg&utm_campaign=emailmarketing_148971421936&utm_medium=email&utm_source=shopify_email

https://it.wikipedia.org/wiki/Linhof






Lascia che i morti seppelliscono i morti suoi

Dal Vangelo Secondo Manunzio segnandosi con a man' a smersa: lato traslato o come vi aggrada. Esegesi del passo. E c'è poco da fottere se uno va dietro le baggianate dei “teologi” prezzolati eterodiretti: sì gli amici degli amici di Vaticano Spa.
Eppure le parole, il senso, è chiaro e semplice: un vivo non seppellisce un altro vivo, no? Infatti è solo il morto già in vita che altro non può fare che seppellire ancor più un morto a lui simile, no sarebbe poca cosa. No, seppellire uno zombie questo sì. O di quei non morti e manco non vivi, che è peggio della morte che almeno da “tregua” alle faccende umane. Il resto? So' cazzate diceva bene il Sator Sartori, a spalare carbone infernale sine die, e di talari prezzolati, che devono mostrare al Nero Signore tronfio di Adenocromo, di Morte appunto, che meglio occuparsi di cose morte: ad libitum. E Iddio santo tanto ci voleva a “esplicitare” il passo biblico: già ma chi lo scrive? Matteo Luca Giovanni Zebedo, o il più che banale amico degli amici? E poi se le “Scritture” fossero state teletrasmesse, via fax all'epoca, si potrebbe esegeticamente fare raffronto fra interpretazioni del Potere e le carte in quanto tali, ma...Se già a Nicea Anno Domini 325 "ultimo scorso" tempo fa, se il Codice di Leningrado...se...se è opera di scritturali: che dire? Si provi a far raffronti con, e non solo, i Vangeli Apocrifi, che significa niett'affatto falsi, ma di senso fuori ordinario, allora sì. E d'altronde sempre dalle Scritture un: "Non conformatevi alla mentalità del Tempo". Ipse dixit senza se e senza ma

NB.
Quanto a baggianate di Wikipedia scritto dal bel team Cia-Mossad-Pentagono et simila
Pensiero Unico non ci si mette mano sopra, uso dire, però da qualche parte pur di “capirsi”...non foss'altro che bisogna discernere il “grano da loglio” evangelico dire, fare indovinare


Ps. Scrittura e riscrittura Cicero pro domo secondo “canone” di convenienza Et pecunia non olet, dove ci si gingilla fra “questo secolo”e di grazia poi quale? E Mondo, ieri oggi e di diman' non v'è certezza


Pss. Liberissima interpretazioni e post posizione “propri” che è tutto un sottile ironico calembour. E così come “man' a smersa” significa segnarsi di croce ma con la sinistra, ecco, mano, in senso di meraviglia e cose dell'altro mondo, fuori ordinario. E non la finiamo più. E d'altronde Vox populi vox dei, no? E già: alto-basso, o articolo quint' chi ten' 'mmnan' chill' vinc', Benedetto popolino che ci azzecca sempre più: vero professor-conferenziere-greco filosofo acculturato assai Umberto Galimberti eterodiretto manco i cani?


Last Update: non riuscivamo a trovare il nostro (immagine in archivio e di tanti altri) conferenziere eterodiretto, ma se vi capita bisogna ascoltarlo baggianate comprese, il nemico, giacché se lo conosci, ecco, lo eviti. E dunque qui il Galimberti che ci tiene a far sapere che...con il bel segno di corna, usuale fra i "giubilati" o degli enne volte Faust che sigla, con il sangue vero e proprio rituale, l'appartenenza a Lui con discreto profumo Zolfanel di zolfo; soggetto questi dai piedi zoccolati, anche se il "Diavolo non è così brutto come lo si dipinge" c'è ed esiste multidimensionale, e combatte contro di noi. Infine, sua grande abilità è nel dire Urbi & Orbi che il lui il Diavolo non esiste. Grande genialità e aprite porte e finestre per smaltire sto zolfo!




Monochrome, dicono così i 'mericani

So' pragmatici e la lingua che ne consegue più sintetica di un Robot; meno male che nel loro barbaro idioma ce sta Black & White, che rimanda a scala di grigi che meglio racconta più del mortuario monocromatismo, e fermiamoci qui. Sì perché bisogna pur vendere ghiaccioli agli eschimesi ed aspirapolvere ai Tuareg del deserto, no? Pare infatti che la giostra degli acquisti non deve conoscere tregua alcuna come pari “merce” accade in Europa, hic et nunc, tra filo-nazisti ucraini ed ortodossi russi, mettiamolo così per “restituire” pari pragmatismo.
Ora detta così uno pensa: vabbé il solito Manunzio. Se vi sta bene così, noi tiriamo dritto...fino alla prima curva che fesso non è, chi scrive.
Sia come sia il bianconero, o monocromatismo è Anima della fotografia, si parli e soprattutto di analogica "merce" in crescita fra le cosiddette nuove generazioni, quelli stessi che su Youtube, però, vedo i filmati del Novecento ricolorati bianconero, manco più a scatti (via Premiere, Da Vinci Final Cut, Shotcut che libero soft com'è usiamo alla grande, per “aggiustare” il frame-rate) così come erano le prime cineprese di legno a manovella. Contraddizioni: che dite?
Vabbene la (ri)scoperta dell'argento bianconero, e fateci caso alla superstite Ilford regina del bianconero, pur passata fra vicissitudine del vil metallo, rinata Araba Fenice ha l'involucro/contenitore bianco e scritte nere: tutt'altro che caso.
Bianconero che vede, oggi come oggi, anche due fotocamere squisitamente attrezzate per fare solo e soltanto già riprese il monochrome, ecco. Leica da poco dopo aver ri-ri-messo lo schermo Lcd* e Pentax /Ricoh. La prima per danarosi collezionisti, più che fotografi (tanto ci pensa l'Insussistenza Artificiale) l'altra più abbordabile clienti con qualche soldo in tasca: telemetro vs. reflex/mirroless. De gustibus. E non è che la cosa non ha fondamento se taluni sedicenti relitti medievali fatti più che nelle vene di carta, meglio scuoiata pergamena, penna e calamaro per chi intende, dicono, affermano e voglio che è la macchina a fare la foto. Gli stessi cumpari, tuttavia, che ad un loro sodale compare in candido grembiulino di Loggia, l'onorano del titolo ”artista” prima di muovere alla cassa che tengono famiglia...amorale quanto si vuole ma Pecunia non olet. Artista, forse, un cicinino diverso, allora, dall'uso della Leica monocromatica delle mirabilia (mutuo ipotecario da considerare per l'acquisto già del solo corpo macchina) e pure, qui e adesso, Pentax dai nobili lobi analogici d' Era bianconero. Artista, quindi, cui si perdona se il “manufatto” su carta “FaineArt” è più di camera-file-photoshop-elaborato-bianconero inkjet finale lo “stesso” del file monochrome-in macchina: ma che te frega. E avanti la prossima botta di markketing. Dite? No, non è sbaglio: sorry, paisà, excuse me do you understand old italian language: marchetta?

* Cuore digitale e sapore analogico. E’ lo slogan col quale viene presentata la nuova Leica, siglata M10-D. Aggiungiamo, di nostro, che serve anche a scattare fotografie.
Con questo modello, più che mai, la Casa strizza l’occhio ai “ laudatores temporis acti” (Orazio, Ars Poetica, 173) “quelli che era meglio quando si stava peggio” (Enzo Jannacci)


Copia i link ed incolla (se vi pare)

* http://www.pmstudionews.com/home/news-e-colonna-infame/news/leica-m10d-la-digitale-che-si-crede-cartier-bresson


Ci sono due nuove fotocamere che scattano solo in bianco e nero
https://www.wired.it/article/fotocamere-bianco-nero-leica-pentax/

Arrivano le Monochrome le camere senza filtro Bayer. La Pentax K-3 Mark III Monochrome
https://www.youtube-nocookie.com/embed/7XXAaZf1TL0

Revival Uber Alles
Leica Revives the M6, a 35mm Film Camera it Hasn’t Produced Since 2002
https://petapixel.com/2022/10/20/leica-revives-the-m6-a-35mm-film-camera-it-hasnt-produced-since-2002

Ps. Della Leica continuiamo a ri-dire-postare che non ce ne po' fregà de meno, viceversa in quanto possessore in illo tempore della gloriosissima Pentax K1000, spartana analogica per formato 135, e sue lenti sappiamo cosa si parla. E per non aggiungere l'Asahi-Pentax, una volta poi solo quest'ultimo logo Pentax 67, mitica sei-per-sette assolutamente stellare (un discreto numero di slide, parte dell'Archivio analogico Manunzio, è in questo formato) come pure i suoi vetri Takumar: crème de la crème!



Viva la Rai

Così cantava quel saltimbanco di Renato Zero, personaggio costruito a tavolino. Ma non è certo questo che qui interessa e ci mancherebbe. No è che la Rai e il suo quindo canale ogni tanto manda qualcosa di valido, oddio rispetto al liquame ordinario e evergreen “Pecunia non olet”. Pecunia dalla pipì, proprio così, de li romani che la mettevano in otri e dinanzi le proprie abitazione in attesa del carrettiere a recupero; pipì utile additivo, meniamola così, per la tintura dei panni romani: certo di fascia non elitaria.
Sia come sia una volta tanto il Demone tivù ci regala immagini dal tubo che altrimenti si dovrebbero rintracciare, spesso a spizzichi e bocconi, su la Rete delle meraviglie (dove fare acquisti ma vietato é lo spirito critico di documentati negazionisti). Immagini di Tale Elliott Erwitt che pure ha scritto pagine memorabili (fotografie) in quel calderone chiamato Storia della Fotografia, dove c'è di tutto di più. E come ogni vincitore scritta pro-domo sua dai babilonesi del debito. Anzi qui come altrove la cosiddetta storia, ecco, va riscritta come ben dice Roberta Valtorta nel suo incipit “Il pensiero dei tipografi” per i tipi di Bruno Mondadori. Anche se poi venissero a galla i tanti e soliti altarini? Si avanza dubbi.
E senz'altro aggiungere le belle immagini in bianconero di Elliott/Rai, sue laconiche affermazioni; di quella bimba (figlia dell'autore) fotografata su letto nuda con la mamma vicina che così si faceva sino agli anni Sessanta e gli album (analogici) di famiglia testimoniano: corpicini ridenti tutt'altro che incappucciati, passo corrente fotografia digitale, e na vota in scatole n'altra in ceste, tutte in pose squisitamente Rigor mortis a colori per l'estetica della Morte: creature inconsapevoli laboratori in corpore vili di esperimenti alla Covid, oops Sars-Cov-2 che sembrano le sigle dei razzi (cazzi?) lanciati da Von Braun nazista poi però no via Usa e getta: sì le V1 poi V2 come attuale Sars, il giorno prima Aviaria e pure Hiv. L'Occidente ne lancia di cazzate tanto poi ci sono gli abboccatori di ogni risma, e fotografi di complemento, sì, di pompe funebri con allure si capisce che potete “osservare” sul Web e Photoportal.it compreso nel prezzo per palati fini, per chi intende

Elliott Erwitt - Il silenzio ha un bel suono
https://www.raiplay.it/video/2020/10/Elliott-Erwitt-il-silenzio-ha-un-bel-suono-5dc38151-78e4-4c7a-8660-bf2513de9d3b.html



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Magnum Agency "rimuove" la home di un suo reporter


Molestie, sguardi biribirichini: merce per ogni scambio. E così le troiette per noialtri politicaly (never) correct. Anzi lessi una volta che in Inghilterra e non so quale collegio i maschietti (sempre loro!) per corteggiare dovevano firmare un “agreement” con tanto di distanziamento sociale ante-litteram. Vero o meno certo è che il livello di civiltà mai raggiunto dalle troiette e tutto l’apparato che sorregge, è infernale. Esse ad orologeria: chi ricorda il #MeToo di Hollywoodiana Harvey Weinstein? Notizia vecchia non macina più al mulino, certo. Storie decennali di “molestie” e mai opportunisticamente denunciate sino l’improvviso squillo di tromba per le “vergini” che sia alzano ancora le vesti a telecomando. Pecunia non olet. E cosi Stampa&Regime anch’esse già con tromba su orifizio contro-natura, a tutto spianò latrò da cani...e pure Asia Argento a scoppio ritardato (alle donne strano a dirsi si perdona ogni ritardo, senz’altro bon ton) ne raccontò del “mostro” trombatore: lato traslato e fate come vi pare. Un ritardo val bene una messa parafrasando, sì, ma non di requiem. E nel dimenticatoio a pagamento, markette (italico botta a pagamento lungo certe vie serale) dell’agente notorio e molto segreto che, entrata nella stanza di Dominique Strauss-Kahn Chief del Fondo Monetario Internazionale, grida ai microfoni e telecamere piazzate per la diretta:”Ah povera me verginella il bruto bianco mi vuole…” e qui l’audio si perde con sapienziale stacco della regia. Omaccione poi in catene e Stampa&Regime a macinare mostruosità di un Sistema già in res congegnato. E la fine? Oh bella al suo posto Dominique Strauss-Kahn une femme a nome Christine Madeleine Odette Lagarde, che poi essa fa peggio del compare (francesi ambedue) poco importa al Potere, ma della donna, paga. E gli uomini pagano da sempre le donne.
Magnum nel mirino, sì, la mitica Agenzia: gente niente di storico e normato (riffa e raffa) deve rimanere in piedi altrimenti sti signuri babilonesi come campano? E che immane fatica, ben remunerata s’intende, per gli scritturali a riscrive ex novo la “storia”. A lato il fotografo David Alan Harvey oggetto della "sospensiva".

Details about the complaint have not been made public, but Magnum tells PetaPixel that the alleged behavior “would represent a breach of [Magnum’s] code of conduct,” and so they have decided to suspend Harvey’s membership while a former investigation is carried out. You can read the full official statement below (which was also posted online).[/font1]

Magnum Suspends David Alan Harvey Over Harassment Allegations
https://petapixel.com/2020/08/20/magnum-suspends-david-alan-harvey-over-harassment-allegations/


Caso Strauss-Kahn, l'accusa chiede il proscioglimento
https://www.repubblica.it/esteri/2015/02/17/news/strauss-kahn_l_accusa_chiede_il_proscioglimento-107540773/
[/justify]

[font1]Ps. Non è un caso che l’ennesima scoperta alla Simon Wiesenthal memoria, non più sui passi degli ex Nazi il focus ora è l’uomo bianco

Besenisse is besenisse, stupid!

Kodak si dedica all’idrossiclorichina e simili. Farmaci ché la nuova frontiera del Kapitale non a caso scritto con kappa: killer pandemico da ultimo. Dite? Ma cos’è il vaccino anti Covid-19 vi ha bloccato l’unico neurone rimastovi?
Dunque Kodak e quanto mai azzeccata (detta) Casa...gialla, cinesi guarda tu che combinazione tutt’altro che astrale.
Scarto a latere ma non troppo. Su gli scaffali analogici vi era: Kodak/Giallo tallonata dalla Fuji/Verde (molto belli) e Agfa/Grigio (elegante). Vale a dire che già lo “scatolotto” segnava il territorio dei colori; certo qualità-affidabilità senz’altro. E ci si ferma qui poiché Manunzio, da quasi dieci anni, racconta ben altro e di cotto e molto crudo del (non) solo giallo-verde-grigio. Kodak con l’avvento del digitale, risaputo, de facto scompare e dal bianconero d’autore ma presieduto come cento anni fa dall’intramontabile Ilford. Certo anche altri dell’ex (detta) cortina di ferro o est europeo mica scherzano, ma è per palati fini esperti di camera oscura.
Siché fiutato l’aria di besenisse Kodak mezza morta al suon dei dollari (pronuncia alla Ollio d’antan) ritorna più gaia che pria, altro che Lazzaro ritornato in vita grazie al “maestro” Gesù di tretatresima, ecco, esperienza ma di rito orientale e non scozzese. E qualcuno che pensa ancora al Covid-19 come il cattivissimo bubbone malefico ex abrupto? Che im...belli lì fuori, a telecomando si capisce mentre vi fate ino + cul + are i vacinos: francese con allure (Sanofi) e l' angloitalico, russo ahi ahi, o a mandorla cinese. E che non si dica manchi democrazia di scelta! Cani latranti alla catena come vogliono ma attaccati alla lunghezza della corda, da strozzarsi democraticamente s’intende!

Ps. Se fino ad ieri la furbata del Diavolo, consistente nello vulgata della sua invenzione, mo’ viene alla luce simile a vampiro qualsiasi incurante del “sole” giallo. Strana massoneria luciferina e chissà a quali vaccini sottoposti/font1]

Pss. Qualcuno ha già dimenticato il gratis vaccino al plasma, troppo costoso il mantra del Club Bigpharma-Bill &Melinda Gates Oms...mentre i magici flaconcini di ogni pesticida sono già su gli scaffali delle farmacie in liason con questi nostri santi protettori, a pagamento



Kodak CEO Got Options and Trading Surged Day Before News Sent Stock Up
https://petapixel.com/2020/08/04/kodak-ceo-got-options-and-trading-surged-day-before-stock-skyrocketed/

Alchimia per trasmutare la materia grezza, tanto sul piano fisico che ( non altrimenti) spirituale. E a scuola Dante il Venerabile fa proprio questo con la sua Commedia tripartita: Inferno-Purgatorio-Paradiso. A parte il fatto che la zona franca a nome Purgatorio è invenzione dei soliti teologi ché nelle Scritture non trova traccia: una volta erano gli esami scolastici riparazione a Settembre. Bianconero categoria dello Spirito, quante volte scritto è condizione esistenziale, su le note del bianco&nero e sue nuance di grigi. Pellicole rivelatori e agitazione e contrasto, se stampata poi a condensatore via Durst o in luce diffusa; anche in questo gli ingranditori Durst erano impareggiabili, come la scatola di luce blu (letterale) che trovava posto nello chaissis del mastodontico 139. Luce (non più blu) morbida ha raggiunto l’odierno con la Multigrade Ilford buon standard odierno, certo non straccetto o rag à la page. Catena, quindi, senza scomodare Ansel Adams e suo Sistema Zonale, quando le emulsioni sensibili lo erano poco verso certe lunghezze d’onda spettrale. E l’uso dei filtri colorati giallo-arancio-rosso-verde, sì, un fatto estetico ma anche e non meno per forzare la mano, ecco, a certi colori/grigio. Catena che una volta entrati in Camera oscura la roulette o il terno a lotto relativo al bagno di sviluppo tutt’uno.Vero è che fra Plus-X e anche Tri-X Kodak questi per le “notturne” con D 76 oppure ID 11 o brodi per vasche verticali (solo i puristi usavano le tank a spirale nylon europee Paterson) da trentacinque litri-ti tipo D 50; per non dire della smisurata serie di “universali” alla ST 20 di Ornano by Milano. Certo anche Ilford non paziea ancora oggi fra FP-HP-brutta Delta (come Kodak T-Max) e suoi bagni e il Microphen delle meraviglia. E così Agfa Rodinal…e famiglie di pellicole dell’Est europeo che si mostrano tutt’altro che di serie B nell’odierno analogico panorama. Siché tornata in auge (Pecunia non olet) l’analogica pellicola anche gli sviluppi/rivelatori unici trova posto nell’Era dell’Unico Pensiero

Branco Ottico Zone
http://www.brancoottico.fineartlabo.com/zone-black-and-white-film-developer/


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