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Pshop? Che bella invenzione. Forse

Per carità ci sta bene l'ottimo Gimp, non vorrei mancare di rispetto all'Affinity Photo che abbiamo a bordo del vetusto Mac, che continua a fare buon brodo uso dire, e tutti gli altri e il sempreverde Lightroom, e non la finiamo più. Ottimi tagliati ognuno per la sua. E una volta padroneggiati. Già ecco il punto per noi che usiamo l'Element Pshop, oltre al citato Affinity e Lightroom vetusto della versione 5: che vergogna? Mica tanto sono i risultati quel che contano, a meno di essere quell'imbecille con la Leica a spalla gigioneggiare in una mostra meneghina di tanti anni fa: vedete ci ho la Leica. E sai dove la devi mettere...
Dunque Pshop che fai e rifai cancelli risali la cronologia dello scatto e, insomma, fino a quando trovi la quadratura. E sia. Ma. Però mentre state allestendo un set per l'ennesimo still life alla Manunzio (sgrammaticato solo in apparenza e certo poco incline agli “stilemi” del Pensiero Unico da Babilonia, sempre loro da migliaia di anni prossimi a scadenza nucleare dice Putin) la mano corregge gli attori della scena, poi ritorna indietro come se fosse Pshop! Si avete capito bene, il Manunzio preso oramai da Photoshoppite acuta e perniciosa (Bigpharama a quando il vaccino come per il Covid di fraudolenti laboratori di stermino planetario sino-amerikani) pensa ed agisce, crede, di essere egli stesso Pshop! Roba da matti. Infatti squisita dissonanza cognitiva!



Ps. Amerika per noi irriducibili Sessantottini si scrive con K come l'Amerikano di Costa-Gavras, sì, gli Yankee di sempre guerrafondai come i loro “padri” li romani, e chi sennò, esportatori primi di “democrazia” agli angli (che vivono su un isola pari e simile a laboratorio sapienziale satanico per chi intende) dai libri di “storia” andate le legioni a prendere lo Stannum (Sn simbolo della Tavola periodica) quando tutto il Mediterraneo ne era ed è pieno. Caduta anche questa foglia di fico, evviva la Globalizzazione inventata, di nuovo, da li romani con la loro manesca arte della guerra ed Highway, letterale, pari l'odierno Web: niente di nuovo sotto il “sole” nero di Babele e sua Torre cui effige è la pari ed odierna reincarnazione della Tower-UE: mica a caso



Pillole di...fotografia


Ora che dire se una vostra foto viene premiata: giubilo gaudio? Uhm, semmai un certo acre retrogusto della “semplicità” dello scatto che avete, poi, messo pure da parte! Ancora, costruire un'immagine con pizzico di mood non è opera difficile, anzi. Vabbene, sì, non già in location bensì il soggiorno e suo troneggiante tavolo, e sfruttando, alla lettera, la luce finestra con nient'altro che un drappo acquistato da un Portobello sotto casa; la mia sinuosa bottiglia preferita fra le centinaia messe da parte step by step negli anni; due bacchette tipiche cinesi del ampio catalogo...domestico, la tazzina e riso...prelevato dalla dispensa alimentare domestica. Tutto qua e niente di che, come al solito salvo i riflessi “eliminati” in Photoshop non il professionale (?!) bensì per “dilettanti” alias Elements versione di alcuni anni fa. La digicamera, dite? Point&Shot Camedia della Olympus, il modello non ricordo e dovrei guardare l'Exif dello scatto, ma fa niente. Serve altro? Bé certo il “manico” ecco alla fine ciò che conta e cinquant'anni di mestiere su le spalle e negli occhi: che sarà mai?

link immagine


Ps. Si ci abbiamo pure Lightroom versione 5 antidiluviana, ma è in Elements che manovriamo tutto: si vede?


Olympus Camedia 5060 Wz (point&shoot come quella usate da Alex Majoli della Magnum Agency) Iso 80 1/30 a f 8.0. Luce naturale di finestra di primo mattino invernale, dura e contrastata al punto giusto, tazzina di caffè non ancora ultimato e il "manico" di Manunzio nel riprendere la scena: scusate se è poco!


Nun ce scassat' 'o cazz'

Interno, sole aspro all’orizzonte che irrompe dalla finestra. Inverno. Domenica: con la tazzina di caffè che vi siete preparati entrate nel soggiorno, e dopo aver dato lo sguardo solito al di là dai vetri poggiate la tazzina di caffè non ancora finito: un attimo. Inquadratura dell’occhio e la mano che afferra la digitale che portate nello zaino. Qualche scatto per “assaporare” per intero la scena. Poi con calma a Pshop Elements non “professionale” ma che esegue magnificamente bene gli stessi comandi della versione “Pro” dei sedicenti professionisti, a salve lavora l’immagine. Come al solito, parentesi, è tutta una questione di pro-forma che fa sì che una foto acquisti, sic et simpliciter, l’aura di “professionale” solo con Adobe XYZ casomai pure cloud! Chiusa parentesi.
In Elements, grazie anche a Tonality per Mac: computer per professionisti e per antonomasia: e mo’ che volemo fa? Plug in che conferisce quella “carica” che si vede ad immagine.
Fine prima parte. Inizio secondo tempo ché l’immagine è stata “premiata” a Web dal taste Yankee in primis, che dimostra oltre ogni ragionevole dubbio a telecomando che la foto è “universale”: se la capiscono gli ameri + cani…
Siché come si fa la conta dei minchiapixel sempre più visti a smartphone per la piu’ bella foto del reame? Quale full frame serve? La mezzo formato è decisamente meglio, e se sì: Fuji Leica Pentax o noblesse oblige Hasselblad naturalmente tetheringata tanto figa su Capture di PhaseOne “professionale”? Quale versione “professionale” di Pshop serve? Quale Raw per falliti che tanto poi ci pensa Pshop e/o Lightroom? E nel caso di questi (la nostra è una tosta e vetusta 5.5) quali sliders sono usati e certificati da influencer a pagamento retrostante? E la luce, e il diaframma, e le fesse (anatomia femminile e qui lo slang certifica un moto di discreta ira) delle vostre mamme, no? Ma nun ce scassate ‘o cazz’…prezzolati d’accatto a libro paga per la giostra degli acquisti!

Man fotografo sin dal 1969

Ps. L’immagine è la prova N di come si può dare scacco matto al “supermarket” planetario del pensiero Unico a nome Getty Images et simila, venditrice nientemeno che di banane/immagini caramellate Yankee style da usare per l’abbisogna anatomica retrostante di creativi del Terraqueo:“Lasciate che i morti seppelliscano i morti” Lc 9, 60

Pss. I "pro" mica vanno su siti di sharing photo, no certo ma usano le loro paginettine su Facebook per verificare quanti "fallowers" seguono: casomai i numeri non son proprio quelli come se ne legge da mane a sera proprio a Web. Niente di nuovo sotto il cielo del "market" e della giostra per gli acquisti. Viceversa chi non ha reticenza alcuna, senza visto di categoria a pagamento, ecco, posta per verificare quanto ampiamente già si conosce, e detto poco sopra; della capacità di universalizzare tanta parte degli scatti su rigorose point&shoot Olympus, come pure su E1 E3 E510...
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