Manunzio




A fessa 'mmane e criature, e due


Mal traducibile in 'taliano e che, poi, non corrisponde al vero quel mettere la figa (!?) in mano, utilizzo, d'un adolescente-giovane tout court e... non la finiamo più. No, la resa in 'taliano suona “non si dà cose preziose-importanti-sacre” a gli incompetenti, mentre le Scritture e Mt 7,6.12-14. vogliono...non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi... Insomma a chi non ne apprezza in res l'essenza...

Sicché veniamo a cose serie di quelle che la giostra degli acquisti pretende manu militari (vedi solo da ultimo e alla lettera l'Ukraina) per sostenere più che il sogno il miraggio babilonese del putrefatto giudaico-cristiano-greco-romano detto “occidente”. Accidenti.

Sia come sia mancava solo il “cinturino” su cui sistemare (!?) l'esposimetro esterno che una volta, tanti secoli fa, si fa prima che dire anni, si inseriva su le slitte “hot shoe” alias vari Leicameter; sebbene ci fossero e già gli esposimetri esterni, prima ad “estinzione” ...consisteva in un piccolo cilindro sul cui fondo veniva applicata una lente gradualmente brunita con riportati i tempi di esposizione, guardando all'interno, girando l'apposita ghiera, si leggeva l'ultima cifra disponibile, e quindi estinta la scena, la si accoppiava alla sensibilità della pellicola a disposizione, e si otteneva pertanto, ruotando le ghiere apposite, il diaframma corrispondente*...
usato anche da Ansel Adams. E poi vennero i Weston, Lunasix/Gossen, gli splendidi Seiko a selenio (!) poi motorizzati, ecco, sempre Seiko...e via enumerando. E non prima di ricordare, sempre Leica, la M6...l'esposimetro montato all'interno del corpo macchina in grado di misurare la luce riflessa da un disco bianco serigrafato su le tendine dell'otturatore...** Esposimetro si interno ma su “disegno” delle tendine, che se memoria regge era stato già inventato da Olympus con le sue mitiche M serie OM-2... che dispone di uno dei migliori sistemi di misurazione mai creati prima. Olympus è stata la prima a sviluppare un incredibile esposimetro interno che misurasse una lettura della luce direttamente dalla pellicola, garantendo una precisione dell’esposizione senza precedenti, anche in situazioni di ripresa speciali. Per ottenere un’esposizione corretta, la lettura della luce viene effettuata sollevando la prima tendina dietro la quale troviamo una tendina supplementare, dove è sovra impresso un modello generato dal computer, denominato computogramma, che riporta un disegno di blocchi bianchi alternati riproducenti le caratteristiche standard di una fotografia media...***
E quindi? A fessa 'mann' e criature ca pazzeano, stann' 'ncopp a 'ggiostr degli acquisti e chessa bast' e avanz'. Utili idioti a telecomando.
Sì, vero la giostra manda bagliori sinistri e rumori di ferraglia in implosione-esplosione, ma niente panico ché “La situazione è grave ma non seria” dal beffardo Ennio Flaiano sino ad oggi. Allah Akbar, no? Mah!

NB Con il ditino, paisà, copia i link se ti pare e vai che Manunzio non è “reo” se gli stessi sono stati cambiati cancellati...a buon intenditor...pauca verba

Olympus/Ing. Maitani
https://www.juzaphoto.com/me.php?p=72018&l=it


* http://www.wetzlar-historica-italia.it/esposimetri1.html#:~:text=L'esposimetro%20ad%20estinzione%20consisteva,si%20accoppiava%20alla%20sensibilit%C3%A0%20della

** p. 136 Alessandro Pasi Leica testimone di un secolo, Bolis Edizioni

*** https://crono.news/Y:2018/M:03/D:07/h:17/m:00/s:43/olympus-om2-analog-photo-files/


Ps. Per gli imbecilli e minchiapixellisti: se porto l'esposimetro come orologio e s'immagina a sinistra con la fotocamera (quale?) all'occhio destro e quindi distante l'un l'altro che esposizione risultante sarà: quella del c...?


Click on

Leica...Cacao Meravigliao do gusto esagerao

Samba. Leica dunque, perfetto brand per fotografare l'innominabile ben oltre il “Viale del tramonto” di Erich von Stroheim: vabbè nato qualche kilometro più a sud del natio borgo Solms, umbilicus mundi della saga Leica, o della “modernità” fotografica. E qui ritorna le dolenti a farsi si sentire ancora una, dopo infame storia della serie 8 e qualcosa: qualcuno ricorda pari cazzate della Nikon 600? Oramai si salta tutto e l'ignaro acquirente fa da tester, si tratti di Leica/Nikon o banale “vaccino”: time is money e tutto si tiene. Insomma c'è di che ridere, o piangere fate vobis. A menarla diversa + mente una volta i “vecchi” eran miniere per i “giovani”. Sic transit gloria mundi

Leica Has Stopped Making the M9’s CCD Sensor, Future Repairs Impossible. Leica ha ufficialmente interrotto la produzione del sensore di immagine CCD

https://petapixel.com/2020/08/10/leica-has-stopped-making-the-m9s-ccd-sensor-future-repairs-impossible/



L’impressione complessiva è che Leica abbia licenziato una versione “beta” della sua telemetro digitale e che l’abbia data alla clientela da testare in un work in progress incerto e contraddittorio. La M8-2 pare aver colmato alcune di queste lacune, con alcune migliorie che, a pagamento, possono essere apportate anche alla prima versione (solo 1200 euro per la sostituzione dell’otturatore, 1000 per le cornicette luminose, e via così…)

https://www.nadir.it/ob-fot/LEICA_M8/leicaM8.htm


As far as image quality was concerned, there was one major gotcha though, which inexplicably made it past Leica's experten: infra-red sensitivity. Too much of it, to be specific. The M8 was very sensitive to IR light, which isn't major issue most of the time, but when it's a problem, it can be a real show-stopper. As reviewers found out, you'll mostly see it when shooting green foliage (which sometimes comes out looking too yellow) and black manmade fabrics (which often come out looking distinctly magenta).

Leica's solution - shipping two screw-in IR filters to all M8 owners for free - was really more of a goodwill gesture, and wasn't until the introduction of the M9, several years later, that the problem was actually solved.

https://www.dpreview.com/articles/6816924326/hot-mess-remembering-the-leica-m8



Samba. Nikon olio cola come grasso proverbiale
https://www.nikonclub.it/forum/lofiversion/index.php/t322130.html



Last update imperdonabile

Boschi della Turingia , intorno a Wetlzar, Germania inizio Novecento, paesaggio con ciminiera dell'unica fabbrica presente, la Optische Werke Ernst Leitz, mentre Oskar Barnack è intento a riprendere il panorama di tutte e otto le lastre della sua ingombrante macchina. E pensa d' immaginarla la (sua) fotocamera piccola, molto piccola tascabile e con possibilità di caricare la fotocamera con pellicola cinematografica 36 millimetri per ottenere “grandi foto”.
Oskar Barnack il giorno dopo chiede colloquio al suo capo, poiché lavora già presso la Ernst Leitz, nota in tutto il mondo per microscopi e cannocchiale: “Vada avanti e me la faccia toccare”.
Leica testimone di un Secolo, Leica/Bolis edizioni con Prefazione Gianni Berengo Gardin

Nasce così Lei(tz) Ca(mera) e il mondo non sarà più lo stesso. Weitzlar prima e in seguito il trasferito a Solms indicato come "patria": sì è messo il carro davanti i buoi!
search
ITA - Informativa sui cookies • Questo sito internet utilizza la tecnologia dei cookies. Cliccando su 'Personalizza/Customize' accedi alla personalizzazione e alla informativa completa sul nostro utilizzo dei cookies. Cliccando su 'Rifiuta/Reject' acconsenti al solo utilizzo dei cookies tecnici. Cliccando su 'Accetta/Accept' acconsenti all'utilizzo dei cookies sia tecnici che di profilazione (se presenti).

ENG - Cookies policy • This website uses cookies technology. By clicking on 'Personalizza/Customize' you access the personalization and complete information on our use of cookies. By clicking on 'Rifiuta/Reject' you only consent to the use of technical cookies. By clicking on 'Accetta/Accept' you consent to the use of both technical cookies and profiling (if any).

Accetta
Accept
Rifiuta
Reject
Personalizza
Customize
Link
https://www.manunzio.it/diary-d

Share on
/

Chiudi
Close
loading