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FINIS TERRAE, qui
è venuto giù tutto, pure Scampia/Myphotoportal...Verolino & Munari che pari sono


Non solo è venuto giù tutto ciò che i vincitori di turno han ri-scritto la cosiddetta Storia, Cicero pro domo essi si capisce, ma le rovine chi le rimette (riatta?) su un’altra volta come prima più di prima Pirandello permettendo, scrittore dal gusto agrodolce, sardonico siciliano e quanto a verità: Uno, Nessuno e Centomila, no?
Sicché a guardare la cover Iddio solo sa da dove si inizia, figuriamoci dove parare la fine: una qualche fine. E proseguiamo con il riferimento all’immagine in cornice, concreta, fungibile e perché no tastabile. Sono due inkjet, quella a sinistra mortificata dal “corsetto” stretto i margini tout court. E non va bene, dal fondo cremisi, va meniamola così, la stampa troppo simile all’insieme che non “stacca”. L’altra si che va bene: respira con bordi larghi, sopra e sotto e l’ampio bordo lasciato apposta tutt'intorno già l’immagine che fa discreto effetto. Più lingua popolare di così non saprei e ci vorrebbe, metti caso, un Denis Curti svolazzante per l’aere maligno, occhialuto e suo bagaglio tecno-scientifico ad indicare esatta + mente il vocabolo del caso.
Immagine, ancora una, in formato A4 martellata o testurizzata. E qui la prima: vedete (abbiamo provato de visu) texture? Manco con proboscide sul vetro si notala, anzi bisogna mettere di sguincio (inclinare) il vetro-cornice per vederne la trama. Naturalmente se l’immagine va azzeccata alla parete che non è “inclinata: che dire ancora? Anche perché l'empirica (!?) formula circa la visone dell'azzeccata, da una volta e na fiata (leccese per distanza in senso lato) e da questi ancora un’altra mezza, vale a dire circa mezzo metro la piccoletta a sinistra di più la destra, lì gli occhi devono stare, e poi l’organo visivo va a puttane: non vede, alla lettera, differenza se non con richiamata proboscide su. Immagine prodotta (eseguita, inscatolata, incorniciata?) dalla corniceria dirimpetto il balcone di Manunzio. Ahh quante volte: Manunzio sta al centro dell’Universo, a salve come tutto il resto si capisce.

Prima tirata di linea: non servono michipixel miliardari. Anzi l’immagine è una traslazione analogico-digitale, mi piace sta cosa del traslare l’anima de li...tacci di questo o quel teorico prezzolato ed etero diretto.
E così anche il Tono se ne va a farsi f...regare. Infatti e solo la richiamata proboscide sul vetro che nota differenze di “nuance” ma con luce diffusa tipico delle gallerie, d’arte mica ferroviarie, forse, bisogna avere un occhio bestiale parafrasando la canzone di Luca Carboni. Significa? Che nel preparare l’arte, appesa a parete ecco, anche questa variabile di “programmazione” entra in campo: se è bianco wall è un conto, viceversa dal nero al grigio più o meno caldo è altra storia. Chi lo dice? Keith Cooper di Northlight. Concordiamo ora come ora.
E un altra da Sacri testi (di chi?) fotografici: ambedue l’immagine è inkjet ad “acqua” e la notate la differenza con il pigmento secolare? Sì sta storia del “secolarismo” per babbei va più che bene, per Piezography Digigraphie e pure da ultimo Canson che non se ne po’ più. Si deve scrivere al riguardo: so’ cazzate?
E molto altro da dire, sempre le due “salme” in cover come fossimo dinanzi al tavolo anatomico, meglio del Teatro, teatro eh, anatomico così un dì certo lontano assai. E la cornice? Perbacco se ci azzecca, scelta da sfinire il corniciaio e moglie corniciaia, due al prezzo di uno e anche tutto sommato in linea, immagini, con l’andazzo dei prezzi e pure lo sconto ricevuto ci sta.
Cornice, ancora che per quanto “neutra” e di legno aggrazia, ecco, il bianconero e l’occhio ci corre proprio lì non meno, anzi, l’immagine dello stagnino-cavrarar-coppersmith fermato (immortalato?) prima su pellicola Hp5 poi portato su la E –1 Old 4/3 e suoi numeri binari, sequenze di 1 e poi 0 che stravolge tutto, da qui in cascata è venuto giù tutto e non si vede come rimettere su i cocci: sarà la mancanza di malta e/o collante o come vi pare ma qui, senza se e senza ma, siamo alla Finis Terraee non c’è altro manco quel beffardo: Hic sunt leones!



Ps. Ma sì ma sì la cover, nella bottega laboratorio d’arte, è stata pensata per l’Amministratore dello Scampia/Myphotoportal a cui manderemo appena possibile in controcambio na bella fotografia incorniciata, stile Manunzio si capisce

Pss. D'accordo ma tutte le menate sul digitale molto "terrestre" dimostra la strategia vincente oltre ogni immaginazione della Giostra acquisti cui deriva la nostra sacrosanta levata di scudi, documentata come sempre da chi scrive che non le manda a dire! Questione di stile che non è acqua, dye si capisce. Forse





E’ qui la festa? Oddio….(anche) Keith Cooper di Northlight!

Non collegato in alcun modo a Stampa&Regime, il gioco è facile per Manunzio, che si è costruito, lottando come leone per più di cinquant’anni, il mestiere di fotografo; inscritto nel Dna. Essere, quindi, non avere. E seguite la cosa.
Breve Canon presenta dopo mormorii e riflessi l’update della gloriosa e molto meritata Pro 1000, che per un soffio non si è acquistata preferendovi, a ragione di anni sperimentati, la Pro 200 printer molto solida e robusta.
Canon 1100 delle mirabilia l'update, quindi? No operazione di squallido marketing. E spiace che a questo si è piegato a novanta gradi uno stimato professionista a nome Keith Cooper di Northlight. com. Veramente dispiacere ma si vede che pecunia no olet.
La cifra non solo e soltanto di vil metallo quasi identico dell’allora Pro 1000 l’odierno, un’altra volta update: cazzate che giustificano e meritano una stroncatura come plotone di esecuzione, senza se e senza ma.
Ora a parte l’invarianza dello chassis Pro 1000 e aggiornato 1100 corrente, tutto è fuffa & ammuina. I colori, serbatoi, aumentati di millilitro: servono? No ché precedenti tank bastavano riferito, metti, caso agli Epson/printer di pari livelli diciamo così, s’aggiravano su un terzo di meno. Dodici colori della Pro 1000 bastanti e basta. Viceversa la strombazzata Pro 1100 vanta “aggiustamenti” colori nei blu et simila se si guarda l’orrida réclame su Youtube della surfista orientale e/o cinese cavalcare da donna (!) l’onda in mezzo al mare: che dire? Immagini riprese da un pari acquatico fotografo con sua attrezzatura Canon va da sé. Niente da ridire. Ottime immagini, se ci riferiamo al fotografo & surfista, a tratti amniotiche suggestioni blu cobalto e sue declinazioni. Vabbene.
Ma come si fa Canon a imprusutà (mettere prosciutto a fette su gli occhi, truffare) il cretino/fotografo di turno? Domanda da chiedere al Cooper *di tre cotte che sapeva già dall’inizio dell’avventura, mesi precedenti ma che per “agreement” e perché tiene famiglia nelle sue “conversation” via Youtube fa il pesce in barile, in ossequio a le marine immagini della réclame. Male molto male malissimo. A latere e si riporta in link un altro baldo giovine tester* che parla della Pro 1100.
Sia come sia qui il nostro First Man Photography (ex poliziotto-Bobby inglese) mette a confronto due stampe 1000 vs. 1100: che dire? Fuffa pure qua ché se uno gioca con saturazione e...alla fine solo i palati di “menti finissime” riesce a trovare il classico pelo nell’uovo. Ma malissimo molto male.
E del carrello porta rotolo per stampe continue formato A2, tipo versione Epson pur da pagare a parte? Niente di niente, ma guardate sti ingegneri Canon dire: ma puoi stampare in lungo sino a 3 metri ed oltre. E cos’è na battuta Toy Story? Vi rendete conto: prendi il rotolo lo passi in taglierina (sempre che la carta non subisca danni!) e con sto lenzuolo di 3 metri in mano che fai? Stampi dal retro (!) si lo stesso sportello che usiamo normalmente su la nostra Canon Pro 200. Acrobazia così link ma del precedente (si fermava a circa 1.5 metri) modello Canon 1000? E con tanto di attenzione ché il “lenzuolo” lo devi controllare centimetro per centimetro*** sino all’uscita frontale finale, stress a parte e inchiostro e soldi! Dannatamente male malissimo Cooper, non è così che si recensisce, famiglia o men che uno tiene. Malissimo.
Finale? E che ne parliamo a fa, dopo aver visto ste messinscena della “nuova” Canon Pro 1100. Per quanto ci riguarda attendiamo il calo della “vecchia” Pro 1000, sebbene Manunzio ha adocchiato un plotter Canon per tutto fare tranne fotografie, ma se leggete non Ezechiel(!)… alla prossima con plotter statene sicuri ché costa pure meno della millecento, Canon non Fiat d’antan!

(Copia & Incolla se vi pare)

*New Canon 17” printer
https://www.youtube-nocookie.com/embed/LE4APFMUILM

**Canon Pro 1100 Printer Hands-On
https://www.youtube-nocookie.com/embed/7e4YdOAL6PY

***Finaly got a photo printer
https://www.youtube-nocookie.com/embed/p0o_SCuStvw

Canon Pro-1000 - Worth the Investment?
https://www.youtube-nocookie.com/embed/KgCkdHQtbe0


Ps. Se il buon giorno si vede dal mattino, prova o non prova fisica prezzolata, i limiti della new 1100 dimostra lo splendore ben evidenziata ne: "il re è nudo"

Pss. Noi non le mandiamo a dire a certi funghetti con famiglia visto, purtroppo, su Youtube
“Propaganda pure marketing operation that adds nothing to the previous model Canon Pro 1000; inks persistent not fade more 200 years? Nonsense not demonstrable. No paper roll added for continuous printing! But you can print to do it by hand over three meters, though. Canon mocks us. The rest is smoke





Carbon_gino
Headline non è il solito strafalgione, ecco, di Manunzio. Lungo a dirsi e basta così. Stamani ci siamo recati a bottega di colori e carte, non da parati! Belle arti a dirla tutta.
Sia come sia è l’ultimo regno rimastoci, giacché in libreria non è più aria da leggere e la bottega anzidetta nostra Extrema Thule (per i grembiulini in ascolto) ma anche Mastio o Dongion (dall’inglese in ‘taliano, una volta tanto prestito a besenisse, ci siamo intesi) l'ultimo baluardo prima della capitolazione finale così come le fortezze medievali.
A farla breve si è acquistato due bastoncini di carboncino e un pacchetto di “fulissaggine”: ora siccome non ci sentiamo tanto per le 'recchie è passato “fessaggine”: il commesso fact totum l’ha poi ripetuto scandendo bene (seguiamo il labiale da tempo, purtroppo). Certo quanto a “fessaggine” un po’ caro, e su la confezione, zacchete: Canson. Un nome una garanzia, vabbè.
Dite? Certo un fotografo comprerebbe quanto meno carta, anche non trattata purché per Belle Arti (ne abbiamo a scaffale). Invece carboncini: perché? Tutto ha inizio e tutto finisce e non saprei causa Apocatastasi, tuttavia, così ho iniziato scarabocchiando fogli di quaderni con matite Giotto. E mai mi sarei aspettato di essere (non avere, eh) un fotografo nato. Se non che il nero di fuliggine (fessaggine) e carboncino consente di “riempire” i neri su carta non trattata (solfato di bario & calcio carbonato steso su acid free paper cotton for very nice people) vengono più corposi; sì e con una spruzzata di vernice finale fissativa dei dye printer Canon, niente male. Opera unica digital-analogica e l’Apocatastasi è servita!

Così parlò non Zarathustra bensì Wikipedia:

Apocatastasi (in greco ἀποκατάστασις?, apokatástasis) è un termine dai molteplici significati a seconda degli ambiti (principalmente religiosi e filosofici) in cui è usato. Letteralmente significa "ritorno allo stato originario" o "reintegrazione"

(Copia & Incolla se vi pare)
https://it.wikipedia.org/wiki/Apocatastasi


PS. La stampa reale (!?) è un’altra cosa da “piselli” virtuali a schermo: se stampate vi salvate altrimenti lo pigliate...a buon intenditor!


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