E il terzo giorno...resuscitò secondo (si dice) le Scritture. Qui un po' di più: vent'anni, tanti quanti i giorni “dormiti” in soffitta. Si perché la Contax RTS (Real Time System per controllo elettronico della macchina, che senza batteria è un bel pezzo di solido metallo e circuiteria niente più) messa da parte con l'avvento del digitale tout court e conservata (inumata?) nel sacchetto porta ottiche grandangolare della Asahi 67, la seisette analogica su pellicola 120, ritorna alla luce mentre si mette “ordine” in soffitta: inconscio traslato a dirla tutta.
E aperto il vano batteria, introdotta una grossa ingombrante batteria da sei volts, recuperata dalla Yashica Electro X, qui accanto al computer su cui si digita, acquistata dall'Emporio universale su Internet, da non credere: funziona. Una macchina fotografica che trasmette benissimo certa “pesantezza” e si fa fatica a tenere in mano spartanissima com'è senza fronzoli alcuno, come nave scuola d'antan fatta di cose semplici. Certo chi sa orientarsi ancora senza elettronica....è un piacere. A questo punto dovremmo acquistare solo la buon FP4 Ilford e lasciare la digitale? Quien sabe paisà...
Man
Contax Rts test