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Pari avanti mezza

Linguaggio nautico anzi l'uscita dal porto per le distese d'acqua. Insomma andatura tranquilla, così come i pensieri e le opere connesse, in un Mondo ordinario esente da fabbricazione coronarica. Colpo di mano di chi attraverso i secoli ripropone l'unico panino unico sistema operativo corredato di unica lingua, va da sé. Artificiale storia che genera lucro luccicante, una volta, altrimenti ben difficilmente l'Homo detto Sapiens post Erectus si scannerebbe per altezza colore pelle, o con diversa consonante per chi sta al gioco ben oltre il banale calembour.
Parole meglio immagini di esse, spacciate per “storia” quant'è notorio che i testi, per l'appunto, di storia la scrivono i vincitori: mica fessi. Solo che i vinti non la bevono e proseguono in ragione del fatto che il Tempo Galantuomo è, sempre. Posto che parliamo di uomini veri mica i cagnolini per signore usati per l'abbisogna, tranne poi inventarsi queste zoccole tout court verginità like #MyToMe per chi ha ancora il senso della realtà. Immagini e di cos'altro non è fabbricato l'Homo Sapiens? Proprietà Privata pietra angola ancor prima di scandalo e sue nefaste conseguenze che si paga ad usura ancora oggi.

Stacco regia, mare, oceano, altra sponda. Esterno giorno, si vabbè. America sì, da Amerigo Vespucci, dicono i libri dei vinci + tori cassando con sbianchetto (usato su le parole errate di macchine per scrivere in Era analogica) il Vichingo “rosso” che quasi mille anni prima, ci sono le emergenze architettoniche a dimostrazione degli increduli a telecomando che è pura verità fattuale, dalle parti di Terranova; Vinland (ma non bevevano solo birra?) i nordici europei posero possedimento. E fermiamoci qui. Tuttavia il “rosso” vichingo non era della stessa Loggia di Cristobal/Cristoforo Colombo o detto Colon, forse più che riferito all'ansa intestinale...somiglia guarda caso al “serpente”. Giochiamo pure noi egregio Venerabile furbacchione Magaldi di tre cotte. E d'altronde quando il gioco si fa duro noialtri incominciamo.
Infatti, e non diversa + mente il 12 kabalistico di ogni Ottobre nel “paradiso” terrestre a nome America/Amerigo Vespucci si celebra la festa nazionale. Nazionale di uno straniero latino in terra dove si “parla” inglese? Si vabbè buonanotte.
Colombo intendiamo non puoi buttarlo giù come statua: si, perché Shakespeare/Crollalanza siciliano verso l'Inghilterra lo più sbugiardare come meglio credi e gli Yankee vivrebbero ugualmente appoggiandosi al latino spagnolo (come già avviene in California-Texsas-Florida etc) ma di Colombo “scopritore” dell'America, sebbene, non proprio proprio così no te lo puoi permettere manco con pensiero: questioni di Logge e “arca dell'alleanza”. Templari.
Tutto questo è magnifica + mente effigiato negli scontri razziali e ammazzamenti collegati: vero Soros-Rothschild-Rockefeller etc? Ma ci avete preso, ecco, per quelli che portano anello al naso? Veramente è un'altra anatomia deputata ma il giochino è scoperto: la posta in gioco del “paradiso” terrestre sono le lezioni/paradigma di Novembre: un morto nero in diretta schiacciato dal cattivone uomo bianco in divisa sparso in Mondovisione, fa effettone alla narrazione dei Babilonesi: The End? Eh Quién sabe hombre!


What It Took to Recreate a Portrait of Thomas Jefferson
https://www.smithsonianmag.com/videos/category/history/what-it-took-to-recreate-a-portrait-of-thoma/


NB. Segnaliamo i link cui mettiamo in pagina, d’ora in avanti, e se riescono ad aprirsi bene altrimenti chiedetene conto alla Censura del Comitato Antifake & Associati o della della Presidenza Consiglio italiano, “nuova” Era Coronavirus. Per chi non ci arriva basta un copia ed incolla del link su qualsiasi motore di ricerca, ed incrociare le dita per enne volte come già sperimentato


Ps. A suggello della Proprietà Privata o se vi pare Caino/Abele, Romolo/Remo le Legioni imeperiali si recarono in Britannia a sperimentare, come un qualsia Lab coronarico Sino-americano, l'incistazione vaccinale del latino ideologia sul fertile terreno ricettivo dei nativi, che si dondolavano pacifica + mente da un ramo all'altro, ignari seppure affascinati da quegli uomini corazzati che “venivano dal mare e parlavano un'altra lingua” come la canzone di Lucio Dalla. Vaccinazione riuscitissima + mente tant'è che di lì a pochi secoli i “vaccinati” costrinsero gli altri, che gli fregava de meno della parlata certo meno gutturale dei cugini germanici, ancor meno delle loro futili arroganze, mutuate, questo sì, dai Legionari esportatori, a manco a dire, della “democrazia” su base vocalica mediterranea d'indefessi costruttori di “High way” emuli le odierne informatiche. Tutto si tiene e si ripete con Vico & Marx e qualche altro che ora sfugge



Lucciole per lanterne

Non ci resta che piangere, tra il film Troisi/Benigni e la cruda realtà a salve. Questo perché c’è il cretino di turno (che Iddio lo abbia in gloria eterna, amen) a mettere insieme due cose a paragone, metti del tipo un cinese ed un inglese: ‘mbè? Si intende tranne l’anatomia comune il resto…che non è poca cosa. E fuor di metafora che Analogico e Digitale, o pellicola e silicio. E non potendo dire altro (cinese/inglese) eccoti, rullo di tamburi, che il cretino la mena sul RANGE DINAMICO: mammamia. E che sarà mai, ammuina per perdere tempo? Scusi Cartier Bresson, suvvia cacci fuori il range dinamico. E lei Doisneau che fa s’asconde il range dinamico? Ottuagenario e passa di un Berengo Gardin con la sua Leicà ordunque confessi il range dinamico della sue immagini, casomai di 128.000 Iso con ottica f 0.1 all’Equatore e con sole allo Zenit e fill-in flash (!) come le digitali? Cretino di turno, casomai vai in giro con un visore notturno: sì quelli che già usava la Wermacht nella Seconda Guerra mondiale. Cretino glorificato (il massimo dell’imbecillità) ma fai fotografie? Siii onanista cazzaro a tutto spiano che ti trastulli con giocattoli digitali CaNikon e non sei cazzo di accocchiare (mettere insieme) quattro scatti che vogliano "dire" qualcosa?

Ultimate Film vs Digital Dynamic Range

Man fotografo dal 1969

Ps. Ancor prima del "range dinamico" il boken ossia la sfocatura dello sfondo e sue disputatio teologica! Poi in contemporanea gli obiettivi ultraluminosi usati di giorno (!) lamentando vignettatura (!!) a tutt’apertura (!!!) Ancora i centoventottomila (così pochini?) da usarsi di giorno con sole allo Zenit e lamentare “noise”! E poi il pattern Bayer, poi il full frame poi i dorsi e il "mezzoformato" digitale vedi Fujifilm da farci mutuo ipotecario: e perché no tutto il cucuzzaro? La giostra degli acquisti, che un tempo (Novecento) nel proporre ritrovati della “scienza” contribuiva e non poco alla “Grammatica&Sintassi” della Fotografia, oggi manu militari l’accavallatore di gambe: ossia un pezzo di legno messo sotto gamba, e con pressione verso il basso girando accavalla all’altra di Tognazzi/Vianello memoria!




Ektachrome come no. Film cavallo di battaglia di tutto il personale archivio diacolor analogico Epr 64 Pro formato Leica (nome in codice 135) e solo numerazione in 120 per la compianta Zenza Bronica SQ e Asahi Pentax 67. Diapositiva e spieghiamo per i minchiapixellisti venuti su come funghetti a fregiarsi di “fotografi” pensa te.
Dunque nella lista di Mammasantissima Kodak ci sono state con pari numerazione la "normale" diacolor e “pro” che differivano per fisime pubblicitarie. Sì perché all’atto pratico, quel che contava, nessunissima differenza. Ma le “pro” volevano il frigorifero per stoccaggio le altre no: fisime come prendere il ghiaccio artico per i drink dei neo parvenu casomai con occhi a mandorla. La differenza poi tra scatoletta tutto-giallo Kodak della “pro” si contrapponeva al cuneo blu su fondo giallo per l’altra: colori questi come il diavolo e l’acquasanta opposti fra teorie additivo e sottrattivo!
E la resa poi? Molto gradevole con il difettaccio che le ombre Ektachrome, di qualsiasi natura, venivano di blu elettrico! E allora la stampa ammanigliata dei tengo famiglia cosa suggeriva? Diabolico manco i cani: metteteci un bel filtro ambrato a scaldare il blu-ombre, e mica per la pellicola noooo, bensi proteggere la lente: che tenerezza prezzolata e disinteressata anche se il paraluce l'han inventato per questo. En passant qualcuno ricordi pari cosa con la famigerata M8 e “varianti” di Leica…a suon di bigliettoni. Ci torniamo, parola.
Comunque sia la resa della pellicola Ekta era più che buona compresa la grana: capiamoci. Tra le fisime tramandateci, la grana chiamata Kodachrome 25 Asa poi 64, e anche 200 era parola del National Geographic. Allora capirete che "senza grana" girava il postulato, assurdo naturalmente: senza ricordare che il Kodachrome lo trattava soltanto Mammasantissima Kodak, alla faccia del libero mercato e monopoli! Siché bisognava spedirlo fuori Italia, mi pare in Germania e/o Francia, noi usavamo il canale del grossista locale, per ricevere indietro dopo quindici giorni circa lo scatolotto giallo (!) della Kodak “gialla”. Diapositive prima in telaietti cartonati poi di plastica con data impressa, ah finesse…de Kodak!
E volete voi? Nelle pseudo agenzie italiote tra cui la decana Grazia Neri, passata a miglior gloria, nella Milano da bere, storcevano nasino per il formato 135 Ekta per non sentirsi offesi ( lesa majestatis) ma quando gli si mostrava i plasticoni Ekta 6x6 o codice 120 quasi a dire: eh così non va perché lei diventa pro e noi manifestiamo la vera natura di…cioccolatai!


New film Kodak

Man


Ps Colpo di grazia della verde (colore istituzionale) Fuji a Kodak avvenne con la stratosferica Velvia 50, da pronunciarsi Belvia che infatti tale era, da trattare (diversamente dal monopolio anzidetto) però nel beverone E-6 i chimici di trattamento ai quattro angoli del mondo e…salumerie. Il cosiddetto “standard” per il trattamento delle Ektachrome, Agachrome (seconda serie che la prima si poteva trattare a casa come prossimamente si dirà) etc. Standard tarato manco a dirlo sul giallo Kodak. L’orientale Fujifilm Velvia aveva bisogna, però, come si poté dimostrare trattando le diapositive Ekta in proprio con bagni Ornano perfettamente integrabili a quelli di Kodak a prezzo molto conveniente, nella Jobodrum termostatata e di una bellezza unica, della sbianca-fix a dodici minuti, quando i service/salumerie si fermavano a 10 pro cicero Kodak. E quei imbecilli di Progresso fotografico (fottografico no?) a lamentare in test manco fosse la Bibbia certo “velo” magenta…disonesti e tangentisti. E malgrado tutto sto fuoco di sbarramento la “belvia” venne fuori comunque. Anzi da Oltreatlantico il Kodachrome del National fu posto in soffitta: ohé compagni d’ora in avanti solo Velvia per doppia pagina di giornale senza “grana” che noi ameri + cani così diciamo e vogliamo manu militari. Minchia. E così tutti allineati e coperti. Pure Progresso fotografico (fottografico?) si adeguò con lauta mazzetta, espressa in Yen al posto di $: così va il monno paisà. Dicono si capisce.

Pss Ora Kodak (ma non era morta?) reintroduce la New Ektachrome per fuffa, moda ché i giovani allevati a smartphone facebookini instagramatici…manco immaginao. Infatti trapiantare ex abrupto una tecnologia “vecchia” nel vivere odierno dei McDonald’s è escamotage pubblicitario. Vivere e sentire analogico è categoria dello spirito e altra dimensione spazio-tempo che nulla sparte con il digital corrente. Tant'è vero che i fotografi o sedicenti tali d’Era analogica possono convivere con i bit, al contrario da questi arrivare all’analogico è impossibile se non immaginando, ecco, un mondo virtuale e allora…
Stessa cosa en passant per il bianconero che non è la desaturazione instagramatica e assimilata Pshop, manco i plug-in pro di conversione a dir vero, quanto un vivere e sentire in bianconero e si rilegga al riguardo Berengo Gardin: ragazzi fatevene ragione. Belle foto in circolazione virtuale sui cosiddetti “social” (perché mai monocromo alla yankee ma go home da sessantottino impenitente?) ben composte, ma è altra cosa dal rituale della camera oscura…chiedetelo ai latotimsisti alla Giole Magaldi del Nigrendo-Albedo-Rubedo o la Magnum Opus, ohh in mancanza vabbene pure l' Opus Dei per chi intende che il numero della Bestia…
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