manunzio.it logo




Fotografare è difficile asseriva Ando Gilardi da le antiche pagine di Progresso Fotografico. E poi è molto difficile o persino impossibile tradurre il significato profondo dell’immagine attraverso la scrittura.
Una foto d’archivio di Manunzio (in cover interpretata) e scatto della personale Leica a nome C 5050 della gloriosissima (ex) Olympus Photo Division. Sì una terribile Point & Shoot, poi certo il solito manico fa differenza tanto o poco che altra questione.
Archivio che sembra l’altro giorno eppure son passati dieci lunghi anni da quel click (accludo schermata di Lightroom, pure ogni tanto bisogna far vedere di essere à la page e usare i softar’, così pronunciato da un amico pure lui fotografo a temp’ pers’ o per hobby, from french language, dei professionisti). Aqui (lasciato senza correggere lo spagnolo involontario da tastiera!) non si narra del buon Verolino ‘o stritt' fotografer’ scritto accusì per gioco di suoni o più nobile calembour, semp’ iss' co’ cappiell’a beseboll’ ‘merican’ ‘ncap’ ca scritta NY, vale a dire Neve Iorca: ma iss’ so leva quann’ s’ va a cuccà, from verb french coucher?
Tuttavia in quel quadretto che si para davanti l’occhio corre alla donna-ombra, non sua ma di chi la precede, veramente molto strana a dirsi che doveva essere più sfuggente sul muro se rafforzata alla stazza dell’uomo a procedere: boh, che dire? Senonché non si è avuto modo di azionare lo zoom della “leica” che già di suo è lento, quindi di necessità virtù in post rimesso a posto quello che la capa di Manunzio, i suoi occhi, avevano visto. Dice ma ‘o stritt’ nun’ s’adda mette man’ ‘ncopp’ sinnò Cartier Bresson s’arrevota’ dint’ a tomba! Ni pecché nuje è over’ nascimm’ reporter ma a chiss’ tiemp’ ca, ce simm’ convertite, no all’Islammo none, a cose chiù terra terra (missili?) artistiche. Ma nun’ ‘amm’ truvat’ nu fetiente e gallerista (con benda su un occhio e gamba di legno da pirata) ca c’avess azzeccate ‘ncopp’ a mur’ ste chiaviche e foto “artistiche”!

Un populu
diventa poviru e servu
quannu ci arrubbanu a lingua
addutata di patri:
è persu pi sempre.
Ignazio Butitta



Original photo


Ps. In un tempo in cui Stampa & Regime RaiNews24 fa, o ci fa è vexata quaestio, i tiggì in lingua inglese mattina pomeriggio e sera, parimenti in lingua persa in ogni accezione ukraina, seguita da “lingua” dei segni un tempo sordomuti al corrente “diversamente abili” ma sempre sordomuti sono e restano, ché siamo contro l’imbecillità del politically correct (pane al pane e vino al vino che non ce ne po’ fregà de meno)senza parole, quindi dell'italiano...poi si fan "statistiche" già taroccate dei giovani e la lingua...che il pensiero va non altrimenti all'altro giorno: Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole...si dissero l'un l'altro «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra». Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. E il Signore disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro». Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra. Genesi 11. 1-9





City of Londinium

Londinium così l’origine della City of London in senso esteso si capisce. Insomma “romani” i barbari angli? E di sti tempi patente a tutti si danno (danneggiamento, ovvio). E se tanto mi dà tanto...vabbene pure loro scavano. Significa? Han capito gli angli + sassoni che lo scavo è la ricerca di sé in un orizzonte di robotica: triste solitaria e finale.
Scavo di terra, e cos'altro? Ora se avete senso della Storia, in senso nobile del termine non già quello, e siamo a Londinium/Londra, del sigillo del 1717 dei “muratori” che da quel momento in poi, più di prima, riscrivono la “storia” pro loro: Annuit Coeptis, no? Questo è il Dollaro/tallero dire, vero che viene dalla Lira sterila by Londinium, un caso guarda tu, come una volta era chiamata l’italica Lira ante Euro natu est. Salti temporali, magari il secondo lemma in questo ardente fornace infernale detta meteo, mah.
Vedete le solite sconclusionaggini di Manunzio fanno il periplo per chi ha orecchio.
Street, dunque, e immagini d’un bianconero sin troppo suadente, bello non c’è che dire. Nero ché la loro latitudine altro non consente: burro vs. olio. Non so quale scivoli meglio!
Lo si scrive a tempo che detta street-photo (via strata, layer make layer, di questo i contadini romani, scarpa grossa cervello fine, sono tutt’oggi immortali non a caso la Via Appia entrata nell’Unesco site map) è peto, Pereto. Scorreggia. E si perché il fil rouge (!?) della street è il Niente ammantato di Nulla. Sì, immagine che conservano un certo “discorso” ma è pura fuffa, quinte teatrali: ammuina. E il reportage è altra cosa, figuratevi che i Cancel Culture (!) riscrivo pro loro che il buon H. C. Bresson è l'antesignano della street. Corbellerie galattiche e i minchiapixellisti fatti di Nulla, applaudo claque. Bresson francese che va dietro sti cabassisi etero diretti Cia-Mossad-Pentagono-Hollywood party l'officia satanica dell’immaginario collettivo? N’est possible mes amis.
Messi i punti del caso proseguiamo. Sì, ci piace alla fin fine questo soggettone che con Leica, à la page e non c’è Crist’, va in giro a fare cose diciamo carine: bel bianconero tosto, materico e senza tanti fronzoli o grigi che dir si voglia che fa tanto ma tanto “fain art” su carta cotone etc etc etc. Qui finisce l'avventura del signor Bonaventura il...quotidiano soliloquio. Vox clamantis in deserto, no?


https://www.youtube-nocookie.com/embed/lGXkfQiMK1A
https://en.wikipedia.org/wiki/Minimus


Ps. Chi per ventura, accidenti, o come vi pare si trovi a gironzolare via telematica, si capisce, su scavi detti romani (benedetti loro, inventori, comunque delle prime High way della storia occidentale di pietra, antesignana l’odierna cablata del Nulla che basta un soffio e crashia tutta come da ultimo in mezzo mondo) non è infrequente, anzi, che gli stessi sono escavati in nord Europa e in quel di Vindolanda, britannica tanto a citarne una, in sorta di autoidentificazione: chi siamo da dove veniamo dove c...andiamo e così via

Pss. Mentre ai poveri figli dei moderni del Nulla si insegna già lavaggio cervello inglese-pensiero-unico sin dai primi vagiti, che ti fanno i barbari English che così chiama Manunzio? L’esatto contrario e ai pargoli viene insegnato, via disegni scolastici, si capisce, il latino. Tombola!



Uno slargo più che vera e propria piazza della Trinità (Potenza, Lucania) in soggettiva dalla porta d'ingresso su la Pretoria: a sinistra la città racchiusa ancora nelle sue mura novecentesche, qui la rimessa di meccanico. Controcampo a destra l'odierno “struscio” anche “monopattizzato” così l'andare e venire delle suole lungo la Main-Street cittadina: bipedi più o meno senzienti al pascolo brado. Singoli monadi in collisone perenne con l'evangelico Prossimo, funzionale, tuttavia, al Sistema e ben altra cosa con il “sentimento” di appartenere, un tempo, allo stesso destino di classe. Compatire dal latino cum + patire. Sentire insieme empatia, pari “dolore”. Universi ieri contrapposti all'odierno di cellule/organismi tumorali sul piano fisico, specchio della “pazzia” del circondario che l'intimo percepisce struggendosi mentre sfoca in neoplasie e altre “moderne” patologie. L'urbs contro il resto del terraqueo: ideologia presa di peso dalle Sacre Scritture, e certa idolatria già della Polis greca



Memorie del Novecento
Terminate le riprese still-food: da Maggio a ieri diciotto settembre, Anno Domini duemilaventitré di qualche migliaio di frame della visone mangereccia e non solo di Manunzio.
Sicché ritornati alle tastiere, eccoci , allo street. Dunque (qui cosa noi intendiamo per esso, il genere si ma acculturato) se vogliamo continuare il giochino “facciamo finta che” lo street del Sistema sia cosa buona e giusta, sebbene ammorbante per Web, altro non è che la riproposizione, mica poi tanto sottesa, della millenaria lotta urbs vs il fuori le mura: pagus che campus, silvestre foreste, acque di ruscelli fiumi e laghi dove nei pressi pure si accampava l'esistenza della “plebe”. Sicché parafrasando Vaticano Spa: Extra moenia nulla salus?
Insomma immagini all' Amarcord stile ieri ed oggi ché di diman' non ve certezza? No manco per il c...aricatore un dì analogico odierno “fail” digitale a confronto. Memori, infatti, del' orwelliano “ Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato” del (Potere/potentati/stampa & regime/web). E sì la “città di 15 minuti” che non può essere New York Londra Parigi Battipaglia si cambia...a meno di volare! Riproposizione, pure questa, dei lager nazisti alla Mengele l'Angelo della Morte (già a prestito dall'ideologia liberticida del Novecento Stars & Stripes) per il controllo Urbi et Orbi fin + a + nale, via chip sottocutanei...non si poteva vendere e comprare da Apocalisse 13 e seguiti. Tutto qua e pare niente, certo al solito: paisà appizz' e recchie. In campana, eh!

Ps1. Le immagini quasi quattrocento scelte dovevano servire a story-board di video: una galoppata lungo un secolo della città (Potenza, Basilicata altro nome d'una strana terra/regio italica) cui si vive. Impresa titanica, giacché esistono clip di “assaggio” che definire una faticaccia è offendere il vocabolo. Oltre al fatto che il video adesso c'è e...domani? Resta allora una scaletta una sceneggiatura in formato cartaceo, sic et simpliciter, che altrettanto non vedrà mai luce ad offset digitale per le Rotative degli amici degli amici, ahh si capisce.

Ps2. Questione di “suoni” lo street, de facto cartolina di turisti “acculturati” con digicamere, oggi ma pure redivive analogiche from Amerika way of life. Sembra H. Cartier Bresson e suo attimo fuggente “Carpe diem”? Niente di tutto questo che “cultura” a parte certuni prezzolati etero-diretti, dopo trasmutato alchemicamente il reportage in street, ossia il Nulla, gongola su gli stessi passi (assassino torna sempre sul luogo del delitto, no?) e luoghi alias New York High and Lower Manhattan in primis. E reitera ossessiva la fotocopia di precedenti fotocopie, funzionale ai dettami del depopolamento mentale/etico formato Cancel Culture, ché il resto è "mancia". Lato traslato e fate come vi pare



Un’altra Maier (con pantaloni)


Manunzio scrive di “affioramenti della memoria” perché segue il file rouge dal primo scatto su Diana (comprata su bancarella per mille lire enormità anche negli Anni Sessanta) formato 120, codifica Rollei.
Stacco di regia, la stessa che a cadenza per riempire il palinsesto quotidiano qualcosa deve per spingere la giostra degli acquisti. E cosa di meglio che aprire i “tiretti” della cassettiera dove si conservano immacolati reperti d’Era analogica? Sì fotografie e rullini e diapositive, Memorie, macchine fotografiche e obiettivi: block notes di appunti in sorta di Time machine, quando una volta erano i messaggi in bottiglie fluttuanti sull’Oceano mare. Certo questi fa letteratura rustica e non sempre alla “portata” di chi è incollato ventiquattro ore per trecentosessantacinque giorni solari al display di un iPhone andreottiano (Android per ossessiva similitudine del Potere).
Sia come sia un altro e ancora ritrovamento, però fate caso ai tempi: ritrovamenti 2014 ma solo sei anni later (causa lockdown prezzemolo oramai per ogni scusa-minestra) zacchete vede la luce: fotografia analogica e calembour compreso nel prezzo. E ce poco da dire se non che queste immagini sono a noi sin troppo vicine dell’Amerika delle Maier, più che per architetture unità dell’anima. E fan male e molto questi squarci di vita, lasciamo stare accostamenti a Cartier Bresson che centra un piffero: bisogna sempre inscatolare in recipienti unici altrui oltre denotare crassa ignoranza fotografica!
Immagini della Memoria: fatte e contraffatte (sai che novità) ma stan sott’occhi forse un po’ inumiditi, di chi quelle ancor prima che inquadrature da cartolina le ha vissute. Sic transit gloria mundi!

Ps. Nell’autoritratto su cavalletto (non siamo mai riusciti a reperirne uno simile) anche se capovolto da riflesso specchiante è perfettamente leggibile “Ashai Pentax” squisita meccanica ed ottiche eccelse, inabissato Brand per Legge di Mercato o più spendibile Pensiero Unico

Pss. Ai distratti a telecomando, attenzione alla solita immagine e non altrimenti, di travestimento in “maschera” (se ne è scritto in Summertime) del ragazzino “truccato” per il rituale Adrenocromo



Man Inherits Treasure Trove of Unseen Street Photos From His Grandfather
https://petapixel.com/2020/08/24/man-inherits-treasure-trove-of-unseen-street-photos-from-his-grandfather/



Lucciole per lanterne

Non ci resta che piangere, tra il film Troisi/Benigni e la cruda realtà a salve. Questo perché c’è il cretino di turno (che Iddio lo abbia in gloria eterna, amen) a mettere insieme due cose a paragone, metti del tipo un cinese ed un inglese: ‘mbè? Si intende tranne l’anatomia comune il resto…che non è poca cosa. E fuor di metafora che Analogico e Digitale, o pellicola e silicio. E non potendo dire altro (cinese/inglese) eccoti, rullo di tamburi, che il cretino la mena sul RANGE DINAMICO: mammamia. E che sarà mai, ammuina per perdere tempo? Scusi Cartier Bresson, suvvia cacci fuori il range dinamico. E lei Doisneau che fa s’asconde il range dinamico? Ottuagenario e passa di un Berengo Gardin con la sua Leicà ordunque confessi il range dinamico della sue immagini, casomai di 128.000 Iso con ottica f 0.1 all’Equatore e con sole allo Zenit e fill-in flash (!) come le digitali? Cretino di turno, casomai vai in giro con un visore notturno: sì quelli che già usava la Wermacht nella Seconda Guerra mondiale. Cretino glorificato (il massimo dell’imbecillità) ma fai fotografie? Siii onanista cazzaro a tutto spiano che ti trastulli con giocattoli digitali CaNikon e non sei cazzo di accocchiare (mettere insieme) quattro scatti che vogliano "dire" qualcosa?

Ultimate Film vs Digital Dynamic Range

Man fotografo dal 1969

Ps. Ancor prima del "range dinamico" il boken ossia la sfocatura dello sfondo e sue disputatio teologica! Poi in contemporanea gli obiettivi ultraluminosi usati di giorno (!) lamentando vignettatura (!!) a tutt’apertura (!!!) Ancora i centoventottomila (così pochini?) da usarsi di giorno con sole allo Zenit e lamentare “noise”! E poi il pattern Bayer, poi il full frame poi i dorsi e il "mezzoformato" digitale vedi Fujifilm da farci mutuo ipotecario: e perché no tutto il cucuzzaro? La giostra degli acquisti, che un tempo (Novecento) nel proporre ritrovati della “scienza” contribuiva e non poco alla “Grammatica&Sintassi” della Fotografia, oggi manu militari l’accavallatore di gambe: ossia un pezzo di legno messo sotto gamba, e con pressione verso il basso girando accavalla all’altra di Tognazzi/Vianello memoria!



Leica und Oktoberfest uber alles.E meno male che prima di un post…uno si è recato per ennesima volta dal legale per denunciare il Tribunale nell’amena Capitale di Basilicata o Lucania, fate vobis.
E veniamo a cose serie va: Leica M10 D. Già il nome è tutto un programma, dicono. E siccome si favoleggia che la serie dei numeri infinita è, quando si ha la percezione dell’Universo in “espansione”: evvai verso l’infinito e oltre: che dire? So’ cazzate alla Sartori che fu.
La leva di carica: su una digitale??? Ma ci aveva ben visto con discreto allure la Epson R-D1! Così come questa aveva, ennesima volta a scriversi, Lcd ribaltabile a scomparsa e non creare coccolone ai danarosi collezionisti, semmai adesso, con occhi a mandorla. Ah quei mattacchioni di Teutoni (dategli birra e crauti e li fate felici, poi purtroppo danno i numeri si mettono la divisa delle SS, e pigliano mazzate ché solo quello capiscono!) che considerano lo schermo a cristalli liquidi un gioco per ragazzi! E se uno vuol rivedere, casomai per rifare uno scatto da diversa prospettiva-angolazione? Nein. Verboten. Proibiten alla Sturtruppen di Bonvi memoria, ja. Ma allora une dicen: jawohl Und toglieten tutten circuiterien elektronika, ja. Via anke ottiken (stenopeik uber alles) con konktatten per informazionen Cpu internen kamera. In queste moden si ritornen originen Analogiken, ja? Nein preistoriken, bitte!
Vabbene che siete ‘mbriachi fracichi perenni di Oktoberfest, però all’imbecillità bisogna pur mettere paletten. Anche perché sempre accensione di mutuo ipotecario per “acquistare” makinen M10 D(iesel fuori legge in Cermanien?) figurarsi obiektiven und focheggiaturen a manen: wunderbar!

Doppia libidine con fiocco: Platinum Palladium Printing with Leica M Monochrom (with Lcd eh!)

A quando una Leica digitale senza sensore?


Man

Ps. Tra le cazzate di Leica la leva di carica, come su le analogiche, ma a loro dire serve ad impugnare (brandeggiare?) con una sola mano!!! Ah povero Berengo Gardin che da ottuagenario e passa non si è ancora tolto sto “sfizio”. E tra i revisionisti della Storia, e noi in PP (detto primo piano e civilizzati un po’ paisà!) a scrivere: chessì HC Bresson ci scattava così da acrobatico e funambolico francese con una mano, come al circo, e non ancora con i piedi…tempo al tempo tanto Leica c’è. Purtroppo

Pss. Se solo intendessi andare in giro e far “figurone” metterei al collo una splendida Pro 1 di Fujifilm, telemetro a buon mercato e decisamente “meglio” per chi intende della successiva Pro 2. E ricordare che negli anni Settanta secolo trascorso (mica Ottocento!) mettevamo al collo un’altra “piccola” telemetro: G 690 BL 6x9 (avete letto bene) che stava a cincischiare con la Asahi Pentax 6x7 da reflex fattezze: più o meno, più o meno!


Magnum Agency/HC Bresson Potenza costruzione ponte Musmeci sul fiume Basento 1973


Surfando in Rete da consumarsi gli occhi quale fotografo che ne ha viste di tutte, eccoti lo Sgarbi quotidiano che dice la sua su la fotografia: ditemi voi come si fa? Si fa si fa purtroppo, come se il mezzo ottico fosse sottospecie di pittura, concetto durissimo a morire sebbene fuori dell’italico Stivale da mo’ che la Fotografia è in serissima considerazione anche perché ci si fa la grama Mia photo docet ultima arrivata. Anzi ditelo agli amerikani (non è refuso ma per la prossima) che non possedendo nulla (a mo’ ad esempio il Rinascimento pittorico, ante e postquam) si sono inventati, giovane novella arte come essi, la loro Nazione attraverso la fotografia più ancora segno curiale per antonomasia: la scrittura.
Qui tuttavia a parte Sgarbi, nomen omen, c’è H.C. Bresson che mette in mostra la Basilicata cui posteri l’ardua sentenza…

Man

La Basilicata di Cartier-Bresson

L'Expò graziadio è passato tuttavia Bresson & Basilicata meritano sguardo su la pagina della Magnum Agency

Occhio come mestiere




Berengo Gardin è sempre un piacere l'ascolto e di un vecchio lupo di mare, del bianconero. E nella chiacchierata dai tratti irriverente (da un romano che t'aspetti de più) il sapere antico sapienziale dell'artigianato, ovvero sia di come l'immagine ottica dalla presa (su Leica M noblesse oblige) sino alla stampa era un che di alchemico: quante volte lo si scriverà deve ancora?
Il fatto stesso di stare al chiarore di una fioca luce (!) e cavarne dalla bacinella il più classico dei trentaperquaranta, limite estremo di un buon negativo 135 o codifica Leica appunto, è un qualcosa che non si può descrivere neanche con il più cristallino prosatore: un esperienza da presa diretta e null'altro che questo è l'alchimia del bianconero cui padroneggio il nostro Berengo Gardin non pare essere secondo a nessuno; anche senza la “dedica” di Henry Cartier Bresson, un Massone eclettico blasè, ma non ditelo in giro: n'est pas?

Intervista a Berengo Gardin
https://www.youtube-nocookie.com/embed/nPQX84Mx8zk

Man


Ps. L'importanza di certi nomi non mai acqua fresca, ci mancherebbe, e quando il Maestro non ci sarà più tireremo dall'archivio in soffitta la lettera all'indirizzo del Presidente Azeglio Ciampi, e ministro Urbani Beni Culturali, ché concedesse il Titolo di Cavaliere per meriti di Cultura a Gianni Berengo Gardin, che il cielo lo conservi lucido e in buona salute ancora per molti anni

search
ITA - Informativa sui cookies • Questo sito internet utilizza la tecnologia dei cookies. Cliccando su 'Personalizza/Customize' accedi alla personalizzazione e alla informativa completa sul nostro utilizzo dei cookies. Cliccando su 'Rifiuta/Reject' acconsenti al solo utilizzo dei cookies tecnici. Cliccando su 'Accetta/Accept' acconsenti all'utilizzo dei cookies sia tecnici che di profilazione (se presenti).

ENG - Cookies policy • This website uses cookies technology. By clicking on 'Personalizza/Customize' you access the personalization and complete information on our use of cookies. By clicking on 'Rifiuta/Reject' you only consent to the use of technical cookies. By clicking on 'Accetta/Accept' you consent to the use of both technical cookies and profiling (if any).

Accetta
Accept
Rifiuta
Reject
Personalizza
Customize
Link
https://www.manunzio.it/diary-d

Share on
/

Chiudi
Close
loading