manunzio.it logo



La Giostra

Il sentore ce l’ha, eccome. Cosa? Lo sbiellamento più che scricchiolii già sinistri che menano per l’aere maligno. Lasciamo stare tabelle e tabulati della caduta verticale della “fottografia” digitale, che come si gira gira è de facto tecnologia vecchia del Novecento, e per averne ancora idea riguardate le prime analogiche fotocamere ingravidate dal digitale, molto terrestre, cose che pure le pietre sanno. Telefonino Uber alles, no? Perchè il telefonino lo puoi “bloccare” all’istante per difendere la “democrazia”. E ci si ferma qui. Intelligenti pauca verba.
E veniamo a strani “ripensamenti” se si pensa che un dì certuni negromanti (Negroponte?) pontificavan: “Ogni diciotto mesi signori, si cambia” ai giorni del “computer” detto: 286 poi 386, Pentium I II III da far verso a Von Braun (poi acquisito nazista bell e buono dagli Yankee per loro missioni lunare...negli studi di Kubrick da Odissea nello Spazio.cinematografico si capisce).
Diciotto poi e vuoi vedere che: 6 + 6 + 6 il Nome della Bestia apocalittica?
Sicché pur di vendere, la giostara , questo il senso, il consigliore influencer a pagamento per gli “acquisti” si veste da suggeritore (eminenza grigia è meglio?) accorato e disinteressato, per i gonzi. Tant’è, dice, meglio vendere, casomai una entry-level, che l’idiota di turno riesce bene o male a capire, che l’ultima Camera XYZ che ci ha pure la presa per il caffè: Espresso breve succinto e compendioso, not half liter and drops of caffeine Yankee Style.
Che s’adda fa per la Giostra degli acquisti, dicono, sennonché in caduta più che libera obbligata è l’intero Think-tank giudaico (manco a dire!) cristiano-greco romano. Una minoranza dell’Umanità!


(Copia & Incolla se vi pare)
The Camera Equipment Beginners Don’t Need
https://petapixel.com/2024/02/08/the-camera-equipment-beginners-dont-need/


Ps. Photographers must learn to walk before they can run….E paragone per paragone la mente vola, ecco, al famigerato Twelve (Undici kabalistico!) September A. D. 2001 di quei bravi dirottatori che non sapevano far muovere un Piper però guidavano, vedi mamma come mi diverto, un jet che poi era una missile in Computer grafica camuffato da aereo sciatosi sul altrettanto famigerato Twins Tower, però guidavano un jet facendo fessi il Norad or North American Aerospace Defense Command: che mira + culo. Così lo trovate scritto in carte medievali!






Ei fu siccome immobile dato il mortal sospiro...Olympus

Giorno più giorno meno cinquant’anni sono una vita. E quella strana scatoletta che portava un ideogramma per Pen l’aveva ricevuto l’amico dal padre, diciamo venditore di macchie, un bell’uomo ma di tre cotte. Un regalo come tanti e gli fregava de meno, e me la prestò. E su le prime la cosa strana che invece di fare foto orizzontali, bisognava girare la camera e ottenere settantadue fotogrammi: infatti era la mezzo formato di Olympus appesa anche così al collo di Eugene Smith.
Agli inizi dei Settanta la Olympus scompaginò le carte con una miniaturizzazione ed un mirino eccellente per l’epoca per non parlare delle ottiche Zuiko, pari a pari con Zeiss di riferimento, il resto è Storia, quanto meno della Fotografia, con Om1 2 3 Titan 4 e la Om 10 furbacchiona: automatica di fabbrica ma con jack sormontato da ruota dei tempi pure manuale.
Poi l’oblio sino alle Camedia usate nel silenzio dei soliti ammanigliati Nikon (Coolpix) e non da Alex Majoli della Magnum Agency, e di lì a poco il “laboratorio” a nome E10 subito dopo l’upgrade E20, altro che Coolpix: un fotografo fiorentino incontrato non ricordo dove ma in Puglia, c’era Berengo Gardin a tenere un workshop, raccontò di averla usata, la E20, per riprendere una sfilata di moda! E all'epoca costava intorno i quattro milioni se memoria non falla. E di lì da quel “prototipo” venne alla luce, quanto mai adeguato alla camera fotografica tout court e tanto su argento d'antan che odierno silicio fa della luce la sua materia o anima; la E1 questa volta in formato 4/3 (l’E10-20 sono su base 2/3 Ccd Kodak ed ottiche non intercambiabili) che inaugurò suo malgrado uno sfortunato sistema passato per E3 altra ammiraglia, che aveva perso il fascino della “sagoma” strana del precedente modello, ma tozza e tracagnotta, sino al canto del cigno E5, tardivo ed inutile upgrade. Mentre parallelo scorrevano le piccolette E 400, 500, ecc. ottime camera di fascia popolare diciamo così: stesso attacco ottiche ed accessori, in controcanto invece del prisma reflex uno “specchio” brutto e fetente. E ciò non di meno portavano in dote il famigerato Live view inaugurato con la E 300: pietra miliare per chi intende e pratica la fotografia.
Siché alla legge del “signor” Mercato uso dire non si sfugge, anche se un unico hamburger dell'altrettanto Produttore amerikano, unico Motore di ricerca...e non ripetiamo la trafila di “unicità” il menzionato “signore” deve semplificare secondo tabellare babilonese per gli eterodiretti omologati che si fregiano, beati loro, del titolo uman(oidi). E d’altronde chi si contenta gode: chi cosa quando è perché appartiene ai posteri. Il Re è morto? Viv’ lu Re!


Immagine sovrastante
Da sinistra a destra in alto, Camedia C 5050 de facto una piccola Leica con il stratosferico equivalente in scala 35/1.8 camera usata per anni dal reporter Majoli della Agenzia Magnum, quanto dire circa affidabilità e restituzione della scena data sebbene a fronte di un sensore poco più grande di un unghia; C 8080 che viene in linea, anche grazie alla forma decentrata del grip stile E 10, qui a fianco la E 20 , quarta da sinistra. La Camedia C 5060 Wz, terza da sinistra, cui personale archivio digitale di centinaia di miglia formato Jpg è debitrice; Camedia che possono registrare in Tiff e Raw e grazie all’ottimo motore di rendering Jpg. Lo stesso che equipaggia la E1, quinta da sinistra in alto, e che senza altre elaborazioni può ancora oggi andare in stampa offset anch’essa in via di estinzione. Caratteristica unica del panorama fotografico la E 1, oltre la porta Usb, quella Scsi all’epoca super veloce, anch’essa passata a miglior gloria a vantaggio delle odierne Usb 3.0. Il cuore della E 1 fu una joint-venture Olympus Kodak che forniva un buon Ccd ancora oggi sbalorditivo su sensore “piccolo” 4/3 di solo cinque mlioni di pixel.
Flash di sistema e sotostante la seconda unità lampo la “piccola” E 510 che porta in dono l’ottimo Live view, scomodo da usare ma pur sempre utile per inquadrare esattamente la scena ad esempio gli still life. Su la destra sottostante E 3 seconda ammiraglia 4/3 di Olympus dalla linea tozza e ma più “centrata” della E 1. Anch’essa dotata di Live view e deciso passo avanti per l’AF.
Da sinistra in basso seminascosta E P2 e avanti essa la Pen E P5 gioiellino con Lcd ribaltabile che tanto fa comodità simile, e molto meglio del piccolo Lcd della richiamata Camedia C 5060 Wz. Reattiva veloce anche con adattatore: infatti la serie Pen non più con baionetta 4/3 nella versione Micro4/3, accetta e di buon grado le ottiche della E 1-E 3, soprattutto quelle dotate di motore ad ultrasuoni. La Contax in scena tutt’altro che peregrina con adattatore consente sui corpi 4/3 così pure M 4/3 di utilizzare ottiche Zeiss. Cavi e quant’altro sono “incroci” ben riusciti fra mondo analogico e digitale, sia M 4/3 che precedente baionetta nella logica che “niente si butta e tutto si ricicla”


Modelli camera Olympus digital
https://www.wrotniak.net/photo/news-20.html



5060 (post obsolescenza programmata)

A non farci caso tant'è l'abitudine, male. Anzi come una bolla che viene dagli abissi si presenta, e chiede conto. E allora non si può far finta di niente, e d'altronde sta scritto: “Date a Cesare...” E sia. Anzitutto i numeri non sono segni grafici, casomai per Excell dei ragionieri di Casoria, quanto e forse presagi. Tant'è vero che se fate così: 5 + 6 escludendo nel caso gli inutili zero, il totale è un bell'Undici: Giustizia numerologica? Può anche darsi e mai dire mai. Siché tolto il riferimento kabalistico, resta la sostanza di una camera fotografica targata Olympus seguente i precedenti, tutti ben risusciti. Vero è che tra gli eterodiretti prezzolati (con famiglia) tra le point & shoot, che qui si narra, è conosciuta più la saga Nikon Coolpix (sebbene antecedente ad esse una Fujifilm veniva proposta per “reportage” e spiace non trovare il numero di Progresso Fotografico che ne trattò).
Sia come sia il ramo cadetto delle “punta & scatta” è stata la palestra tecnologica per le linee professionali: laboratorio se vogliamo. E questo vale anche seppure in maniera limitata in Era analogica quando certe feature comparvero prima in serie “cadetta”.
5060, dunque, e precedente modello 5050 di Casa Olympus, ma che sarebbe fuorviante metterla così, poiché due linee diverse e tutt'altro che antagoniste. La prima con una “dolcezza” per farci di tutto e di più, la seconda con un taglio, senza virgolette, pure escludendo del tutto il settaggio di default, è ineguagliato e con la strepitosa apertura f 1.8 su lillipuziano sensore. E non di meno assimilabile (nientemeno) che a Leica per prova ben più che provata verificata e stampata e poi Majoli docet.
E di nuovo 5060 che l'archivio digitale venutasi a strutturare negli anni (gerarchizzato da vetusto Lightroom v. 5.5) è per buon novanta percento Opera, maiuscola per chi intende, di questa incredibile fotocamera digitale. E del suo booster per due pile inside a creare un attrezzo magnificamente brandeggiabile, di una autonomia spaventevole: giornate intere con il monitor aperto (sebbene la camera ha un tunnel passato per mirino ottico e scarsamente praticato).
Insomma una 5060 conosciuta sin nelle remote pieghe, fatto che ha consentito a Manunzio di essere ciò che vedete, in caso di specie nel Portfolio per esempio.
E per gli schiumanti e biechi prezzolati la pagina della Getty Images è quanto di più eloquente al riguardo: senza se e senza ma. Infine parafrasando l'anglo-napoletano (magistrato) Henry John Woodcock...e fotograf' parlan' co' è fotogramm' oj né!


Ps1 Tranne l'immagine, sul sito Getty richiamato, delle finestre su Epson 850 Z quelle di food bianconero riprese su stellare nitidezza di C-8080 sempre di Casa Olympus, il resto è della “morbidezza” C-5060 Wz

Ps2 Siamo per i confronti arditi, apparente, secondo i codici codificati e prezzolati di Stampa&Regime (con famiglia) del settore. Insomma poco incline a baciapile e iscrizione a Logge cui deriva lo status e lauto conto bancario di fotografo di Regime tout court. Così come in Era analogica non c'è stato sistema (brand) provato e soluzioni in camera oscura (bianconero colore e sviluppo invertibile) provate e sperimentate “controcorrente” per poter poi fotografare con scienza e soprattutto fantasia, parimenti in Epoca digitale cominciata su computer Amiga che la solerte eterodiretta “stampa” misconosce preferendovi una “mela” morsicata cui pure si sta digitando. Siché alla 5060 il passo più che breve in considerazione che la si è usata per la cerimonia di nozze del fratello in tandem con una Epson 850 Z e nel Diary se ne parlato. Insomma più che confronti aridi, fine a se stesso, cognizione di causa come al solito

Ps3 L'immagine a corredo è di un “misero” iPhone 4 con post-produzione in PS Elements quando si è creativi, viceversa Lightroom per fare i “fotografi” di grido



Click on image for more
NO WORD


Click on image for more

Farsi una pera, oyee

E non farlo sapere al contadino (ma va) com’è buono la pera e volendo pure il cacio. Orizzonte da encefalogramma piatto e giochini per bambini (volutamente) deficienti, a telecomando per l’abbisogna. Lomo va. La casa giocattolosa che fa divertire i deficienti bambini, che tali devono rimanere per la gioia della giostra aiutati dal tragicomico Cia&Mossad: come va come va, eh? L’essenziale, quindi, è giocare con una macchina fottografica (pare ovvio del raddoppio per chi intende) di cartone da auto costruirsi come quando negli Anni Sessanta con casette e altri giochini pure noi “giocavamo”.
Assemblata di bel cartone eccoti, però, la pera. E sì perché invece di iniettarsi nella giusta anatomia (braccio e che avete capito!) la si introduce nella lente con tanti colori che si può (ma va) poi miscelare…
Risultati da bambini pur sempre deficienti: stessa Neveiorche idem ponte, oops bridge, che avete visto almeno un milione di volte dall’analogico al digitale uguale uguale. Sono ragazzini sti ‘meri + cani. E c’è da capirli quando vanno in giro a far guerre: e gente che si scoccia a casa a fare le stesse cose. Se poi, e qui ce da capirli veramente, gli yankee si accompagnano alle loro donne (che Iddio ci conservi in Gloria, amen) non meno psicopatiche del partner, beh e lasciamoli rompere le scatolette per assemblarle in macchine fottografiche, che è meglio di uno shotgun contro innocenti! America way of life, oyee…
The LomoMod No.1

Man fotografo dal 1969

Una spagnola fotografa




Abstract
a spanish woman and photographer Isabel Munoz say the camera is like human body but different from each other


Vabbene la cuccate in lingua spagnola, ma ne vale la pena che poi non è molto distante dalla nostra. Certo non è questo, anzi se state attenti alle inquadrature al modo di gesticolare, ecco, della fotografa spagnola andate alla sostanza intima della cosa fotografica. La mujer colpisce quando accenna al fatto tra le tante che una camera (siamo gli unici ad avere in lingua italiana due vocaboli: camera che per noialtri s’intende camera oscura e macchina fotografica apparecchio fotografico o fotocamera per la loro camera e così anche in lingua yankee) e nella materialità tattilità cui eccelle il “nemico”, la paragona ad un essere umano. Da brividi: caramba!

Man

Isabel Munoz fotografa


Ps. Si fa fatica a rintracciare come gli artisti tout court usano e perché certi attrezzi al posto di altro, sarebbe interessante (ri)fare una Storia dell’Arte partendo dalla materialità di un pennello una terra di siena o scalpello, d’un pennino o macchina per scrivere e via enumerando
search
ITA - Informativa sui cookies • Questo sito internet utilizza la tecnologia dei cookies. Cliccando su 'Personalizza/Customize' accedi alla personalizzazione e alla informativa completa sul nostro utilizzo dei cookies. Cliccando su 'Rifiuta/Reject' acconsenti al solo utilizzo dei cookies tecnici. Cliccando su 'Accetta/Accept' acconsenti all'utilizzo dei cookies sia tecnici che di profilazione (se presenti).

ENG - Cookies policy • This website uses cookies technology. By clicking on 'Personalizza/Customize' you access the personalization and complete information on our use of cookies. By clicking on 'Rifiuta/Reject' you only consent to the use of technical cookies. By clicking on 'Accetta/Accept' you consent to the use of both technical cookies and profiling (if any).

Accetta
Accept
Rifiuta
Reject
Personalizza
Customize
Link
https://www.manunzio.it/diary-d

Share on
/

Chiudi
Close
loading