manunzio.it logo


Il problema (di non poco conto) e soluzione finale, se vi pare

Richiamato il precedente sembra arrivata la quadratura nella new entry del parco macchina Manunzio, FZ300 Panasonic (trovata pressoché nuova a metà prezzo corrente) cui cuore è “solo” 2/3, stesso ma e stellare C (amedia) 8080 Olympus by CCD Kodak che...Andiamo con ordine. Vedo c'è in giro gente che gli funziona ancora il contenuto della scatola cranica, arrivato in cima (dove?) ha capito e torna indietro: uomini non “signore” che non si capacitano ché è loro natura, più e più cercano l'arrampicata su le nuvole. Ma cadranno oh se cadranno rovinosamente esangue dall'altra parte che baldanzose han salito: poco ma sicuro. Il Tempo Galantuomo è. Sempre.
Dunque, c'è chi ri-incomincia a ragionare che di minchiapixel, ritorna il neologismo non a caso, si muore quantomeno di noia, la conta. Sarebbe interessante intessere immagini della Storia fotografica dei Grandi, che usavano sovente Leica, per accorgersi quasi sempre del slight out focus ma “sublime” scena inquadrata, e mai spinta oltre il classico 30x40 incorniciato nell'altrettanto classico passepartout gallerista 40x50 non necessariamente colonne d'Ercole, ma...Si intende vale più una milionata di pixel in più (sembra il remake lessicale di Sergio Leone con Clint Estwood & Lee van Cleef ) o l'essenza il racconto per immagini? Se fra i primi, buona fortuna e che il Cielo usi clemenza nell'ora del Passaggio ad Altra Dimensione; gli altri verosimilmente lasceranno qualcosa di sé, almeno si augura.
Ritorno e chiudiamo: tanto la C-8080 che la new entry FZ300 bridge-ponte, meglio estensione più che protesi corporee ci fate quel che vi pare, pure un 70x100 da non credere appeso ad una parete (vista oltre il metro distante, o doppio diagonale, secondo canoni di psicologia della visone, eh).
Purtroppo non conservo più file e la stampa in dimensione poster fatta, però, con una “topolino” C- 5060 WZ ancor più lillipuziano sensore della Olympus richiamata e FZ300 per suffragare poco sopra: immagine così, stampata senza neanche un ritocco in Pshop, lo avreste ottenuto in analogico non già con Hasseblad, bensì Mamya RB 6x7!
Sicché non abbiamo null'altro da aggiungere e chiediamo alla Corte l'assoluzione piena delle bridge, oggi come oggi non plus ultra...Così è se vi pare!


Ps. Vero è che su la Ep 2 Olympus e suo “tubetto” 24-100 equivalenti FF la manovrabilità non ha paragoni per prova provata, ci mancherebbe. Tuttavia le bridge consentono di non distrarsi, e come estensione corporea (è così e non modo di dire) impareggiabili. E' vero sento già le proteste venire dalle borse fotografiche: Ep-5 la stellare Pen F e i corpi E3, l'Ammiraglia di sempre E1 QuattriTerzi, la 520 e la E20 altrettanto 2/3...anche se, ne sono certo, nella mischia si discosta la C-8080 due terzi CCD Kodak che a 50 Iso impostati non ce ne per nessuno! Il resto so' chiacchiere da osteria una volta, bar sport de noantri al cambio corrente: Cesare artro vino...No grazie!




Da sinistra a destra la famiglia Olympus e su la destra, or ora, la new entry FZ300. La C-5060 WZ (a sinistra) è quella che per anni ci ha accompagnato con bello e cattivo tempo in ogni dove, tant'è che l'archivio di 285.00 file è venuto su grazie a questa incredibile camera Olympus, nome che è una garanzia ancora oggi che non “esiste” più per le note vicende del brand. La seconda (da sx) C- 5050 è una non meno incredibile “Leica” con il suo trentacinque millimetri equivalenti full frame alias 135 di Barnack memoria. F 1.8 lente e pari apertura che si costruiscono solo e soltanto in questi giorni che pare la nuova Gold rush per i brand ancora in vita; la C-8080 CCD by Kodak ancora oggi con “solo” otto-mega-pixel comunque stellare. Infine la FZ 300 Panasonic con ottica Leica che non è uno scherzo, anzi, parente acquisito di Olympus, avendone adottato anche il sensore MicroQuattroTerzi



Il problema (di non poco conto)

La cosa è lunga e la dividiamo. E allora C- 5060 artefice dei 285.00 file d'archivio digitale.
Anzitutto mai avuto un problema, e la soletta porta batterie, per giorni interi uno dietro l'altro ha sempre erogato energia per il suo lillipuziano sensore, incredibile.
Ora per chi è nato adesso e non ha minima idea (Cancel culture docet!) dell'Era analogica, l'italica Ferrania (con cui si è iniziato fine anni Sessanta a sperimentare la sua P30) pubblicizzava le sue pellicole a colori con jingle: “Tempo bello tempo brutto con Ferrania riesce tutto” squisitamente equiparabile alla Oly WZ 5060 in esame.
Fianco a fianco nell'immagine panoramica la “Leica” C-5050, qui con il c...rotto, sì, l'alloggio portabatteria non più chiudibile ma con protesi sottostante, vite e pezzetto di staffa porta lampada degli Anni 70 (sic) avessi voglia ancora.
Quanto alle altre due ritorneremo a breve. Il problema, allora: come conciliare creatività, si vabbè...e armamentario? Ancora come portare per ore ed ore uno zaino pieno di ogni ben di Iddio senza poi, a fine giornata, causa stress e muscolatura dolente evitare il rosario di mannaggia? Impossibile, a meno ché non si è tra coloro che “fanno” i fotografi ad ore stile passeggiatrici ser(i)ali...Il problema, infatti, costoro non se lo pongono: semel in anno, no? Viceversa per chi ci ha la creatività come forma morbosa (!?) lo zaino, eh...
Passo indietro alcuni decenni fa e borsone fotografico analogico: due Contax, tre lenti normale-grandangolo e 135 ché mai andato oltre tranne qualche fugace “toccata&fuga” superiore sempre made Zeiss: noblesse oblige, no? Uhmm. E poi corpo Zenza Bronica SQ-A, magazzini pellicola di riserva, pentaprisma e leva laterale carica otturatore...quattro ottiche cui un padellone, letterale, quaranta millimetri niente male rispetto al pari Distagon 40 mm Zeiss Hasseblad o anche Rollei all'epoca SL-66, detta eine panzer! Poi pellicole 120 rigorosamente Pro Epr 64 tenuta, secondo canone, in frigo, pari pellicola e procedura per il formato 135 delle Contax. A latere, zaino, vettovaglie e non so cos'altro che uno zaino militare, per averlo provato in prima persona da milite, un peso piuma. E a sera, i sacramenti? Ni poiché ero giovane e pure incosciente come quella volta che mi arrampicai su un muro cadente e niente...fori di foscoliana memoria: avevo visto pari angolazione e ci avevo provato, sì, la dia sta ancora in archivio ma a vederla mette ora per allora i brividi di incoscienza! Qui ci fermiamo però e l'invesa risposta...alla prossima. Stay tuned paisà!

Ps. Quante volete scritto che le richiamate camere, eccetto la Pana, sono state nelle mani di Alex Majoli della Magnum Agency: si ma tu Manunzio non sei Majoli, eh. Transeat ma le (foto)camere...e poi qui link è ancora oggi sul sito Getty Images e “fatte” con Point&Shot finanche di Epson 850-Z di “solo” duemilioni-pixel l'immagine bianconero tre finestre con neve: che volemo fa?


© Foto Manunzio/Michele Annunziata

Un eterno attimo

Strano e pur vero lo stereotipo che vuole l'immagine valere mille e più parole, inespresse. Archivio della memoria il fotogramma ripreso con una signora “macchinetta”, sì, di quelle spregiativamente dette “Point&Shot” nel sintetico linguaggio passato per inglese. Olympus WZ 5060, anche questo detto e riscritto tante volte nel richiamare tale Alex Majoli nazionalpopolaare della Magnum Agency, camera usata in tempi passati e che gli e valso pure Award stellare: così va il Mondo.
Scatto inquadratura, prestito linguistico da cornice pittorica e d'altronde siamo “parenti” fotografi&pitturialisti, che conserva una malia interna. Cosa che non tutte le immagini possiedono, pur riprese in modo professionale. Malia rievocativa e non altrimenti: ieri oggi e diman' non v'è certezza, forse.
Uno scatto che ha congelato e per sempre lo stato d'animo del tempo vissuto, che lì per lì come spesso accade, non sembra. Fotogramma realizzato “senza pensarci” su. Eppure...ecco l' Eterno attimo dall'archivio digitale di Manunzio, che una ne fa e centomila ne pensa mentre sovviene alla mente la lapidaria di C. G. Jung: il gioco e la creatività stanno uno accanto all'altro di una infanzia mai dimentica, anzi, ravvivata come fuoco sacro tutti i giorni dinanzi l'omogenizzazione di massa. Il Moloch del Pensiero Unico che, per un verso ed altro, vivaddio scricchiola gli assi che si pensava eterno del babilonese tempo per chi ha orecchio, intenda





Fatti non pugnette...Ciavoli dixit

Il Tempo Galantuomo è. Sempre. Ovvietà per modo di dire se si pensa che nel Libro di Qoelet o Ecclesiaste (Vetero testamento) c'è quella “filastrocca” che vuole: c'è un tempo...Insomma cosa nota a chi è un filino sopra la media dell'imbecillità, e ça va san dire se ne distacca per l'appunto.
Sia come sia nel video sottostante pescato al solito in Rete c'è ne da squisita prova: Galantuomo Tempo. Anzitutto una osservazione o meglio un paletto: chi si crede (pretende?) un fotografo non dovrebbe portare al collo nient'altro che Olympus, brand che attraverso vicissitudini azionarie non ha smesso, tuttavia, alcuna feature che l'han reso stellare; non solo dagli Anni Settanta secolo trascorso con l'incredibile saga OM-1, ma anche prima sempre per chi pratica la fotografia come categoria dell'anima, e si pensi al “mezzo” formato Pen-F su pellicola 135 codice che identifica il “full frame” 24x36, si, però di Oskar Barnack memoria e la finiamo qui.
Olympus categoria dello spirito, e sue stratosferiche Zuiko lens non ce ne è per nessuno, e qui torna la headline e non vado oltre: intelligenti etc. Ecco.
Ora c'è il malvezzo (altrimenti come una puttana riesca e adeschi il cliente merlo?) di sfornare ogni ventiquattro ore (ha stato Putin pure questa?) un ottica extra luminosa che buca la notte, e non si capisce a che pro se esistono e da tempo i visori notturni!
Orbene Olympus dai mitici Zuiko finalmente in versione fotografica seria, zoom a max f 4 d'apertura. Basta e ne avanza per fare fotografie non...pugnette

M.Zuiko 40-150mm f4 PRO, the BEST OM System Lens yet? - RED35 Review


NB. Poiché Youtubb' rompe i cabasisi con i collegamenti, un copia/incolla/link riga precedente su vs browser preferito e provatevi a leggere il post



Ps1 Da tempo “immemore” fotografiamo con un “piccolo tubo” a nome Zuiko Digital 12-50 mm, f 3.5-6.3 Ez ed Msc con possibilità Macro da paura e, tramite stacco su obiettivo, anche la possibilità di zoom manuale e/o elettrico per video che è una figata! Se poi voglio “fare” il fotografo avec allure...sul corpo della Oly EM-2 (in borsa ci ho una Ep-5 e quel gioiello a nome Pen-F or The best of best) tramite adattatore universale via Amazon (il dedicato Oly le schifiltose camere citate non va proprio giù, roba da matti!) 4/3 su Micro 4/3 le più “perforanti” ottiche 4/3 e Macro di più di vent'anni fa. Stellare Olympus.

Ps2 Per qualche im...belle che si trovi a leggere su Olympus tout court, si rassicuri se al collo (macina di pietra delle Scritture?) ci ha una Nikon-Canon-Sony-Fuji...così come in Era analogica si è provato pressoché ogni brand, anche meno noto, pari bontà per prova provata si riscontra nei sopra citati marchi. E ci mancherebbe. Ma Lady & Gentleman Olympus ha una Mistica&Malia ineguagliabile per chi brandeggia già ogni tipo di fotocamera (e banco ottico) sin dal 1969: scusate se è poco!

Ps3 E non c'è due...il 90% per cento dell'archivio digitale di Manunzio, ecco, è il prodotto di Point&Shot Olympus: Camedia 5060WZ, C 8080 stellare e la mia piccola “Leica” al secolo C-5050 con ottica 1.8 da brividi. Lillipuziana camera usata pure da certo Alex Majoli della Magnum Agency: per cortesia non fatemi scrivere (incazzare no?) sempre le stesse cose!

Ps4. Vabbene c'è stata una piccola protesta da parte...delle altre Olympus Pro in borsone, ossia E-1 The Immortal 4/3 la E-3 e la piccoletta E-510 tutte versione standard 4/3. Ecco accontentata il resto della ciurma...oh mamma mia!

Canon Professional Print & Layout


The Canon brand has always been pitted against Nikon, "nobless oblige" even if, in fact, it all came down to the Canon-Sony diarchy. Yet, if there were a referendum tomorrow, I would vote for the first one not doubt, because Sony is just an assemblage of gears and chips (it exists after having acquired the glorious Minolta brand, among I remember above all the Srt-101 Reflex) for those who have been practicing photography for a long time: a soulless system.
So Canon and its "ecosystem" for inkjet printing brilliant and remarkable leap in quality, as we have already written extensively. In fact, if you put the menus on "autopilot" Professional in Print & Layout(while I'm writing and I spent the morning of snow that comes and goes typical of the weather in March) and saw the two series of black and white (out of the Pixma Pro 200) same subject not even to say, the snow, an image taken of Olympus WZ 5060 or Point & Shoot camera, on paper "unconventional" you will be surprised by the results of all respect.
But be that as it may, see the videos bellow, in addition run on Canon printers of "large format" the tutorial also explains step by step same procedure for Pixma Pro models 200, 300, 1000. Stay tuned paisà

Use Professional Print & Layout
Introduction to Canon Professional Print & Layout
Manual Professional Print and Layout Software


Ps. I don't receive money for this and other posts but is my personal bill


Corpo E-P2 rustico e tosto che non pare e, via adattare a sinistra mette in contatto, letterale, il vegliardo f 14/54 2.8-3.5 Quattro Terzi; specchiante a destra il 12-50 con vetro ED e aperture f 3.5-6.3 equivalente passo full frame 24-100 millimetri decisamente factotum en plein air considerato gli f, anche se a cavalletto i file poi sono ben incisi. E peculiare dell’obiettivo lo zoom manuale o motorizzato secondo necessità, oltre alla feature di avere due tasti sul barilotto: Macro e spingendo una delle ghiere (zoom e fuoco manuale) per ritrovarsi un buon ingrandimento ( per l’abbisogna via adattatore il 35 millimetri di Olympus, che pisola da qualche parte, s'arriva al rapporto 1:1). Lente che ha componente ED già a suo tempo montato sulla C 5060 WZ e ancor prima E-20. Il seondo tasto L-Fn blocca l’autofocus


Linee per millimetro

Su Tutti Fotografi, uscita la prima volta nel Novembre 1969, a fondo pagine c’erano schede tecniche (da staccare e conservare) dedicate a pellicole e naturalmente MTF delle ottiche: un modo come altro per starnazzare a bar sport, o circoli fotografici, a dir vero poco frequentati a nostra latitudine: uno addirittura in specie di suttan’ (luogo al di sotto del calpestio) sottostante chiesa, cenacolo e fratellanza si ritrovava a parlare di fotografia: circolo fotografico per adepti del click e linee per millimetro. Certo all’epoca cosa importante per il formato Leica tirar fuori fino all’ultimo dettaglio da fotogrammi modulati secondo Oscar Barnack, su quello cinematografico in rapporto 3:2. E corollario, parliamo di bianconero trattato da sé (!) di acutanza di film-sviluppi etc. Mondo alchemico che Pshop oggi (usiamo Elements quante volte da scrivere, poi ogni tanto Lightroom per essere “in”) se la ride. A dirla tutta: se si voleva veleggiare oltre l'immaginabile allora bisognava usare Rollei e quadrotto formato seipersei, ma chi aveva i dané per simil cosa? Si il solito figlio di papà, come no. Vero le tedesche Pentacon Six ma è altra cosa, non foss’altro che un 50 luminoso su formato Leica ci si arrivava, impossibile 80 equivalente. E quindi cavalletto e le discussioni finivano intorno mezzanotte: tempi di contestazione e vi era urgenza di cambiare, nientemeno, il Mondo. E oggi di quei lontani fotografi alcuni portano il cagnolino a fare pipì ai giardinetti, e se li fermi manco ti riconoscono più (fan finta).
Era digitale va, Pshop o come vi pare tipo Gimp dalla beffarda mascotte Wilber (se ci date un occhiata tal e tanti tools da rabbrividire Pshop il fratellone grande si capisce) che a volte vi fermate a dire: com’è possibile che un "fail" tiri fuori sta roba? Possibile possibile data la natura infinita dei numeri...si vabbè si fa notte.
Numeri delle mirabilia e per noi del formato Quattro Terzi & Micro. A farla breve. A fondo pagina i file: Old/14-54 e New 12-50 in formato Micro, mentre il primo è Quattro Terzi d’originale Sistema Olympus. La differenza di "cesello" si nota ad ingrandimento questo significare che, seppure via adattatore il Quattro Terzi che equipaggiava di serie la E1 prima Ammiraglia, non sfigura con il piccolo 12-50. Proporzione che richiama i "piccoli" vetri di Leica. E ci si ferma qui

OLD
NEW


Ps. Luce pomeriggio inoltrato senza tenda filtrante come al solito, gli Exif per i santommaso sono salvati con i “fail”

Affioramenti & Memorie

Di necessità virtù? E che v’ vogl’ dì, cosa dirvi. State dietro un idea che frulla da tempo, specialità casa Manunzio, per la testa, e ci provate. Ma il taglio (non è la maschera messa sull’immagine come vuole il grafico figlio di Sky, ma semmai una prossima volta alzeremo velo) è troppo. Prova che ti riprova la cosa finisce poi in Polonia: Manunzio così lontano? A farla breve su un altro storicino rispetto allo storone webico, a prezzo modico due o tre fondali di vinile, non quei che i fotografi “seri” accattatn’, comprano dal falegname o marmista di Vaglia, che non è la moglie di Vaglio paese qui vicino chi scrive. Scemenze quotidiane tanto ci siete abituati. Arrivati i fondali che più piegati e strapazzati non si può, s'abbozza. E stiracchiando due dei tre neo acquisti, il terzo irrecuperabile sta in rianimazione...sistemati su dei cartoni settantapercento, messi a pisolare su l’armadio in camera da letto, così la signora o segugio alla F 451 non ci arriva. E cosi (malmessi) su lo stesso cartone dupleface gira che ti rigira il fondale sfumato, che fa il “verso” ad un marmo arabo, o di altra area geografica ancora ignota del terraqueo, il circuito si chiude. Si perché o accidentalmente o perché perché in editing voilà lo scatto “perfetto”. Manunzio in ripresa è molto schiatto, a volte, e non vuole nient’altro che il soggetto, aggeggi e pannelli di schiarita se non ci sono meglio è, tanto poi in post-produzione chi sacramenterà più e meglio dello stesso per una “schiarita” omessa? Fine prima parte.

Seconda parte e su il sipario. Fondale trovato verificato etc . Macchina fotografica, quale delle Olympus? Generalmente quel carrarmato della E3 che fa dannare per il suo peso e inquadrature da sistemare ogni volta, poi i fuochi e nun è cosa. La rediviva C 5060 Wz che tant' ha dato per non dire della stellare C 8080 e suoi 50 Iso (!) da seipertrestradai vabbè, ma. Un mormorio viene dalla borsa dove sta una Ep-2 e blasé Ep-5, con ottica 35 equivalente micidiale, abbiamo già scritto. E adattatore pure questo detto from 4/3 to M 4/3 per azzeccà, collegare ottiche Quattro terzi sul bocchettone della serie Micro: che s’adda fa p’ fotografà e sparagnà evitare inutili duplicati danarosi. Vero è arrivato un giocattolino trovato a buon prezzo, ottica 12/50 Oly, che strano a dirsi, fa cose turche e ne riparliamo. La signorina Ep-5 la schifiltosa non vuole l’adattatore ma solo tipo appena detto, mentre la Ep-3 pare andarci a letto, dopo nozze secondo vetusto costume. Breve che è già tardi, luce bank naturale di finestra e tende filtranti d’una calda luce mediterranea, e manico (pure questo già scritto) gli scatti che in post questa volta senza astemma (rosario poco cristiano) restituiscono...Cosa Manunzio, cosa? E vabbene senza arrabbiarvi: Memorie, affioranti come sub che riportano dai relitti marini...

Pummaro’ boat

Vabbene Harry Belafonte al posto dei pomodori cantava più prosaiche e turgide “banane”. No è che navigando ci s’imbatte in uno scatto Manunzio del pomodoro. Ah un momento prima che scappi: Ercole oltre le sue colonne vi andò e nel giardino delle Esperidi per prendere i pomi-doro non già i pomodori? Dite? Ah ma non ci siamo capiti: se il super Eroe non della Marvel si recò per una delle sue sette fatiche, erculee per l’appunto, lì, cosa fa 1492 anni dopo il buon Cristobal Colon o se vi pare il genovese Cristoforo Colombo? Significa che i “pomodori” il mondo antico lo conosceva già, e ci faceva come noi da condimento (oltre che conserve in buccacc' o rituali barattoli odierni) per la pasta, almeno del tipo lagane citato del conterraneo Orazio Flacco: spaghetti bisogna attendere Marco Polo l’orientale ( e soliti Gesuiti)...E poi a continuare pizza etc etc etc. Capite come il sanmarzano del caso stravolga la cronologia dei soliti noti, babilonesi pandemici.
Converrete che nella furia iconoclasta questi nostri babilonesi buttatosi a capofitto, ‘ndo cojo cojo, non s’accorgano che, non solo il boomerang, torni indietro ma prende la strada del lato loro B...ci siamo intesi. Ma più di di tanto non ci coglie, anche perché letto anni fa che in Africa, sponde Libia e circonvicino Egitto il pomodoro era già noto e dai tempi dei romani, che per evidente ragione di copione non potevano toccare il sanmarzano per non rompere la narrazione dell’Anno Domini 1492, dodicesimo del mese di Ottobre, che in latino fa Octo (quando il calendario aveva dieci mesi terminate con December/Decimo) e non la finiamo più!
Certo tutta sta filippica per la solita (inutile?) lezioncina da illividire i richiamati babilonesi? Anche, e se han voluto la “globalizzazione” si pigliano il boomerang anzidetto, lì dove fa un po’ male: de gustibus.
A parlar serio pomodori in still life, immagine di quando di buona lena ci si alzava di mattino presto, allestito il set e con il Sole al punto giusto filtrato da domestiche tende chiare (tutto in luce diurna e manco pannelli di schiarita) il resto è manico che non è acqua! Dovevano poi finire le immagini (no i pomo-dori) nella mostra Afip del famigerato Expo, quello in cui Sala finisce davanti ai Giudici...ed esborsa parte del maltolto. Per i curiosi l’unica volta che è stato usato il Raw in codifica Orf su la terribile Oly 5060 Wz: incredibile microchip (non quello da iniettare via vaccino alla Bill & Melinda Gates) tant’è vero che per semplice curiosità un file venne stampato una in fomato 70 x 100 da impallidire la RZ di Mammamya, per chi è fotografo e non già minchiapixelista improvvisato

In schermata Olympus Workspace che apre, manco a dire, i file Olympus Orf. Programma senza infamia e lode che, tuttavia, permette in un botto di aprire i pomodori trovati su pennetta Usb, e che avete capito mica all’arrabbiata!

Riproduzioni planetarie Archivi, documenti e...pecore

Manunzio è speciale e vabbene mettiamola così, però sta storia del planetario va detta subito. E di certo non è Gaia (accontentiamo i luciferini che tengono famiglia) né il terraqueo più accessibile ai più, quanto la colonna dove una volta era la “scatola” di 35 ma e pure 16 mm analogica pellicola che in tutti gli Archivi di Stato, e altrove (da militare se ne usato al Quartier Generale in Napoli d’antan) veniva usata per copie di sicurezza** di documenti a vario titolo, comprese “pecore”: sì, una volta scuoiate, da un lato si magnavano, non prima di produrre latte (pecorino e/o caprino anche a mezza via l’un l’altro formato caciotte) e la pelle usata a mo’ di pergamena. Operazione lunga e articolata e ne parlò con me l’amica Marilù dell'Archivio statale qui dove si scrive.
Pergamene per atti solenni e contabili come sempre: scrittura cuneiforme quanto si vuole in quel di Ur (starter civiltà umana d’occidente) sono solo e soltanto pagine “Excell” Microsoft ante litteram. Certo poi quando lo scriba/sacerdote nun’ teneva at che fà riportava i cosiddetti fatti della vita, di sei mila anni fa o giù di lì . Tempo che i maligni (luciferini?) vogliono l'inizi vero dell’umana storia, altro che milioni. E visto che ci siamo, altri ancora datano il bipede Sapiens-Sapines (una sola volta sapiente, no eh!) ibridato con DNA di mattacchioni alieni solo duecentomila anni fa. E se aggiungiamo la terra “piatta” non se ne esce più.
Planetario che una volta sparita poi la pellicola, eccoti sostituito l’asse verticale (stativo) con piano, così quelli della IFF (Industria Fototecnica Firenze) e digitale da padrona. Si vabbè dirà il solito buon “tampone”. Su quella colonna ci sistemammo la Olympus 5060 WZ da micro sensore, che fa senso: in che senso? Nel senso che sputtana tutta l’architettura dei minchiapixel orchestrata quotidianamente dai soliti babilonesi, a debito.
File infine per i tipi della Eni, si avete capito bene, di un loro calendario (starà da qualche parte, impilato del monumentale archivio Manunzio) sul Tecsass ‘taliano in Lucania/Val d’Agri formato fusti di petrolio firmati appunto Eni/Agip. Luogo dove vi arrivarono i Greci da Meta-ponto, poi i mena mano romani fondarono Grumentum, e non la finiamo più.
Viceversa la stampa (calendario) in formato A3 dei file un qualcosa di fenomenale per fattura di stocastica stampa, che fa a meno del maledetto retino. Una cremosità tonale da stampa fotografico e non già tipografica in quel di Milano, tant’è vero che il contafili (usato una volta proprio nelle tipografie a controllo dei registri CMYK, poi sui plasticoni di agenzia alla Grazia Neri meneghina, a verificare i fuochi dei fotocolor detti così anziché diapò) non mente.
Insomma contafili alla mano e vedere (letterale) tanti dettagli su pezzo di carta patinata, da un sensore lilipuziano ma della stratosferica Olympus C(amedia) 5060 WZ roba da leccarsi i baffi, da intenditore. E solito “intelligenti pauca verba”
** Film di sicurezza già dal nome sorta di “fotocopia” dell’originale cartaceo o menbranaceo di animale conservato e preservandolo da “maneggi” e distruttivi, in sua vece la riproduzione filmica a base argento una volta, oggi via digitale, per studi tout court



Di questo e di altri mondi

Lavoro che vi prende da tempo. Un luogo (piazza) conosciuto e già accorsato. Mattina presto caldo di mezza estate. Appostato davanti al muro, dove una volata era il bar dell'infanzia, aspettate quel quid che fa premere lo scatto. E mentre girovagate con la mente ai ricordi, di questo è l'anima del racconto per immagini, una donna in età fertile attraversa la strada proprio come la fotografia presa di tanti anni addietro; la mano e l'occhio in sincrono e dal vetro Lcd come d'antan quello Rollei l'inquadratura è ferma, immobile “attimo fuggente” non poteva che essere così, Olympus 5060 WZ esecutrice impareggiabile.
Dopo e molto tempo dopo rivedendo l'immagine, però, il tarlo va un'altra estate (vista dalle pagine di storia fotografica) del millenovecentocinquantaquattro del Belpaese. Mo' tu va a sapè se è suonn' o fantasie le due immagini tanto distanti. Assonanze forse
search
pages
ITA - Informativa sui cookies • Questo sito internet utilizza la tecnologia dei cookies. Cliccando su 'Personalizza/Customize' accedi alla personalizzazione e alla informativa completa sul nostro utilizzo dei cookies. Cliccando su 'Rifiuta/Reject' acconsenti al solo utilizzo dei cookies tecnici. Cliccando su 'Accetta/Accept' acconsenti all'utilizzo dei cookies sia tecnici che di profilazione (se presenti).

ENG - Cookies policy • This website uses cookies technology. By clicking on 'Personalizza/Customize' you access the personalization and complete information on our use of cookies. By clicking on 'Rifiuta/Reject' you only consent to the use of technical cookies. By clicking on 'Accetta/Accept' you consent to the use of both technical cookies and profiling (if any).

Accetta
Accept
Rifiuta
Reject
Personalizza
Customize
Link
https://www.manunzio.it/diary-d

Share on
/

Chiudi
Close
loading