date » 16-01-2025 12:12
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FINIS TERRAE, qui
è venuto giù tutto, pure Scampia/Myphotoportal...Verolino & Munari che pari sono
Non solo è venuto giù tutto ciò che i vincitori di turno han ri-scritto la cosiddetta Storia, Cicero pro domo essi si capisce, ma le rovine chi le rimette (riatta?) su un’altra volta come prima più di prima Pirandello permettendo, scrittore dal gusto agrodolce, sardonico siciliano e quanto a verità: Uno, Nessuno e Centomila, no?
Sicché a guardare la cover Iddio solo sa da dove si inizia, figuriamoci dove parare la fine: una qualche fine. E proseguiamo con il riferimento all’immagine in cornice, concreta, fungibile e perché no tastabile. Sono due inkjet, quella a sinistra mortificata dal “corsetto” stretto i margini tout court. E non va bene, dal fondo cremisi, va meniamola così, la stampa troppo simile all’insieme che non “stacca”. L’altra si che va bene: respira con bordi larghi, sopra e sotto e l’ampio bordo lasciato apposta tutt'intorno già l’immagine che fa discreto effetto. Più lingua popolare di così non saprei e ci vorrebbe, metti caso, un Denis Curti svolazzante per l’aere maligno, occhialuto e suo bagaglio tecno-scientifico ad indicare esatta + mente il vocabolo del caso.
Immagine, ancora una, in formato A4 martellata o testurizzata. E qui la prima: vedete (abbiamo provato de visu) texture? Manco con proboscide sul vetro si notala, anzi bisogna mettere di sguincio (inclinare) il vetro-cornice per vederne la trama. Naturalmente se l’immagine va azzeccata alla parete che non è “inclinata: che dire ancora? Anche perché l'empirica (!?) formula circa la visone dell'azzeccata, da una volta e na fiata (leccese per distanza in senso lato) e da questi ancora un’altra mezza, vale a dire circa mezzo metro la piccoletta a sinistra di più la destra, lì gli occhi devono stare, e poi l’organo visivo va a puttane: non vede, alla lettera, differenza se non con richiamata proboscide su. Immagine prodotta (eseguita, inscatolata, incorniciata?) dalla corniceria dirimpetto il balcone di Manunzio. Ahh quante volte: Manunzio sta al centro dell’Universo, a salve come tutto il resto si capisce.
Prima tirata di linea: non servono michipixel miliardari. Anzi l’immagine è una traslazione analogico-digitale, mi piace sta cosa del traslare l’anima de li...tacci di questo o quel teorico prezzolato ed etero diretto.
E così anche il Tono se ne va a farsi f...regare. Infatti e solo la richiamata proboscide sul vetro che nota differenze di “nuance” ma con luce diffusa tipico delle gallerie, d’arte mica ferroviarie, forse, bisogna avere un occhio bestiale parafrasando la canzone di Luca Carboni. Significa? Che nel preparare l’arte, appesa a parete ecco, anche questa variabile di “programmazione” entra in campo: se è bianco wall è un conto, viceversa dal nero al grigio più o meno caldo è altra storia. Chi lo dice? Keith Cooper di Northlight. Concordiamo ora come ora.
E un altra da Sacri testi (di chi?) fotografici: ambedue l’immagine è inkjet ad “acqua” e la notate la differenza con il pigmento secolare? Sì sta storia del “secolarismo” per babbei va più che bene, per Piezography Digigraphie e pure da ultimo Canson che non se ne po’ più. Si deve scrivere al riguardo: so’ cazzate?
E molto altro da dire, sempre le due “salme” in cover come fossimo dinanzi al tavolo anatomico, meglio del Teatro, teatro eh, anatomico così un dì certo lontano assai. E la cornice? Perbacco se ci azzecca, scelta da sfinire il corniciaio e moglie corniciaia, due al prezzo di uno e anche tutto sommato in linea, immagini, con l’andazzo dei prezzi e pure lo sconto ricevuto ci sta.
Cornice, ancora che per quanto “neutra” e di legno aggrazia, ecco, il bianconero e l’occhio ci corre proprio lì non meno, anzi, l’immagine dello stagnino-cavrarar-coppersmith fermato (immortalato?) prima su pellicola Hp5 poi portato su la E –1 Old 4/3 e suoi numeri binari, sequenze di 1 e poi 0 che stravolge tutto, da qui in cascata è venuto giù tutto e non si vede come rimettere su i cocci: sarà la mancanza di malta e/o collante o come vi pare ma qui, senza se e senza ma, siamo alla Finis Terraee non c’è altro manco quel beffardo: Hic sunt leones!
Ps. Ma sì ma sì la cover, nella bottega laboratorio d’arte, è stata pensata per l’Amministratore dello Scampia/Myphotoportal a cui manderemo appena possibile in controcambio na bella fotografia incorniciata, stile Manunzio si capisce
Pss. D'accordo ma tutte le menate sul digitale molto "terrestre" dimostra la strategia vincente oltre ogni immaginazione della Giostra acquisti cui deriva la nostra sacrosanta levata di scudi, documentata come sempre da chi scrive che non le manda a dire! Questione di stile che non è acqua, dye si capisce. Forse