Cappello cappellotto e...cappella
In universo d'omologante inglese, sì, quella invenzione di circoli esoterici, a breve la prossima diremo e fateci finire un bel libro scritto da gente serissima, dello slittamento vocalico (!) e relativo spelling altrimenti i barbari come li chiamiamo a ben ragione non si capiscono tra loro (!) figuriamoci noi altri di lingua latina dai molti apporti (loan?) a nostra volta, grechi, ecco. E dunque s'immagini: esterno giorno, sole in alto aria fresca che fa venire certi penzieri, scritto così dai versi d'una canzone alpestre...Motore, ciak, azione!
Jamm' frà
E du jamm'?
A truvà i francise...
I che?
Citt' mo' e vien a-pres ca si u solit' gnurand'...
E tempo ce ne volle che da queste lande di montagne e corsi d'acqua, all'epoca, fra tratturi valli convalli arrivarono in Gallia per chi è istruito, in Francia per i turisti ciuot' (idioti).
E dall' ojesc' dall' diman': chi dì frà n' putemm' turnà 'ndret' ca abbast'?
Eh cumm' vuò tu, cammin' n'anz' ca mo' aggia cagnà l'acqua a l' aulive (fare pipi).
Ora tra il serio e faceto in stile Manunzio, la traduzione in dengua (lingua) 'taliana pare superflua: due tali nullafacenti, immagina Manunzio, da queste lande arrivarono catapere cataper (calcar pedibus) in Gallia/Francia e ne appresero l'idioma a modo loro, poi ritornati, sempre in questa landa, cominciarono a francesizzare...altro non sapremmo dire. Vero, pare sembra ma pigliatelo...inteso prendete il ragionamento, e che avete capito, per fatto diciamo storico, vero a salve. Facciamo finta che, invece, i galli da lì scesero qui: Êtes vous des cons? E quindi per Manunzio la prima ipotesi romanzata gli pare più aderente alla voglia di emigrare, con biglietto di ritorno: mah!
Après qui diventa appress' (dop' è cosa recente ed è italiano mangiando, come i francesi, le finali nel caso vocale o). Così il gallo dire: Bonjour à tout le monde, qui una volta ma sostituito dall'odierno “ciao” inglese, nun ci azzecca niente e però is very fine, chi entrava in un pubblico locale con marcato senso ironico sottesso la sparava: buongiorno a tutt' quann' (quanti). E chiù francise di così...
Meditate gente che questo è stato
Ps. La lingua un giorno era una cosa sacra (si pensi alla liturgia cristiana e tutte sue varianti) e riservata agli scribi (e pure farisei, va) sacerdoti. Un vocabolo emanato dalla bocca, retrostante ragionamento, non è un “flatus voci” quanto energia più o pari ad un arma: infatti, si dice ancora (!?) che ne “uccide più la parola-propaganda” e vedasi Stampa & Regime dell'Ukraina quotidiana nazifascista e talmudica Is-Ra-El, che la spada-armi odierne sempre più calate dall'alto di Droni e Khinzal vari
Pss. Quanto al resto del discorso, tutto con le dovute "pinze" siamo pur sempre 'italiani, no? Eh...