Manunzio



La libreria

I libri guai a chi li tocca! Ché Manunzio diventa un Toro scatenato e non certo cinematografico. E così da sempre: il contratto (ob torto collo?) firmato prima dell'attuale ed ultima reincarnazione: e sì prima di questa ero completamente analfabeta...
Libri che sono balsamo quando tutt'intorno è rovina imbellettato da cazzate para-televisive, e non è che Internet pazziea: eh!
Dunque capita, cercando di mettere ordine che non sia quello della coniuge (che le spetterà chissà quante altre reincarnazioni) fra le mani un librone secondo standard ”webeschi”. E questo che sposto e sfoglio ancora una volta è in carne ed ossa, oops stampato, cui consultazione è senza altra energia spesa (così freghiamo i russi o chi per essi) che tirar fuori dalla fila e cominciare a sfogliare, leggere e/o ri-vedere. A tutte le ore con piacere per quelle serali, che rimanda a tante cose e il libro a volte un puro espediente.
Così accade che il “librone” di quelli fatti a mestiere (regola d'arte) e va da sé fotografico di un ragazzo all'epoca a nome Douglas Kirkland, che ha lasciato 'sta brutta dimensione agli inizi di Ottobre AD 2022. Senonché il richiamato a stampa è nientemeno che “Una notte con Marilyn” godibilissimo da sfogliare e vedere ancora e sue immagini tratte da pellicola, ovvia data l'epoca 1961, con Hasselblad 550C adatta alla scena: lato traslato e fate come ve pare. E s'è detto pellicola Kodak negative film 160 Asa, odierni Iso a luce naturale, meglio artificiale.
Librone di una malia con, sì, la mitica Marilyn LA bomba letterale sexy (tragicamente uscita di scena per notori fatti with JF Kennedy liaison) o per dir meglio di quelle “entità” che anche inde (dentro) libri trasferiscono energie tutt'intorno. Troppo lungo dirsi per il circondario fatto di umanoidi ad una sola dimensione: lasciamo perdere.
Librone, ancora, intrigante per la squisita semplicità dell'apparato “bellico”: luce di un bruto cinematografico e nient'altro che Hasselblad e Kodak. Eccezionale i risultati: una diva di là sotto i veli, letterale, di “lenzuola esclusivamente di seta” così Marilyn dixit, e il fotografo di una “ingenuità” che oggi farebbe, come dire, chattare a milionate sul web.
E il librone? Sì comprato o più “faine” acquistato perché avevo incrociato in un negozio tale figone ma un figone con occhi chiari da non dirsi. Dirsi, invece, sparì di lì a poco. E questo è una di quelle cose tipiche della “regia” alla Truman Show. Oh gente troppo lunga a raccontare pure questa. E poi non siete Manunzio punto it. Stay tuned paisà


Ps. Il “librone” è per i tipi della Federico Motta Editore “Una notte con Marilyn”

Pss. Trasmigrazione delle anime è tutt'altro che pensiero orientaleggiante, tant'è vero che in greco c'è l'emulo equivalente di metempsicosi e non solo nelle dottrine di Pitagora

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