date » 11-02-2024 12:29
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Gaber, il signor G.
(Immagine di un mondo andato e di una razza in estinzione)
Ricostruzioni con personaggi molto equivoci: che ci fa Bersani ex Caporione PD l'insider delle “lenzuolate di privatizzazioni” da Ministro Sviluppo Economico nel Goberno (non è un errore di “battuta” pur sempre battuta per chi capisce) Prodi in grembiulino atlantico, tra il giugno del 2006 e l’aprile del 2007 che aprirono al mercato (mercimonio?) diversi settori dell’economia italiana per i famelici sion-americani? Poi qualcuno dimentica la "botta in testa" che ne ricavò: ischemia; senza ricordare il “governatore” amico degli amici Carlo Azeglio Ciampi e “divorzio” Banca Italia voluto da Andreatta per degli Yankee, quello stesso poi lo stesso fulminato da infarto alla Camera, forse Nemesi storica o “chi la fa l’aspetti” congiunzioni astrali, boh. Mori dopo mesi di come.
Fazio cosa ci azzecca con Gaber? Lo squallido di “Che Tempo che fa” su cui è inutile spendere soldi, il “compagno” a queste latitudini sarebbe sputtanato come “compà tu fatich’ e je magn’” senza riversare in lingua ‘taliana tanto è chiaro.
Cherubini (?!) in arte Jovanotti altro paraculo: che c’entra? Si vede che in Rai tutto fa brodo! E fra gli squallidi, tuttavia, tirerei fuori il sempiterno Gianni Morandi, non meno che Ivano Fossati. Quanto al resto...
...i borghesi son’ tutti dei porci più sono grassi più...
a sempre qui da dove si scrive proprio Gaber tanto tempo fa, in Teatro dei Salesiani (Democristiani con tinte para-fasciste, giorno prima nittiani, ancora giolittiani, e borbonici un dì) di questa Kapitale (k as killer?) del Techesasse ‘taliano: sì, certo Caravan** petrol.
Sia come sia da vedè almeno per farsi idea che “Extra Saremo salus est” la gazzara fascista Lgbt+ a tutte le ore via Stampa & Regime marchiata RAI, che voltata (anagramma) parola è pur sempre la EIAR ossia Ente Italiano Audizioni Radiofoniche del Ventennio: Eja Eja Alalà che sempre Mammasantissima Rai ha mandato in onda, si vabbè, l’edulcorata e con pruriti da camera da letto uhmm...Mussolini-Petacci. Sì, La Lunga Notte, Caduta del Duce. Caramella per certe anatomie tutt'altro che nobili. Senza un fotogramma storico delle trame massoniche la “perfida” Albione che aveva proprio Grandi e il bell'uomo del genero del Duce, Galeazzo Ciano a libro paga (senza dire di Churchill Benito liason e che qualche giorno prima tramite Bank of England al soldo don Peppino (Giuseppe) Calibbardo “unificava” l’italietta dei mille comuni). Franza Spagna purché se magna… e leggete Il golpe Inglese via Chiarelettere, che a me pare editore un po’ di zolfo: ci siamo intesi! Certo poi fate come ve pare...
**Caravan Petrol
https://www.youtube-nocookie.com/embed/LgM2ls2SW5g
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Documentario Rai, Gaber
https://www.raiplay.it/video/2023/12/Io-noi-e-Gaber-93014af1-59bb-400f-ae62-ff2e93d0465d.html
date » 08-02-2024 11:10
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fotografia analogica contax 139, rts contax fotocamera anni settanta, stampa digitale, supporti stampa digitale, monte napoleone milano da bere, maurizio rebuzzini, monete rosse sinisgalli, progresso fotografico master chef concorso, ektachrome epr 64, zuiko lens, e1 olympus quattro terzini, leonardo sinisgalli poeta montemurro, macchinetta bialetti caffettiera, sembra facile, voi prmete il pulsante kodak jingle,
Fotografare sembra facile e prendo a prestito a modo mio dalla réclame Bialetti, la macchinetta del caffè domestico quotidiano anima dei ‘taliani e non ditelo ai ‘mericani che stanno facendo na brutta fine, uguale uguale a li romani d’un tempo: chi è cagion del suo male pianga se stesso!
Immagine scriviamo così al posto di fotografia, e si fa notte e il tempo è danaro dicono gli Yankee.
Sia come sia due immagini (la stessa per modo di dire) a confronto per dimostrare che la “fotografia” è ben altro che “voi scattate che al resto ghe pensi mi” di Kodak memoria. Tutt’altro e motivo in più per ridire: stampate da voi i “fail” che di diman non v’è certezza. Vero è che tutto è un casino di prezzi alle stelle, carte inchiostri e stampanti che non la comprate tutti giorni, certo. Niente da ridire, ma comprate un obiettivo in meno una nuova fotocamera o come vi pare, risparmiante e non vi fate il sangue acido ché dopo alcuni giorni più che mesi l’acquisto è prezzato (usato) meno della metà della metà, eccezion di brand(y) simil Leica-Hasselblad e molto poco altro che ricadono, comunque, nel mito e questo fa aggio su tutto. Sono certamente ottimi attrezzi e ci manca pure questa! E non è questo quanto, si ritorna, sul fatto che sparagnat’ (risparmiati) soldi vi mettete a pazziare (!?) con la stampa, croce e delizia non c’è dubbio. E non basta i cannati di base ICC + carta ché il gioco è più sottile, complicato ora ora non più ma se non provate e riprovate a “buttar carta” c’è poco da “imparare” e le Youtubate vi fan venire la nausea con i loro “consigli” precotti e naturalmente prezzolati per la Giostra acquisrti.
A noi. A sinistra lo scatto originale su Ektachrome Epr 64, ottica 24 millimetri più che buon vetro Yashica innestato su corpo, mi pare 139 Conatx o RTS prima serie inizi 70 secolo scorso. Conversione digitale via E1 QuattroTerzi e 35 millimetri Macro Zuiko, ci dovete azzeccare il giusto diaframma-definizone-pixel etc etc. Questo su lato puramente “tecnico”. Ma con in testa ben altro si è provveduto a ri-arrangiare quanto basta alla narrazione fotografica. Anzi a dirla tutta a me paiono due scatti che più diversi non si può. Orizzontale taglio perché in origine doveva entrae in un slideshow cinematografico millenovecentoventipermilleottanta, poi…L’illuminazione-previsualizzazione è il fatto di “trasferire” l’immagine su supporto cartaceo. Ma vi rendete conto della cosa, no? Analogico-digitale-aggiusto per stampa. Un triplo salto mortale, roba da circo più che stampa. Senza dire che il tutto deve “trasmettere” qualcosa a chi in buona misura tene a cap’ p’ spart’ e recchie (orecchie usate per dividere solo le orecchie) così l’avevamo già scritto su un numero di Progresso Fotografico a proposito d’una kermesse meneghina in via Monte Napoleone con il fratacchione Maurizo Rebuzzini (in tuta da cacciatore, mah!) scendere le scale come una Vanda Osiris dell’androne già apparecchiato per la panza, attorniato da paraculi milanesi famelici tout court: noblesse oblige!
Ancora e di ritorno: verticale la sinistra, orizzontale s’è detto, la trasfigurazione (manco fossimo al Rito cristiano per antonomasia) per un tempo andato, caldo pomeriggio estivo, gioco di Monete Rosse del Poeta Sinisgalli da Montemurro qui vicino. Tutto qua. Forse, si capisce
date » 07-02-2024 10:03
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stampa inkjet, solfato bario inkjet, un anno lungo giorno, francis ford coppola, carta analogica ilford galerie, manunzio militare, terza guerra mondiale, nati non foste, stampante pro 200 canon dye, thumberwald, photoshop elements, pezzi carta stampe inkjet, carta baryta ilford inkjet, wilber gimp,
Un anno lungo un giorno
Parafrasando, mi pare di ricordare, Francis Ford Coppola da Bernalda (papanonn’ origin si capisce) in provincia di Matera.
Tanto di tempo è passato per ritrovarsi, sistemati in scatola a prova di tutto luce e umidità compresa, dei pezzi di carta, e che supporto per bacco, passati nella Pro 200 di Canon, sì, la stampante dei “dilettanti” e noi forse non lo siamo ci vien detto da mane a sera famigli compresi? Solo che lor signori non sanno (men che mai frega) che i colori ad “acqua” sono di una luminosità che i pigmenti pigmei plebei gli fanno un baffo e dieci anni trascorsi tra dye e pigmenti di gloriose Hp printer, eh.
E dunque un anno, dopo essermi dannato l’anima per il bianconero, che su carte non convenzionale o vi accontente o vi accontentate, da ultimo alcuni provini formato A4 bianconero, da una scatola di carte Ilford inkjet, sono la prova provata di tutt’altro che libere interpretazioni. Anzi alcuni supporti, poi, sono in tutto e per tutto sovrapponibile (specie la Baryta) alla gloriosa Galery d’antan. Non la multigrade, bensì’ in gradazione fissa n. due e/o tre l’una morbidosa assai l’altra un po’ più di contrasto. Bei tempi.
Allora, di nuovo, non mi si chieda come ché manco lo so, preso un bianconero (quello stesso di trecentoepassagiorni fa poi stampato su carta non convenzionale ma materica superficie Arches ) partendo da film analogico convertito in bit, e caricato “fail” su uno di quei soft on demand per “colorare” il monocromatico supporto: aprite cielo o devo scrivere l’idiota wow? Meglio scoperchiato un vaso di buon Pandoro non già nefasta a finale.
Certo poi in Pshop Elements (siamo dilettanti, no?) al “fail” bianconero convertito in color si è dato una sistemata al tutto prima della stampa “non convenzionale”. Incredibile.
Siparietto ma non troppo, ai tempi della leva che frappoco ritorna obbligatoria per la carne da cannone e per terza (ultima?) Guerra Mondiale contro la solita Russia: Napoleone-Hitler-Mussolini han insegnato un c...arroarmato!
Dunque da militare stavamo in un castello (!) non la castellana delle fiabe, quanto più noi modesti soldiers. E in quei lunghi pomeriggi estivi, siamo nel Mezzogiorno prossimi al mare, il Maresciallo del Reparto Foto-riproduzioni (quando uno, Manunzio, è perseguitato da Madame Fotografia!) si dilettava con foglietti di velina inzuppati (acquerello?) e con pennello a “dipingere” stampe in bianconero! The must paisà. C’erano ancora in circolazione cartoline postali (alcune le conserviamo ancora) con pari tecnica...solo che la “pittura” su carta bianconero sempre "non convenzionale" è un altro universo dal “colore” vero e proprio. Un qualcosa di inenarrabile per i minchiapixellisti specie a nome Sara Munari & Co.
Quid prodest? Semplice quando si intende trasmettere "qualcosa" e i pixel uno se li mette nel luogo deputato, ogni aspetto della "trasmissione" (lei mi capisce Munari) è funzionale a "cosa" si intende mostrare al potenziale fruitore e così facciamo contento nell'oltretomba Roland Barthes; oltre al fatto che già il Medium è messaggio (McLuhan docet) eh stamani Munari siamo di buona lena...
Ps1. Non c’è immagine alcuna a corredo del post né potrà mai esistere, computer umanoidi o men che sia, l’analogico e tast’ (not eglish but for soft touch) non riproducibili sRGB, Rgb Abobe 98-99-100...sonde calibrature e chi più ne ha la Giostra per gli acquisti ne metta
Ps2. Sul balcone tre (tria sunt perfectionem, eh) stampe A3 si asciugano dopo la passata di spray che ammorbidisce la patina “grigia” intrinseca sui supporti che non beneficano del solfato di bario ed altro per stampati à la page inkjet
Ps3 Anche questo ricorre sovente ma repetita juvant, abbiamo a bordo Affinity Photo per non parlare del vecchietto versione V (Canale cinqueeee…) Lightroom, e da dove si scrive il portatile mezzo-morsicato, anche il beffardo Wilber di Gimp!
date » 02-02-2024 12:51
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rollei fotocamera, hasselblad fotocamera, agfapan pellicola analogica, era analogica dark room, ingranditore durst 659, ferrania carata millepunti, ritocco fotografico analogico, diana fotocamera plastica, thumberwald, siluro fotografico umido, album fotografico matrimonio, stampa analogica venti per venticinque cerimonia,
In camera oscura gli ingranditori Durst, cavalli di battaglia e muli di fatica praticamente indistruttibili come il 659 a condensatori con doppia ottica in torretta a scamotaggio orizzontale per coprire il 135 o Leica format ed equipaggiato di 50 mm per stampa; l'altro era l'ottanta millimetri classico normale per le stampe da negativo Rollei, adatto per cerimonie come battesimi comunioni cresime e soprattutto matrimoni. Solo in seguito Hasselblad sostituì Rollei per sua capacità di montare ottiche intercambiabili e magazzini per le prime immagini a colori, sebbene bisognerà aspettare metà degli Anni Settanta per il pieno regime colore su ventiventicinque (sostituto dei bianconero dicottoperventiquattro) d'album che si conservano ancora, altro dai “fail” usa e getta e proprietario compreso va da sé.
E con il Durst si faceva di tutto, tranne quando i suoi condensatori erano affatto utili, anzi, per riproduzioni partendo, casomai, da stampe “millepunti” Ferrania, sorta di superficie a buccia d' arancio vero e proprio incubo; allora l'alternativa era il Siluro cosiddetto per sua conformazione “militare”. Privo di condensatori internamente di specchi, rimandava sul piano focale luce più che morbida ad attenuare difetti e l'immancabile “moiré” (un gioco da ragazzi eliminare oggi con i Pshop o Gimp equivalente) della millepunti.
Siluro e chassis porta negativi eran sistemati già belli e grandi i seinove, stessa pellicola Agfapan in uso per fototessere, alfine di no esasperare il tiraggio-ingrandimento-lineare della Ferrania bella da vedersi ma s'è detto incubo se riprodotta.
Sicché il ricorso ad una calza di donna indispensabile. Oh niente di “luci” rosse come adesso uso vedere a web! Calza abilmente sagomata a sandwich fra due cartoni neri, sotto l'obiettivo, durante la posa mossa in continuazione sino al termine della stessa già calcolata tramite piccolo provino-posa.
E dopo? Certo mani e matite “appzut'” affilatissime a completare l'opera. Quanto al resto, visto a certa distanza, la stampa difficile distinguere le “bravate” della millepunti: tanto se re-incorniciata, sotto vetro e altro costo per il malcapitato cliente, riprodotta su diciottoperventiquattro; tanto se in formato trentaperquaranata “appesa” a cap' diett', su la testata del letto come tanti e tanti anni addietro, incastonata fra Santi e Madonna. Mussolini e il Re stavan dall'altra parte: lato traslato e fate come ve pare!
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Ps. Fate caso al "diaframma" dell'obiettivo: fori a diversa "misura" e niente a che vedere con i notori delle fotocamere, digitale o men che sia. Vero che pure la Diana plasticotta fotocamera in formato 120 o seipersei montava altrettanto disco/fori a mo' di diaframma o buchi che dir si voglia
date » 01-02-2024 17:17
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stampante inkjet canon pixma pro 200, stampante ink dye, carta fabriano rosaspina, cibachrome ilford, stampa analogica cibachrome, olympus C Wz 5060, photoshop elemnts, print & layout canon, io la stampante e lo scuro, hahnemühle canson moab carte inkjet, pensiero unico,
Da l'originale 1920 x 2560 pixel Olympus Wz 5060 da taglio micidiale salvato in più che buono Jpg. Poi in Pshop Elemnts desaturata, riaggiustata e virata con un vecchio plug-in; l'immagine ottenuta salvata in sRGB Tiff. importata in Print & Layout Canon, altri aggiusti sul viraggio e livelli, complice il “giallo” antico del supporto Canson Heritage da 300 gr. finalmente una serie di stampe come comanda Iddio. Stessa trafila per godibilissimi quasi A3+ d'una stellare Rosaspina Fabriano, e anche una prova su più “modesta” Fabriano4 ha restituito un piacevole e degno di nota risultato. Certo poi basta dire all'incauto osservatore che le stampe sono impresse su Hahnemühle o Canson o l'americanata Moab e la presa per il c...è assicurata, ché si vive di luoghi comuni del Pensiero Unico che li ha generati (partoriti?)
Io, la stampante e lo scuro
I file sono come “folie” mo' ce stann' e mo' vanno via. Stamani ho buttato, con certa stizza, delle stampe d'un verde manco i cani. E allora la fidata Canon Pixma Pro 200 che spara “acqua” colorata dicono gli influencer che pontificano su le sorti magnifiche e progressive...del pigmento eterno. E in universo che manco l'aria sotto vetro viene da ridere quanto a longevità.
Sia come sia già nel mettere i fogli in macchina, bei fogli Canson Heritage da leccarsi i baffi solo a tastarne la superficie. E i parametri? No, stavolta facciamo con l'occhiometro e contro c...arta dopo dieci anni di stampe inkjet, eh. Perfetto, il primo e il secondo foglio tutto nel driver Layout di Canon: non perdete tempo con i Pshop vari, e pure da Pshop Elements provato è un sonoro: ni.
Ritornati al driver Canon la musica è cambiata e finalmente stampe molto molto intricante su substrato “antico” d'antan, com'erano certe carte da stampa analogica Ferrania Anni Sessanta del passato secolo, godibile cose.
E potevamo esimerci: da cosa? Due residui fogli A3 + Rosaspina Fabriano cui stampa teniamo per i nostri occhi, oltretutto non si può manco azzardare mostrare video se non da piangere per le cazzate di monitor iper-ultra profilati-questo e quello (non a caso sonde e sondine li abbiamo buttati da tempo nel cassonetto, differenziata si capisce) e manco l'Artificio Mentale (serve ad eliminare posti di lavoro con prospettiva che i robot poi “venderanno” ad un altro simile) è ipotizzabile oggi e domani: solo visone a stampa sott'occhi. Stampate ché di diman non v'è certezza!
Ps. Non ce po' fregà de meno di “esatta-esatta” corrispondenza monitor-stampa (su cui con lentino certi imbecilli analogici, via Youtube, pretendono chissà cosa al microscopio!) da cui il giusto posto che reclama la stampante e sua “lingua”. Vi è stato un tempo che portammo al laboratorio qui vicino, diapositive da riversare il Cibachrome (oggi emulato molto bene, si è sperimentato, da Ilford che combinazione per chi sa di fotografia). Lo stampatore ne ricavò trentaperquarata con tonalità calda, molto ma molto meglio delle “fredde” diapositive. E da quel fatto: diamo a Cesare ciò che...
date » 30-01-2024 16:44
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distrazione massa fotografia, manipolazione sionista immagine, fotografia segnaletica, bob capa fotografo, gerda taro compagna capa, genocidio gaza, tempistica sospetta, giornata memoria, cancel culture fotografia, rigoni stern segheria abbandonata einaudi, vivian meier fotografa caso,
Ritrovamenti e "affioramenti" eterodiretti,
(Tempistica sospetta)
La giornata della “memoria” a senso unico eterodiretta* è passata, la propaganda sionista tutt'altro. E se un giorno (!?) era “ne uccide più la parola che la spada” oggi il medium immagine: Google docet per chi capisce.
C'è sta raccontata dell'archivio della Vivian Maier affiorato un giorno, così. E uno dice: possibile? Hai fotografato, cara tata così riportano della Maier, questo è quello e in articulo mortis manco a donare i tuoi scatti ad un Istituto culturale che sia? No, si è atteso che un baldo giovane un giorno in mercato delle pulci...
Poi la “valigia” di Endre Friedmann alias Bob Capa, un dandy prestato alla fotografia. Ebreo pensa te il caso che ci ha regalato immagine bianconero e dalla Spagna Fascista/franchista (prodromo di quello che di lì a breve sarà IIa Guerra Mondiale, con il Settimo Cavalleggeri tarattattà liberatori Stars & Stripes a liberarci, così i libri di squola, e non rompete su la q di quadro; libri che gli scribacchini-storici prezzolati scrivono e sai che novità) delle sorti magnifiche e progressive del Kapitale Anglo-sionista-americano. Immagine sino all'altro giorno ché nel clima del Cancel Culture a giorni scomparirà ipso facto, Dea Madre o Grande Utero formato Gerda Tara, che rimpiazzerà il “maschio” fotografo...
Riaffiorano or ora altri “documenti” a distrazione delle masse appecorate; ebrei instradati verso i Lager, pieni questi e di ogni “genere” umano**. E non lo si "ricorda": vero senatrice ebrea Segre?
Pistolotto allora, tutt'altro quanto ennesimo tentativo di depistaggio, distrazione di ciò che gli “oppressi” affrancatasi dalle maglie camere a gas e divenuti oppressori, sai che novità, riversano il Genocidio subito (!?) su i Palestinesi di Gaza, e non solo
Nb. Termine Genocidio è usato dalla Corte Penale Internazionale dell'Aja: Ipse dixit
Photographer’s Secret Images of Holocaust Victims Being Rounded Up Are Discovered
https://petapixel.com/2024/01/29/photographers-secret-images-of-holocaust-victims-being-rounded-up-are-discovered/
* Si tratta di una lettera, scritta dall'allora ministro degli esteri inglese Arthur Balfour a Lord Rothschild, inteso come principale rappresentante della comunità ebraica (con i "distinguo" di Wikipedia ossia lor signori stessi)
https://it.wikipedia.org/wiki/Dichiarazione_Balfour_%281917%29
** Simboli dei campi di concentramento nazisti
https://it.wikipedia.org/wiki/Simboli_dei_campi_di_concentramento_nazisti
Ps. C'è ebreo ed ebreo, immagine, va da sé e lo si è scritto tante volte (La segheria abbandonata, Rigoni Stern, Einaudi) tanto per tenersi mille leghe da i soliti sviamenti sionisti di Stampa & Regime tout court
date » 30-01-2024 10:13
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Mors tua vita mea
Era i Blues Brothers quelli del “quando il gioco si fa duro i duri che ce l'han lisc' e tuost' incominciano a giocare”.
E stiamo al gioco dei mai dimentichi, pur essi, grembiulini sionisti con adenocromo in bocca. Tempo al tempo signori, tempo al tempo babilonesi del sempiterno debito e gutta cavat lapidem!
Allora in un orizzonte orchestrato a Morte, sì, corrente Genocidio di Gaza e metteteci pure Ukraina e tante altre cose che Stampa & Regime omette (omissione oltre che etica da Codice Penale) veniamo all'immagine: mortuaria pescata al solito dal nostro sterminato archivio iniziato con una “semplice” Epson 850 – Z (come altre consonanti finale che se n vedono su armamenti: sarà un caso?) da “solo” due milioni di pixel che in mani che san il fatto loro...
Beh l'immagine è più che esplicativa: Memento mori, no? Mah molto di più se si guarda alla colata di cemento, che la coniuge invitata a dire la sua (immagine) gli pare un garage! Ottimo dove si stipano le...bare che poi servono a questo e quello zombi motorizzato. Il cielo dell'immagine è atomico post apocalittico, cupo senza contrasto e va da sé senz'anima, che, dicono, non c'è e lo dice il buon ammanigliato Galimberti filosofo ad horas. E siccome Manunzio è d'accordo paro paro in niente, eccola lì...quando il gioco si fa duro...
Vero prima di chiudere l'immagine è per la Munari & Co pur avvertendola che dall' ogg' dall' diman' a invocare la Morte (altrui) via suoi scatti funebri associati, quella poi viene e se la porta e le frega niente. Dove? Oh ma al caldo lastricato di buone intenzione! Amen
date » 22-01-2024 09:25
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NO WORD
(cambiando l'ordine degli addendi il risultato di Potere non cambia poiché esso è asessuato...)
...unico stipendio solo non basta più se qualcuno non ti ha regalato una casa o se non hai una rendita di qualsiasi genere. Io ho due figli e devo lavorare: come tante mie colleghe faccio i salti mortali e corro dalla mattina alla sera, ma preferirei di gran lunga potermi occupare della mia famiglia serenamente piuttosto che dover sgomitare nella bolgia del mondo del lavoro non già per fare carriera ma soltanto per dimostrare che vale ancora la pena pagare una donna “oramai” quarantenne, NONOSTANTE sia una inutile madre di famiglia (anche assenteista nel caso dei tuoi figli siano malauguratamente cagionevoli di salute…) .
Purtroppo, temo che l’emancipazione della donna auspicata dal femminismo abbia seguito la direzione che nessuna di noi si augurava, ovvero quella del modello maschile: se vuoi essere vincente devi essere aggressiva, opportunista, insensibile, ambiziosa, calcolatrice, cinica come quel prototipo maschile che personalmente non ho mai stimato...
Sonia Maspero/ Repubblica/ D donna p. 54 del 12 Ottobre 2015