Abstract
R.I.P. for classic photographic Era, from new device named Samsung S9 a smartphone with variable iris like any dslr or analogic camera d'antan
Sarà Samsung a battere il diapason o se si vuole l’Armageddon finale. Sì la fine, e non diversamente, dell’Era fotografica come la conosciamo sino a questo momento.
Certo non è che con l’avvento del diaframma sullo smartphone S9 del caso, reparto foto-cine, chissà mai quali sconvolgimenti apporterà. Ma sull’utilità del diaframma e boken e affini più che altro per palati insaziabili, retaggio di “fotografia” e di chi ancora non si fa capace che in palmo di mano c’è tutto ma proprio tutto per esprimere la pomposamente detta “creatività”, che è poi l’Araba fenice: che esiste ciascun lo dice dove sia nessun lo sa.
Infatti non è che, mo come mo, la pompinosissima (conio di fresco please) tecnologia si fan miracoli artificiali più del lecito: s’intende che se domani con un foro stenopeico…vabbè abbiamo già detto tutto, per chi intende che il numero della Bestia è 666. Uffa, diceva il Piccolo Principe, ai “grandi” (chi?) bisogna proprio dire tutto!
Man
Ps. Poi sarà la volta degli zoom ottici (al tempo c’è l’interpolazione via software a volte più che decente) a chiudere non solo il cerchio, ma metterà fine alla conta del pixel e chi lo tiene più…grande: vero Hasselblad da 400 Minchiapixel? Se tutte le immagini finiscono su lillipuziani, se confrontati a monitor desktop, schermettini alias smartphone che senso ha spararla grossa: e vuoi vedere che il buon McLuhan ci ha visto lungo, ecco, a ricordarci che il contenitore (in mancanza di altro) di pixel diventa "contenuto"...ideologico corrente o dell'Era post Mortem?