Manunzio


Immagine ripresa in completo automatismo P ed autofocus in formato originario 4/3 su Olympus E-520 a Iso 400 in luce naturale e di riempimento flash incorporato che non invade la scena, anzi. Ottica il glorioso Olympus 14/54 2.8-3.5 dotato di fuochi mossi da ultrasuoni ancora oggi imbattibile. Ottica prima versione ché infatti ne seguì la II cui poco si sa


Santità & Linguaggi
Un Sant'uomo che un lontanissimo giorno dei Settanta passati incideva a “fresco” scene bibliche su “vile” cemento, che i barbari inglesi chissà perché chiamano “concrete”. Senonché l'altro giorno nel (in)seguire pensieri lungo la strada per l'ora d'aria, come i carcerati i pensieri, di nuovo, senza breviario Don Abbondio/Manzoni mi facevano infilare in Chiesa. Sì, quella del falegname e/o carpentiere Joshef/Giuseppe...mi fermo qui ché conosciamo Scritture e molto altro ancora avversato, guarda caso dal Cancel Culture eterodiretto.
Chiesa? Beh sì la parte esterna, muraria mal tradotta, ennesima, dal Greco biblico che traduce dall'aramaico origine e a sua volta...Occidente fondato così su la “parola” dei soliti grembiulini qui con talare!
Breve il Sant'uomo cui si conosce vita ed opere, in attesa dei miracoli, è un francescano architetto e quand'era in Brasile edificava, costruiva edifici religiosi. Mica uno sprovveduto. La Chiesa, all'epoca dei fatti, aperta alla “filippina” non certo “migrante” quanto in locale parlata, vento e gelo e anche frammisto a neve, perché il concrete affresco bisognava come affresco murario di non essere completamente asciutto, altrimenti più del suo martello-scalpello il Sant'uomo si sarebbe dovuto procurare un martello pneumatico! In archivio Manunzio ci sono immagini in bianconero della sua Opera (maiuscolo d'obbligo senza grembiule, però!) e le mani che, tastando la superficie cementizia, rincorreva il progetto ancor più del bozzetto grafico la sua composizione in capa. Insomma a farla breve ne è venuto fuori un Capolavoro di cinque pannelli più uno del fonte battesimale che richiama passi evangelici, stringati e pertinenti per chi intende il “catechismo”. Lato traslato o come più v'aggrada.
Tutta sta storia per...abituato a vedere l'Opus dalle origini l'odierna neo pitturazione (mi dicono eseguita dallo stesso Sant'uomo) stona e non poco. Anzitutto è come vedere certe ricostruzioni in 3D delle, metti caso, vie e piazze e statue romane che furono: uhm. Pare che se non “pitturi” il bianconero, mettiamola così, i beoti moderni giovani e finti tali ottuagenari analfabeti di andata & ritorno non “capiscono” se non a telecomando il colorato per l'appunto. E l'andazzo (Cancela Culture again?) è oramai la regola. E fateci caso a le ripitturazioni di foto in bianconero, metti Anni Trenta; i treni e le dame che in stazione fine Ottocento non si muovo più a scatti causa il frame-rate dell'epoca, ma passati in un Premiere qualsiasi, rallentano il passo e paiono come al contempo tempo! Una falsificazione che di più non si può. E mica solo l'ambito fotografico tout court. Anche le Scritture, e chiudiamo, vengono ripittate “aggiornate” e falsificate a enne Potenza. E scappato pure il calembour: lato traslato o Landa da dove si scrive quest'ultima perla!

PS. Linguaggi ben altro che l'infantile filastrocca: Emittente-ricevente...nel corpo poco (sopra) s'intende l'edifico sacro; sue malie e sottese liturgie; catechismo di pietra come parietali sacre pitture che lungo lo Stivale ancora oggi “catechizzano” le masse nostrane e con occhi a mandorla. Pensate che la cosa non è circoscritta alle Cattedrali europee soprattutto, infatti i loro codici edificatori sono già vitruviane proporzione esoteriche, richiami, echi. Linguaggio che si concatena ad altri codici, uno per tutti: Caravaggio in ogni salsa corrente pure se aprite il frigorifero alimentare. E i fotografi-cinematografari forse che non usano (linguaggio-luce) Rembrandt mood? Linguaggi, allora, come in sorta di caleidoscopio dell'Occidente tutto, atei compresi eterodiretti, che così si è venuto formando e morente, alleluja

Pss. La Santità non s'acquista ma la si possiede come forza della Natura (Mammasantissima Chiesa, che non ci piace la cosa perché “finita ed immanente” la chiama carisma, o predisposizione che è meglio) ma ci porterebbe molto molto lontano per le sue implicazioni da sconvolgere le “Sorti magnifiche & progressive del Capitale”; alla radice giudaico-cristiana del “besenisse” corrente; la giostra degli acquisti e sangue ad esso immolato da quanti non si piegano “alla democrazia delle regole” Stars & Stripes in salsa europoide



© Manunzio/Michele Annunziata

Una giornata uggiosa
Fuori il tempo, finalmente, è sgombro da nuvole che giorni addietro...Ora i sacri Testi Fotografici (?!) sconsigliano di riprendere oggetti-soggetti in giornate uggiose di pioggia per questo e quello futile motivo: vero si e no: il “canone” poi c'è quanto non “codificato” in attesa, va da sé, che il buon robottino transumano riesca a “fare” click al posto degli estinti umani: gente le virgolette sono noiose ma nel richiamato regno robotico corrente le parole han più alcun senso, quindi per forza maggiore le virgolette, forse da mettere “caporale”: siamo tale o uomini alla Totò?
Uggioso pomeriggio, quindi, e che si fa: si dorme come il gatto Miao-Miao raggomitolato su una sedia del teatro-soggiorno? Ni mentre nella capa di Manunzio l'uggioso tempo balena idea e la coniuge (che ha tuonato a salve “questa casa non è uno studio”) toltasi dalle p...alme dei piedi di là si gode sotto le coperte l'ora uggiosa: acqua a cielo aperto. Oddio pure a noi l'atmosfera, ecco, concilia. Ma. Due pannelli neri a portata di retro-porta: in ogni angolo domestico più di un Thriller Agatha Christie e Maronna, il riposto nasconde alla vista quando serve allo scatto: eh questa casa "è" uno studio sibila sottovoce il Manunzio beffardo. E poi? Un altro paio a schermo della window reale per la lama di luce., E il solito bicchiere di...vino.
Parentesi dopo centinaia di scatti il rosso “vino” è improponibile ché viene nero e anche in aggiunta d'acqua 'na chiavica di rosé. Punto. Sicché il “ bianco” è scenico e rimanda a palati fini non solo e soltanto per il Bacco liquido. Vabbè é acqua appena colorata di Amaro Lucano! Quanto all'artiglieria niente di che: Olympus E3 (regge molto bene gli Iso fino ad 800 poi sembra pittura pur buona) Ammiraglia d'antan classico zoom a mano libera con “piripicchio” a mo' di staffa simil pistol grip all'amerikana. Con la K? Ahhh ma allora siete fessi con il cuore!



Pillole di...fotografia


Ora che dire se una vostra foto viene premiata: giubilo gaudio? Uhm, semmai un certo acre retrogusto della “semplicità” dello scatto che avete, poi, messo pure da parte! Ancora, costruire un'immagine con pizzico di mood non è opera difficile, anzi. Vabbene, sì, non già in location bensì il soggiorno e suo troneggiante tavolo, e sfruttando, alla lettera, la luce finestra con nient'altro che un drappo acquistato da un Portobello sotto casa; la mia sinuosa bottiglia preferita fra le centinaia messe da parte step by step negli anni; due bacchette tipiche cinesi del ampio catalogo...domestico, la tazzina e riso...prelevato dalla dispensa alimentare domestica. Tutto qua e niente di che, come al solito salvo i riflessi “eliminati” in Photoshop non il professionale (?!) bensì per “dilettanti” alias Elements versione di alcuni anni fa. La digicamera, dite? Point&Shot Camedia della Olympus, il modello non ricordo e dovrei guardare l'Exif dello scatto, ma fa niente. Serve altro? Bé certo il “manico” ecco alla fine ciò che conta e cinquant'anni di mestiere su le spalle e negli occhi: che sarà mai?

link immagine


Ps. Si ci abbiamo pure Lightroom versione 5 antidiluviana, ma è in Elements che manovriamo tutto: si vede?




Minimalismo. Tempo è Denaro e siccome lo “sterco del Diavolo” è metrica quotidiana, eh capirete. Minimo che non rima con minimalismo (perdita di senso di sé) ma concentrarsi su l'essenziale che non rima altrettanto. E nel video segnalato a piè pagina un tipico british mood, che a tratti non dispiace (siamo chiari e di pelle nordica, forse per questo il richiamo della foresta per cui non disprezziamo alla fine le “gotiche” giornate). Viceversa errori madornali “tecnici” nel video da mettere a rogo il fotografo. Fotografia e lasciate da parte le pippe etimologiche greche o meno, ha sebbene ridotto all'osso ( e si vede!) una curva di apprendimento elementare non è “a fessa 'mman' e criature” spesso citato ma che in napoletano significa per nulla quella cosa lì, che ha altro suono e vocabolo, onomatopea penetrante dello scuotimento!
Errore grave, quindi, non si fotografa mai e poi mai a f/16 il paesaggio: sentito parlare di diffrazione che impapocchia tutto? Effe otto va benissimo tanto in analogico che digitale.
Altro tragico errore l'uso di filtri davanti l'obiettivo, non la cosa in sé, quanto i riflessi della madonna che genera, senza lens-shade, infatti, a cose fatte su slide le dovevi buttare. In Pshop ci perdete gli occhi! Controprova il nostro pisolante porta filtri Cokin ai lati, dove arrivano i maledetti riflessi, è scocciato di nastro telato nero pece. E funzionava, mo' chi lo usa più. Resiste lo scotch.
A riprendere il discorso, fatto mente locale a che cazzate del genere ritornino mai più, la composizione su cavalletto che, personale, non deve mai e poi mai essere simmetrica come la Morte, quanto giocando in tutti i modi da impallidire il Kamasutra: quando arriverete mai a capirlo tutt'altro che peregrina botta, ecco, del solito Manunzio.
Il paesaggio è Categoria dello Spirito e va maneggiato con cura, in un orizzonte fatto di troppi e assai trompe-l'oeil che vivono, appunto, giusto sbatter ciglia. Certo poi: de gustibus!

A Quick Intro to Minimalist Landscape Photography
https://www.youtube.com/watch?time_continue=422&v=jrnG2Lrogio&feature=emb_logo

Retropalco



Abstract
here backstage or behind the scene when alchemy of photographic act building an emotion in final picture


Ancora una. Mentre il classico di still life, moda e mercanzia varia, opera, per certi versi su layout (non apriamo parentesi del caso !) qui nella personale interpretazione di still, meglio che “natura morta” in 'talianese che suona malissimo, è sottoposto ad un'urgenza a che nulla scappi via del cosiddetto “attimo magico” o chiamatelo come vi pare. E non a caso che l'apparato fotografico tout court, ridotto a niente o poco più, prevale su l'ansia che la malia del set svanisca in batter di ciglia, senza averlo primo sottratto diciamo all'oblio.
Naturalmente questo modus operandi ha un che di doloroso: la luce forse più così che cosà il soggetto casomai più centrato che ai margini etc. Ma sono pensieri “postquam”.
Eppure niente è affidato al caso: anzi per certo food o mood, meniamola così che è very fine, si è scartabellato tutto Pinterest, che ha una selezione che ti risparmia tempo in ricerca più mirata del semplice Google images. E per un anno intero da Marzo 2017: ne fa fede la cartella di fotocopie (bianconero!) di centinaia e centinaia di messinscena molto intriganti eppur per maggior parte senz'anima.
Tutto tranquillo? Nient'affatto, dopo fotocopie schizzi appunti e keywording vario, in corso d'opera poi “improvviso”. Insomma la sceneggiatura sarà pure stringata ed esaustiva (con fotocopie matite e appunti) però come insegnano i Maestri del Cinema, qui Fellini, alla rigidità prefatta in “corso d'opera” fanno rifanno e disfano, senza nulla togliere, anzi, al racconto per immagini. E per quanto la cosa sia plausibile nel “movimento” cinematografico qui l'aggravio della “staticità” bidimensionale con illusione della terza dimensione: meno male che Photoshop c'è!

In sintesi: un'asse di legno domestico per “sciorinare” esile treppiedi a sostenere nel “vuoto” il legno, due piatti del corredo della “consorte” e coppia di uva, naturalmente “finta”. La luce di “vera finestra” mentre fuori nevica dal “vero”. Insomma: finto-vero-verosimilmente vero. Un perfetto scatto convertito in bianconero (plugin Tonality) ché il mondo è, sì, a colori la realtà viceveversa bianconero. Un mix di forme (e contenuti?) in precario equilibrio...statico.
Infine la composizione è fortemente ispirata al "Canestro di frutta" di Michelangelo Merisi alias Caravaggio

Man


Ps. Per anni si è invidiato gli Studios dove si produce l'immaginario collettivo: luci stativi limbo (non il luogo teologico usato a censura o “congelare” personaggi/pensiero come un Socrate et simila, venuti alla “luce” Ante Christum Natum, che ponevano insormontabili problemi di puro mercato alla Chiesa, Vaticano Spa. E non date retta al retroterra del cosiddetto “peccato originale” baggianate. Limbo** che di recente è stato “abolito” e non lo si dice in giro poiché il Potere delle Paure è moneta sonante) banchi ottici o medio formato a inquadrare la scena finale. Suggestioni anche se il living room domestico, esposto a luce nord basta e avanza. Si tralascia di narrare come il fotografo, a volte desnudo quando fa caldo in still life estivi, o al contrario con sciarpa alla “Fellini” (dietro la macchina rigorosamente Olympus, ché dentro è imprigionata una Potenza benigna, meglio se point&shoot, sebbene le tre quattroterzi sono lì per l'abbisogna) si fermi un attimo per prepararsi una tazza di caffè, adempie alla fisiologia umana, perdere tempo a guardare fuori della finestra seguendo pensieri vaghi...precari come l'immagine voluta e costruita

**Link

Microcosmo




Abstract
I think isn’t necessary travle around the world’s for shoot a mood photography, twhen hen all subjects imaginable is possible recrate, in own town and territory where living evedy day. Seems a paradox but for who has an inside vision, firstly, is possible shoot many images like living in America, China, and any lterritory whitout moving from the city where you live every daily. Few words suffice for he who understands


Così un post di qualche giorno fa. In buona misura abbiamo elevato a paradigma universale le visuali, oggetti e quant’altro, della nostra modesta città del Sud e dintorni a palcoscenico mondiale: che parolona.
Presunzione o cosa? A dir vero né l’un e né l’altro, casomai, un affinamento della vista (da oltre cinquant’anni di pratica) ove una qualsivoglia veduta si presenti o meglio costruiamo già nella capoccia, grande piccola e mezzana (media) lo facciamo diventare un “universale” capibile da tutti: quei che voglio capire!
E le sperimentazioni in tal senso su diverse, cosiddette, piattaforme compreso sharing and furting my images (!) corrobora appieno il fatto che non c’è assoluta necessità, mettiamo, di “fotografare dal vivo” in Amerika (k kome killer) in China…Naturalmente non si parla di Muraglia o Golden Gate, ma la cosiddetta “aria” americana o da metropoli europea, eh avessi voglia…come quel autobus tipicamente londinese che è una falsa ambientazione sul Tamigi innevato!
Come dite? Ahh ma allora siete proprio fessi con il cuore: no, non avete capito. Niente trucchi tridimensionali o levatacce PShop. No. Microcosmo c’est tres chic.
D’altronde era la Scimè a ricordarci che si sa vedere con il cuore (fegato polmoni …) riesce a trasmettere - manco fossimo una radio – a gli atri, forse spectator alla Roland Barthes, visioni cui dànno credito. Intelligenti pausa verba

Man

Getty Images Agency

Ps. Il link è la “fotografia” esatta e puntuale di quanto poco sopra detto
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