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(Fascisti & Dea Madre su Marte...no Google)


«Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato»




Repetita juvant. Beh prendere o lasciare: o di qua o di là. Bianco-nero. Acceso spento. 1 e 0 codifica binaria. Mi piace o non mi piace. E ci si lamenta dell’odierno circondario! Il più migliore (sic) dei “mondi” possibili, no? Chi si contenta...
Così come tra fine Novanta ed inizi Duemila (vicini gli dei titolava, nientemeno, la Repubblica dei grembiulini Eugenio Scalfari & Co) le trombe dell’Apocalisse annunciavano la “nuova” Era digitale, e di computer scanner stampe giganti da soppiantare le off-set pagine murali. Creato ad arte il “panico” i primi ad esserne falciati dal “progresso” pensa te furono i “fotografi” che scattavano e basta, delegando e relegando ad altri sviluppo e stampa del layout d’agenzia à la page, sebbene alcuni studi di Milano a loro interno avevano catene di processamento, ecco, del materiale diacolor appena scattato in loco.
Con l’avvento del “digitale” molto terrestre, compagni si cambia. E imparate a fare dallo scatto alla post-produzione. Amen. Molti come al solito s’affrettarono ad allestire (fretta e furia?) soluzioni volanti, mentre i più svegli s’attrezzarono formato “service” per offrire la post-produzione di “fail”. Certo oggi e ben raro che il “fottografo” (doppia s’è scritto tante vole e non ci si sofferma più) deleghi a questi servizi esterni la routine classica di Pshop, però…
Ora che l’aer maligno da requie (fuori lampi e truon’ furoreggiano, mentre verghiamo queste note mattutine d’acqua a catinelle) è un altro momento topico: compagni l’AI, che suona in ‘taliano lingua come fosse ahi: si quando ci si fa male. Male? Magnifico ché le “sorti magnifiche e progressive del Kapitale (k for killer) formato giostra acquisti non conosce tregua: checché. Insomma il classico hegeliano: problema-reazione-soluzione. Guerra (uno dei quattro Cavaliere dell’Apocalisse) a dirla tutta: Gaza docet, Ukraine docet, Yemen docet…e qui la cosa impressionate di questa landa lontana è vedere, a web figurarsi se ne dicono Stampa & Regime catodizzata, l’ennesima nave colpita dagli Huthi ed affondare di poppa in giù: impressionante per chi ha il sangue nelle vene e non liquidi cibernetici di transumano!
Tuttavia le guerre si vincono con la parola (ne uccide più la parola che spada proverbiale) come il confetto d’antan per scorreggiare Falqui (basta la parola il jingle) d’una società che ingurgita liquame e per equivalarli, eh Dea Madre, ricorre a bombardamenti intestin + anali. Lassativi distruttivi.
Sia come sia eccoti l'immagine bomba: Google a furia di scrivere righe di codice s’è presa un c...alibro nel lato B. E, sì, dagli e dagli mo’ ci sono le SS (Schutz-Staffel e non solo germaniche*) nere, e non sono immagini postume di Helene Bertha Amalie Riefenstahl, detta Leni, no. Generate al computer le nere immagini (lato traslato e fate come vi pare) riscrivono la “storia”. Naturalmente in divisa SS pure la famigerata infernale Dea Madre!
Ora un banalissimo fattariello: Berlino 1936, Jesse Owens arrivò al podio delle Olimpiadi di Berlino del 1936: nero americano. E volete voi? Hitler e suoi mica strinsero la mano al negro (scritto così come durante l'Apartheid ‘mericano antecedente e prodromo di Gaza odierno, non prima che in Sud-Africa di Mandela). Bene, anzi no, con l’AI delle mirabilia per i giovani minchiapixellisti al camerata nazifascista germanico, ecco, non gli puoi stringer mano (se non indossi un casco virtuale) però fa effetto: Sieg Heil, no? No.
Moralino, Google delle mirabilia ha buttato con furbizia il sasso nello stagno (azione-reazione-soluzione) per vedere l’effetto che fa (Jannacci, Vengo anch’io no tu no) poi le scuse via web sempre a telecomando: ci siamo sbagliati, e vabbè chi ve m...provvederemo a sistemarlo (cosa?) meglio a voi...Google Uber Alles! E non finisce qua





Ps. Nei codiciari alfanumerici gli ingegneri informatici mancano i “gialli”. Ma come Grande Oriente (massonico ben s’intende) di qua, piramide egizia di là (egizia e non egiziana per chi intende) comunque Oriente delle mirabilia, e non me ne fai uno “giallo”? Ma la Cina e resto “gialli” sono e ci vengono a prendere...arrivano i cinesi, cantava Bruno Lauzi, dice Ruggero Orlando (noto giornalista Stampa& Regime Rai da New York) che domani sono qua...Gira gira la storia che i babilonesi pensano di “governare” ad libitum con immagini fabbricate ad “arte”. Ai per l’appunto


(Copia & Incolla se vi pare)

https://it.wikipedia.org/wiki/29._Waffen-Grenadier-Division_der_SS_(italienische_Nr._1)#:~:text=1)%20fu%20la%20seconda%20unità,era%20anche%20chiamata%20%22Italia%22.

https://it.wikipedia.org/wiki/Leni_Riefenstahl



Il mio processo creativo è strettamente connesso al modo in cui esamino la mia vita, a come ho conosciuto me stesso, a come ho tratto chiarezza dalle mie emozioni e le ho tradotte in immagini. Scattare fotografie è stato il mio modo di riconciliare il mondano con l'ideale, di riconciliare le mie paure e passare da ansioso solitario a partecipante. È stato con la mia macchina fotografica che ho iniziato a trovare l'intimità.

Oggi, gran parte della cultura occidentale sembra radicata nella lontananza, nella rabbia, nell'alienazione e nello squallore. Sento, tuttavia, il bisogno di raggiungere la sua anima, la sua profondità e la sua bellezza sottostante.

Mi fido del mio istinto per arrivare al nocciolo della questione. Prima trovo la posizione, poi segue tutto il resto. Se mi guardassi lavorare, mi vedresti muovermi e fermarmi all'improvviso quando trovo il posto giusto per scattare una foto. È un'intuizione sulla proporzione e la scala, e su come mi relaziono al soggetto. Non è un concetto intellettuale; è un concetto emotivo. La composizione è come il ritmo nella musica: è dove tutto è sincronizzato.

Sono meticoloso nel mio mestiere. Espongo ed elaboro la pellicola a mano, lentamente, e lavoro per produrre un manufatto squisito, la stampa. Lavoro per produrre una cosa di bellezza. Per me, la stampa è la creazione, lo scopo, il risultato del mio impegno

Rodney Lewis Smith



La notte che mori la Fotografia

Era nata con i Lumi, positiva non al Coronavirus. Trionfo della Tecnica presto robotica al posto di matite e pennelli, correva l'anno 1839. Padrino, o levatrice che dir si voglia, non già Marlon Brando, bensì un positivo non tamponato a nome Arago, intellettuale radicale ca va sans dire ne perorò le virtù magnifiche e progressive del Capitalismo dinanzi le Camere francesi: chimica stesa su lastra non ancora in capsule (anti)Covid e dal baraccone dioramico di Daguerre alle altezze di Felix Tournachon detto Nadar con tanto di carte de visite alla Disderì.
Certo l'inizio non fu dei più semplici tra luddisti, ne avevano capito l'esatta portata di natura aliena, estraniante, falsificata del cosiddetto Reale fotografico scambiata per Natura tout court, e crostaroli pittoruncoli che si vedevano scippare il ritratto nobile. E si perché l'invenzione fotografica permetteva a chiunque di “rappresentarsi” di esserci al Mondo, in immagine seppure effimera, di sguincio come erano e da vedersi i primi dagherrotipi, di lì a breve sostituiti via W.H.F. Talbot reale inventore, secondo vulgata, del negativo su carta e controtipo positivo fotografico già immaginato sul Lago di Garda dove si trastullava con “camera obscura” e ricalchi di fogli traslucidi.
Prosperò la Fotografia fra alambicchi, fiere e baracconi fieristici sino al giorno in cui s'innamorò a tal punto da generare un figlio, di celluloide prima poi perforato ed a schermo infine. Figlio degenere già da subito nel mostrare treni in arrivo fra gli astanti di Caffè-concerto impauriti che la locomotiva a schermo più del trucco fosse viva reale e volesse travolgerli. Locomotiva simbolo di velocità e progresso e benessere per certuni.
Cresceva la Fotografia del Novecento inscatolata in pezzi di ottone germanici, scesa dal cavalletto ottocentesco di mano in mano il formato Leica di Barnack moltiplicava come un virus eterodiretto il circondario terrestre ed uman(oide). E non c'era cose o luoghi che non venisse “immortalato” (la fifa della Morte con gesto apotropaico veniva esorcizzato dalla chimica&ottomeccanica) inquadrato e poi messo in pagina offset alla National Geographic. Certo anche su bianche pareti di Gallerie very nice alla Stieglitz; ugualmente il figlio degenere che orami diventato adulto abbindolava masse, sedute e comode dinanzi pari muro bianco, seppur telato, nell'oscurità della Caverna Mito platonico: niente di nuovo nulla si crea nulla si distrugge...tutto si ricicla. Era il Cinema, sì, sotto tutela di scritturali falliti cui accanto, tuttavia, la storia, ora triste ora drammatica e ora ilare proiettata a schermo era, tuttavia, dell'alchemico Direttore della Fotografia. I conti tornano.
Poi il colore colorò la “realtà” ed imbellì la Fotografica, prima su le lastre di patate, fecole tricromie alla Lumièr, RGB e non al forno, poi Agfacolor e di là del mare Oceano il Kodachrome in “bianconero” ma colorato, l'ossimoro per un'altra volta. Ma il Sogno di Dominion (stesso delle macchine truffaldine per la conta solo pro Biden Usa 2020) e l' ibridazione con la Macchina (circolava già nelle Caverne sale cinematografiche Metropolis di Fritz Lang Anno Domini 1927) generò ancora un figlio, senza scomodare Pirandello, minaccioso e suadente più del fratello fotografico e a scorrimento. Fu la Televisione e l'apoteosi. Immagine in formato scatola domestica di mogano, focolare alla Renzo Arbore e sua Band. Divisi media per colpire unite (Nata – Fotografia - come un fatto meccanico, è andata sentimento e alla fantasia, e li ha mutati. Guido Piovene, Gli scrittori e la Fotografia Editori Riuniti 1988) prima ancora del Fronte Popolare post Seconda carneficina mondiale che proprio su l'Immagine aveva costruito Tutto: Fotografia-Televsione e certo la Cinematografia “che è l'arma più forte” campeggiante il Duce Mussolini da Cinecittà spettacolo. E che in tandem con lo sceneggiatore Starace (di notte pugnace ma di giorno fugace) M + incul + pop(olo) Ministero preparava per la pugna otto milioni baionette, e solo queste ché bastava l'ardire (ardore dei cerchi di fuoco da saltarci dentro di slancio senza ustionarsi) italico; mani contadine contro i carri armati plutocratici Anglo-americani che un bel dì sbarcano secondo copione Studios by Hollywood (bosco sacro a chi?) più con il favore delle Tenebre della italo americana Mafia a suono del Settimo Cavalleggeri alla Stagecoach/Ombre rosse, tip-tap di Fred Astaire & Ginger Roger, in Sicilia. Ahh cumpari.
“Tu schiaccia il pulsante che al resto ghe pensì mi” più del Cavaliere da Arcore, Kodak che invase il Terraqueo di 126 preconfezionato al ritmo di Rock-and-roll, fino agli Anni Duemila, tempo di svolte, non ancora alla Covid certo prodromo per entrare ancor più nella carne degli uman(oidi) sino al controllo totale di essi via chip ino + cul + ati antivirali di Big Pharma, Capitalismo totalitario-sanitario.
Pi X El al posto di grani d'argento (ritornati ora ora di moda & money non olet) che qualche buontempone scambia per pixel, quanto luciferino messaggio in codice.
Siché la Fotografia oramai invecchiata e sotto i colpi della Milano da bere e Jovine (tronista di radio Myphotoportal.it) a complemento poca ci raccapezza più. Il suo “corpo” trasformatosi in robot a base digitale: uno zero acceso spento mi piace non mi piace, toglie gli ultimi residui romantici del Tempo che fu in bianconero. La Signora oramai invasa da chip ino + cul + ati come qualsiasi antivirale è senza più anima, né visione, anzi, poveretta scambia tele-visoni per frame dei minchiapixellisti giovani giocherelloni allevati a PlayStation. Siché la Fotografia si convince, per quel poco di lucidità ancora viva rimastole, sebbene il chip impiantati da Bill & Melinda Gates Oms Fauci e Big Pharama, della fine. Tant'è vero che già grandi chip, che fan tutto tranne il caffè, ormai alle telefonate d'una volata, oggi chat-mail, specchio della giostra gli acquisti, stupidissime emoticon, video filmati del gatto miao miao in sorta di album virtuale, alla lettera han preso il suo posto (indegno?). E mentre i membranacei album ancora esistono a tenere ricordi di famiglie, guerre pestilenze e campionati, insomma la Memoria storica, i dati di questi chip morsicati oggi ci sono ma “diman non v'è certezza”? Fragili file cui tutta l'umane genti s'appende al manico del tram fintantoché c'è corrente: litio solare atomica. Poi l'Abisso Leviatan.
E dinanzi l'Orrido orizzonte senza bricole di gloria la Morte colse la Fotografia non già nel letto della sceneggiata alla Henry Peach Robinson del 1858, no, bensì la “agonia” stile Gomorra alla Netflix. E mentre da lontano un rumore prima indistinto via via fragoroso e minaccioso schiumava onde alte, sempre più e più di un Tsunami eterodiretto e prodromo del Covid, si spense alla soglia dei centottanta anni giorno più giorno meno, sostituita da Photoshop grafica 3D di Ikea. Senonché il giorno dopo, ad esquie avvenuta, un certificato elettorale via US-Mail le recapitava per votare: si scopri a commedia ultimata che aveva votato, via Dominion software taroccato, post mortem per Biden, il democratico senile con alle spalle Harris la Dea Madre primordiale, Kaos primigenio di tutta la sceneggiatura umana.
Ma, ma quando l'allineamento iniziale e terminale, dicono certuni filosofi greci, più delle planetarie sfere celesti aristoteliche, si trova al giusto momento: Bang e tutto implode. Forse per (ri)cominiciare di nuovo dentro un “orizzonte degli eventi” per chi capisce. Sit tibi terra levis M.me Photographie au revoir!



Noi fottiamo voi fottete ? Essi di certo fottono


I giorni cantati si potrebbe visto il calembour dire anche contati che è lo stesso. Siché ogni giorno ha la sua pena o forse cambio vocalico finale per chi ha li “intelletti sani” direbbe ancora il Poeta. Metafore terminate veniamo al dunque: seimila dollari con voce di Ollio per un giocattolo pur se targato Zeiss? Al cambio di danarosi, eh avessi voglia e c'è gente che ne spende di più per giocattoli tipo Leica Hasseblad che una volta fabbricata in Italia...tipo Lunar per intenderci. C'è poco da fottere, di nuovo, la macchina nuovo luogo che identifica i “veri naise” transumani gente che conta, ecco. Vero è una sparuta minoranza, ciò non di meno riesce ad appoggiarlo al resto degli umanoidi con la bava alla bocca. Avere non essere.
Zeiss scritto e riscritto per chi fotografava con Rollei equipaggiate di pari Marchio, forse della Bestia, certo bestiale per resa ottica sino a quanto non arrivano i giapponesi dell'asse Ro.ber.to: Roma-Berlino-Tokyo sempre loro la Trilateral di Kissinger con gli americani (quadrilatero?) ben s'intende.
Conatx & Zeiss d'antan e pare fossero quelle imbracciate (neologismo finto ma preso da arma da fuoco, come una volta si armava l'otturatore analogico delle fotocamere, eh) dal furbacchione di tre cotte Endre Ernő Friedmann alias Bob Capa ebreo per caso: capa. Testa. Zeiss pure su le Hasselblad a contraltare dei vetri di Solms o Leica dire: tertium non datur fino a quanto detto sopra. Storia nota e terminata in Era analogica. Viceversa come Fenice ritornata in digitale con attacchi, bocchettone ottica, dei più disparati marchiati sempre Zeiss, e il petto tronfio di Sony che ne fa uso e che Iddio l'abbia in gloria. Stavolta invece no e siamo alla Fuffa pura, distillata e glorificata un po' come i cubetti di ghiaccio tagliuzzati da iceberg alla deriva sempre per quelli che contano: dopo l'Adenocromo pedofila il ghiaccio del Polo quello che sta su in alto mica il sottostante Antartico delle basi aliene, no. Sia come sia con la cifra di seimila euro vi ci comprate sei dei più migliori, ecco, smartphone che quanto a libertà di movimento e foto e video non li fotte, oramai, più nessuno. Fottere ma che bel verbo: lato traslato e fate come ve pare!

First ZEISS ZX1 Hands-On: In the flow in Little Tokyo
https://www.youtube-nocookie.com/embed/8SINqeR-Mc8&feature=emb_logo


Ps. Il Futuro è donna purtroppo e Meretrice è meglio. Infatti per la réclame si usa una donna naturalmente ben pagata: gli uomini da tempo immemore pagano sempre le prestazioni del caso per chi capisce la giostra degli acquisti; i polemisti avversi e prezzolati del Nuovo Ordine Mondiale base Sars-CoVid non ci interessano,anzi siamo loro acerrimi nemici. che una volta, uso dire, non si combattono bensì s'abbatte

Riproduzioni planetarie Archivi, documenti e...pecore

Manunzio è speciale e vabbene mettiamola così, però sta storia del planetario va detta subito. E di certo non è Gaia (accontentiamo i luciferini che tengono famiglia) né il terraqueo più accessibile ai più, quanto la colonna dove una volta era la “scatola” di 35 ma e pure 16 mm analogica pellicola che in tutti gli Archivi di Stato, e altrove (da militare se ne usato al Quartier Generale in Napoli d’antan) veniva usata per copie di sicurezza** di documenti a vario titolo, comprese “pecore”: sì, una volta scuoiate, da un lato si magnavano, non prima di produrre latte (pecorino e/o caprino anche a mezza via l’un l’altro formato caciotte) e la pelle usata a mo’ di pergamena. Operazione lunga e articolata e ne parlò con me l’amica Marilù dell'Archivio statale qui dove si scrive.
Pergamene per atti solenni e contabili come sempre: scrittura cuneiforme quanto si vuole in quel di Ur (starter civiltà umana d’occidente) sono solo e soltanto pagine “Excell” Microsoft ante litteram. Certo poi quando lo scriba/sacerdote nun’ teneva at che fà riportava i cosiddetti fatti della vita, di sei mila anni fa o giù di lì . Tempo che i maligni (luciferini?) vogliono l'inizi vero dell’umana storia, altro che milioni. E visto che ci siamo, altri ancora datano il bipede Sapiens-Sapines (una sola volta sapiente, no eh!) ibridato con DNA di mattacchioni alieni solo duecentomila anni fa. E se aggiungiamo la terra “piatta” non se ne esce più.
Planetario che una volta sparita poi la pellicola, eccoti sostituito l’asse verticale (stativo) con piano, così quelli della IFF (Industria Fototecnica Firenze) e digitale da padrona. Si vabbè dirà il solito buon “tampone”. Su quella colonna ci sistemammo la Olympus 5060 WZ da micro sensore, che fa senso: in che senso? Nel senso che sputtana tutta l’architettura dei minchiapixel orchestrata quotidianamente dai soliti babilonesi, a debito.
File infine per i tipi della Eni, si avete capito bene, di un loro calendario (starà da qualche parte, impilato del monumentale archivio Manunzio) sul Tecsass ‘taliano in Lucania/Val d’Agri formato fusti di petrolio firmati appunto Eni/Agip. Luogo dove vi arrivarono i Greci da Meta-ponto, poi i mena mano romani fondarono Grumentum, e non la finiamo più.
Viceversa la stampa (calendario) in formato A3 dei file un qualcosa di fenomenale per fattura di stocastica stampa, che fa a meno del maledetto retino. Una cremosità tonale da stampa fotografico e non già tipografica in quel di Milano, tant’è vero che il contafili (usato una volta proprio nelle tipografie a controllo dei registri CMYK, poi sui plasticoni di agenzia alla Grazia Neri meneghina, a verificare i fuochi dei fotocolor detti così anziché diapò) non mente.
Insomma contafili alla mano e vedere (letterale) tanti dettagli su pezzo di carta patinata, da un sensore lilipuziano ma della stratosferica Olympus C(amedia) 5060 WZ roba da leccarsi i baffi, da intenditore. E solito “intelligenti pauca verba”
** Film di sicurezza già dal nome sorta di “fotocopia” dell’originale cartaceo o menbranaceo di animale conservato e preservandolo da “maneggi” e distruttivi, in sua vece la riproduzione filmica a base argento una volta, oggi via digitale, per studi tout court

Lunghezza d'onda

Verosimilmente quelle assonanze cui parlava Jung: sincronicità. Campo affascinante e per niente incomprensibile, anzi a dirla tutta sin troppo naturale per chi (non) si ostina a vivere in Matrix. Tuttavi non è questo, mai come in questo momento pandemico, inscenato ad arte dai soliti squamati aliene di nome e di fatto, vedere il Re nudo a più non posso. No eh?Salite su la montagna più alta a vostra scelta: che fate? Vi provate ad andare oltre arrampicandovi (besenisse is usual) su le nuove, o capite che è meglio scendere casomai dall'altro versante? Un' anima fa questo mentre il michiapixellista la scalata al cielo: sia ma quale se sta in Matrix?Chiarito il solito “rosario” quotidiano (scemenze?) un tale mette in scena una foto con niente!

Household Lighting Tools
https://www.youtube-nocookie.com/embed/UNrLpIVE2o

Nero muove e vince, forse

Cambiando l'ordine dei (ad)denti il risultato non cambia, così il manthra scolastico della “matematica” che fa ragionare, con i piedi. E così questa estate scorre tra puttanate del catodico e coglionate a man bassa pandemici: chi si diverte gode. E mo' vai tu a sapé se così è se vi pare, che Pirandello ci viene giù di buon mattino cacio sui maccheroni, ecco.
Un volta era lo sporco negro oggi il bianco, maschio fate bene attenzione che le femminine invece sono uteri, questi si, in affitto per generare una razza bastarda utile al Capitale: altro che sottoproletariato di marxiana memoria. Cazzate per l'appunto ma che la giostra degli acquisti scientemente costruisce step by step. E dall'inglese all'America way of life il passo è breve. Un'altra del Potere, che gli frega una mazza di questioni colori-fiche della pelle, del sempiterno Divide&Impera coniato da quei primigeni “amerikani” cum scutum et gladio: romani contadini che sapevano ben usare le mani; infatti. Facitori del global way of life a base latina. Solita boutade? Può anche darsi, però ci occupiamo, come al solito, d'immagine. America& Immagine a dirla per intero. Hollywood, party si può aggiungere senza scomodare Peter Sellers dell'omonimo film.
Amerika degli Antifa(scisti) prezzolati e teleguidati. E in Rete c'è l'imbarazzo delle verità opposte al mutismo del catodico: ben fatto Soros, front end di squamati ed indicibili esseri che muovo il palco del Mondo (cane che ci ho sotto i piedi di Faletti memoria a Drive-in passato in cavalleria).
Suprematismo Nero è bello? Ma sì certo, finalmente una Dark Lady su la Fiera della Vanità, ecco, fotografata la nera bogomba da un fotografo altrettanto nero: art director? Bogombo nerissimo, e impaginatore altro bogombo nero nero. Tutto Nero. Faccetta nera si è messo in proprio: brava e si e detto e scritto l'altro giorno. Bogombi di tutto il Mondo unitevi e...attenti alle chiappe, già perché il Potere bianco-nero-giallo-turchino...passata la sfuriata iconoclasta torna come prima e più di prima e via robot: benedetta Babilonia e usura bimillenaria. L'ora delle Tenebre!


A Vanity Fair First: Black Photographer Shoots Cover
https://www.rangefinderonline.com/news-features/industry-news/a-vanity-fair-first-black-photographer-shoots-cover/[/i]

Ps. Tutta sta ammuina per far vincere un arteriosclerotico bianco (!) a nome Biden: so' ragazzi a telecomando sti ameri + cani via bonaccione Soros e altri del backstage Stars & Stripes

Last Update

“L'analfabeta del Futuro non è colui che ignora l'alfabeto bensì la Fotografia”. Inteso come strutturazione, codice con tanto di grammatica/sintassi signor Roland Barthes e segaroli associati. Divenuto un manthra, ripetuto da mane a sera al cospetto dei tanti eterodiretti dal catodico e via smartphone, eccone la dimostrazione solare di come il caso “nero” americano si dimostra in tutta la sua abborracciata costruzione, senza dire: ma che influencer borgataro prezzolato ci ha Soros & Co?
Breve: sottoscritto, come di prammatica per ritornarci poi in un secondo momento, arriva l'avviso del Dario Photo blog, il fotografo della Nera copertina di Vanity Fair. E dato consenso alla richiesta di iscrizione: tadaaa il sito is Expired. Siché meglio tradurlo letteralmente dal latino: (e)spirato. Termine tempo. Morto: bisogna continuare?
Le bugie signor Soros hanno le gambe corte. Sempre. E altrettanto il Tempo che Galantuomo è. Sempre. Eppure bastava che negli Anni Sessanta (lei ex nazista interdetto dal risiedere nella sua Ungheria) fosse interdetta l'istruzione universale, e al corrente Internet de Noandri, senza spendere patrimoni in (finte) campagne di “dritti” per avere appecoramenti inimmaginabili, tanto in Amerika quanto nel Vecchio ed esausto Continente: gli errori, come vede, si pagano Soros front end di entità “aliene”. Giù la mascherina, pandemica o meno che il gioco, qui ed ora, è terminato. Anzi no: Expired


Nb. Nell'immagine UNO la richiesta di conferma sottoscrizione, mentre nella DUE il risultato della “costruzione” Antifa in chiave anti Trump e non solo, dei soliti babilonesi “a debito”



Controllori di se stessi

Sto Coronavirus ci voleva proprio (si lascino in pace i morti) a mettere in chiaro i piani tutt’altro trasparenti di certuni; l’implementazione non più jiigle di ciò che a giorni alterni ricordiamo: Marchese del Grillo e celeberrima sua: “ Io so io e voi nun siete un c…”. Ora in plein air son venuti alla luce questi immondi squamati esseri delle fogne proveniente dalla costellazione Draco per chi sa riconoscerli non è poi tanto difficile, suvvia.
E tra questi il “motore” di ricerca del Pensiero Unico per antonomasia: Google. Il quale proprio oggidì a bocce temporaneamente ferme del Covid-19 (una pausa di sessanta giorni sino a settembre come l’altro del millenovecentotrentanove, quando poi si dice che il tempo è galantuomo) va all’assalto di immagini formato fakenews, insomma chiedono all’oste se stessi se il vino è buono: ottimo direbbero. E’ ora le notizie dei soliti complottardi (non avete nulla di meglio da fare benedetta gente?) ora la chiusura lampo (Blitzkrieg Wehrmacht docet, ma da settembre giorno e ora e alienamento planetario secondo tabellare s’intende) di RadioRadio poi lestamente (contrordine compagni, oops camerati che confusione destra sinistra che pari sono!) reintegrata con un “ciao”. Poi l’inespressivo bovino di un Burioni, al corrente desaparecidos dai radar di Che Tempo che Fa, pugnace capomanipolo con manganello e corrispettivo olio di ricino, al motto di “scientisti trasversali riunificatevi” chiede la testa di Messora Byoblu. Mo’ le fake foto dei Navigli...ragazzi datevi ‘na regolata prima fra voialtri poi pian pianino ci fate sapere, perché abbiamo le labbra dolenti dalle sganasciate risate tanto siete la peggiore specie di guitti commedianti borgatari. Siamo gente che ride di gusto però delle vostre “performance” di pura deiezione liquida.
Google, quindi, da Gran Maestro di Loggia Urbi & Orbi sotto finte mentite spoglie manda avanti un’altra censura al giorno parafrasando la “mela” del medico per togliersi non già questi bensì il depopolamento terrestre: mattanza da semiliardiemezzodipersone a pendant già di flora fauna. Vedete voi lo squasso che fa la sifilide arrivata al cervello di questi squamati esseri da Draco costellazione, certo non è che gli altri bipedi associatosi essi…non loro che in italica lingua indica umani, forse


NB. Segnaliamo i link cui mettiamo in pagina, d’ora in avanti, e se riescono ad aprirsi bene altrimenti chiedetene conto alla Censura del Comitato Antifake & Associati o della della Presidenza Consiglio italiano, “nuova” Era Coronavirus. Per chi non ci arriva basta un copia ed incolla del link su qualsiasi motore di ricerca, ed incrociare le dita per enne volte come già sperimentato

Google Image Search
https://petapixel.com/2020/06/22/google-image-search-will-now-fact-check-manipulated-photos/



Un giorno eravamo in Archivio a riprodurre cartografie del XVII secolo che già metteva a dura prova nervi e attrezzature per il fatto che una, dicasi una, fosse in scala, quando si para davanti un gruppo di quattro-cinque persone dall' accento bolognese. Uno dei quali aveva in una beauty-case, una fiammante Sony Dsc-F 707: vale a dire un obiettivo Zeiss con intorno, il concetto, tutto il resto; cilindro cromato in forma di obiettivo digitale. Si, perché la Sony ci provava all'epoca con narrazioni futuristiche.
Breve dal gruppo che era venuto a queste latitudini per materiali d'archivio, e non avevano tempo da perdere causa altre incombenze, un tale prof. Ferrari mi si presenta come responsabile del progetto sul terremoto che interessò queste partii a metà Ottocento. E così giusto due chiacchiere per savoir faire e infine mi lascia la Sony Dsc- F707 pregandomi di riprodurre una catasta di carte “artistiche” dei luoghi oggetto della ricerca per cui era giunto sino al Capoluogo! Questo perché avevo inavvertito (!) buttato occhio sul tubo-ottica-digitale Sony. Dalla serie: hai voluto la bicicletta? Mo' pedala. Immaginate l'imbarazzo di trovarsi con sto coso digitale e carte da riprodurre: ah fa il prof, non si preoccupi saremo di ritorno fra tre giorni. Bontà sua e tanto di scadenza temporale implicita! Andati via restammo: macchina digitale carte e il responsabile del laboratorio microriproduzione dell'Archivio di Stato che mise a disposizione il banco reprodia, non prima di un sardonico sorrisetto del tipo: e mo' so c...artografie tue!

Man fotografo sin dal 1969


Ps. I due volumi che poi vennero stampati nel 2004 oltre le riproduzioni con Sony, si segnala per alcune cose: anzitutto i famigerati michiapixel, che nella pubblicazione nessuno mette e metterà imai n discussione! E de relato come una semplice Point&Shoot in mano all'arte, uso dire, riesce più che a far miracoli restituire sino all'ultima risorsa, poco o niente usata ancor prima intesa da minchiapixellisti. File più che buoni per stampa offset.
Secondo poi nel volume alcune immagini rudimentali dell'epoca, eroico oltre al fatto che il dagherrotipo ufficialmente è del 1839 e vent'anni dopo suppergiù su lastre, cui poco si sa dei materiali, apparivano i fatti del terremoto biblico che colpì queste lande del Regno delle Due Sicilie nell'Anno Domini 1857: una carneficina.
Terzo e questo per gli studiosi soprattutto, di come già all'epoca fossero in avanti ricerche tese a supportare l'origine dei terremoti: vennero gli inglesi, o meglio visto che nel Belpaese ci stanno come alieni da sempre (!) il passo fu breve come di lì a poco la “nascita” del Regno d'Italia pagato dalla Bank of England...antesignana di un'altra guerra di liberazione con accento anglosassone, che paghiamo ancora oggi ad usura! 

Pss. Altra cartografia di un progetto dell'Archivio di Stato (mai andato a buon fine per insussistenza mentale del personale “dirigente” i Beni Culturali tout court, quello stesso che maneggia perfettamente bene Excell o far di conto pro-domo loro) comunque venne ripresa a “sezioni” con una Canon D-20, nel tentativo di assemblarne in Psphop e ricavarne per interpolazione l'omologo digitale a grandezza naturale, e preservare l'originale, su cui è giusto e saggio stendere un velo pietoso!

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Eartquake.jpg (456.42 KB)



Gnifone & Bandone

Come tutti quelli che praticano lo still life (sin dai tempi analogici) si trova interesse per certe realizzazioni. Casomai, sempre in Era analogica, il difficile era nel mettere in pratica la luce: artificiale per convenienza ché non ci si poteva permettere i Bowens figurarsi gli svizzeri Elinchrom o artigianali in quel di Milano.
A proposito vi è stata e per molto tempo una disputa “teologica” sui i flash da usarsi: a generatore o monotorcia? Terzi di diaframma (!) temperatura colore incostante tra sistemi (!) l’arrivo di astronavi aliene…quel che vi pare. Chiusa parentesi.
In Era digitale è tutta na discesa a patto di sapere anzitutto il proprio nome per chi intende. Vale a dire la “facilità” della codifica 0/1 la capisci se sai, di nuovo, il tuo nome: storia paisà e lascia stare Pshop o à la page Lr e soprattutto il Raw, che tanto poi…sta mazza. Ecco perché si firma ogni articolo “postale” con quattro cifre finali, sempre per chi non ha testa a spartir orecchie!
Siché e finiamo basta un po’ di “cerone e peli” posticci per fare, comunque, una foto interessante: certo se il manufatto che sia invece di chiamarsi Antonio lo chiami Carlo, eh…Già proprio così: non è bello (falso) ciò che è bello ma quello che piace falsa + mente! Certo se poi lo scatto e di una entità fantasmatica a nome Gastel o alla Toscani…cherchez la femme!

Un set di pochi spiccioli


Man fotografo sin dal 1969


Ps. Poi arrivarono gli IFF monotorcia economici (cinesserie antelietteram?) che acquistammo e funzionarono senza mai dare problemi…tranne per alcuni “pro” che a mezzo stampa (Milano cominciava più che bere a tracannare da cane) ne decretarono la fine di un buon prodotto italiano: il problema!

Pss. A Milano venivano fabbricati oltre ai banchi ottici Fatif 10x12 e 20x25 generatori che ricordiamo chiamarsi Eurotodde Srl, usati in molti studios, cui sito del produttore sembra essere "offline"
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